Ficcadenti: "Torino, troppe rivoluzioni"
Raffaella Bon
Massimo Ficcadenti inizierà senza squadra il prossimo campionato, ma come ci racconta in questa intervista le speranze di trovare una collocazione a stagione iniziata sono tante.
Il suo futuro?
"Stiamo vedendo, ci sono state delle situazioni che non si sono concretizzate e speriamo di trovare qualche buona proposta. Dopo l'ultimo anno di Reggio spero di trovare anche in B una situazione buona per un progetto. Sarà difficile vista la situazione economica, ma vediamo".
Si aspettava la retrocessione del Torino? Secondo lei qual è il male?
"Credo che negli ultimi anni abbiano speso tanti soldi e la squadra indubbiamente c'è sempre stata. Io non sono dentro l'ambiente e non sono al corrente dei problemi, ma è chiaro che negli ultimi due anni hanno sempre rischiato e qualcosa non è andato nel verso giusto. Se devo valutare i giocatori, però, non credevo potesse retrocedere".
Cosa non ha funzionato secondo lei?
"L'organico c'era tutto, forse ci sono stati troppi cambi e troppe rivoluzioni. Non è stata data un'impronta specifica anche a livello di motivazioni probabilmente. La squadra è crollata nei momenti importanti".
Rosina ha firmato con lo Zenit, cosa ne pensa?
"L'ho avuto qualche anno fa a Verona, è un giocatore importante con qualità, ma per diventare un grande giocatore bisogna avere qualità fondamentali a livello caratteriale".
Per molti pare che questo carattere non sia semplicissimo.
"Quando l'ho avuto era più giovane e meno esperto. Da allenatore posso dire che le qualità non si discutono, ma se ci sono state incomprensioni anche con compagni è chiaro che bisogna imparare da questi. La crescita passa anche attraverso gli errori. A livello caratteriale è da rivedere, ma andare in un campionato come quello russo è importante a livello economico, ma non tecnico".
Conoscendolo come pensa che si potrà ambientare?
"E' un campionato fisico, dote di cui lui patisce. Ho visto qualche partita e la qualità è inferiore ai grandi campionati. Stanno investendo tanto, però, e a livello europeo alcune squadre sono anche competitive. Mi auguro per lui che possa trovare tranquillità".
I tifosi avevano ragione ad attribuirgli grandi responsabilità?
"Non penso, non credo neanche sia giusto dare colpe ad un ragazzo di ventiquattro anni. Anche se era il capitano ed ha commesso errori credo siano stati in generale fatti da tutto il Torino. Attribuire la retrocessione a Rosina mi pare troppo".
Il Torino perde un uomo simbolo di questi ultimi anni, come giustifica il fatto che Cairo si sia privato del giocatore?
"Non so se è scelta dell'allenatore o della società o ambientale. Chiaro che a livello tecnico è un giocatore importante e se può rendere ha grandi qualità. Sotto questo profilo il Torino perderà qualcosa, ma pensano di guadagnare sotto altri aspetti. Avranno fatto i loro calcoli a livello economico e non solo".