Asta: "Il Fila? Se ne deve occupare anche il Parlamento"

07.05.2013 18:18 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: http://inmarciaperilfila.com
Asta: "Il Fila? Se ne deve occupare anche il Parlamento"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Intervistato da Elena Rossin per il Museo del Toro, Antonino Asta è uno dei tanti nomi che si sta aggiungendo alla lista di coloro che pensano sia un grave danno non ricostruire il Filadelfia. Queste le sue prime parole riguardo alla situazione. “È sempre stato e adesso, a mio avviso, sta diventando imbarazzante quello che capita, perché si parla di un patrimonio che dire nazionale sta diventando anche stretto. Credo che il Filadelfia sia un interesse mondiale, si parla veramente di chi ha fatto la storia del calcio, quindi io non mi soffermerei, a questo punto, solo sull’interessamento della Provincia, della Regione o dell’attuale presidenza, ma allargherei l’interesse anche da Roma in modo che diventi un progetto che possa interessare non solo il territorio piemontese, ma diventi un qualcosa di storico a livello nazionale".

L'appello di Asta è categorico: "Non solo le istituzioni locali se ne devono interessare, ma anche a questo punto il Parlamento e qualche cosa di più forte e importante, perché qui si parla di storia, ma di una storia che va oltre. Il Filadelfia, a mio avviso, è la casa di tutti e non solo di quelli del Toro perché, nell’immaginario di tutte le persone questo stadio è stato della squadra degli eroi, ma anche di altri giocatori importanti che hanno calcato quel campo”.

Sul suo ricordo personale legato al Filadelfia, l'ex capitano ha poi concluso: "Io ne parlo senza averlo vissuto il Filadelfia. Purtroppo, ahimè, ne ho solo un ricordo negativo, anzi due: uno è anche positivo. Quello brutto è quando iniziarono a buttare giù definitivamente nel ‘98 il Filadelfia, capivo però dal tam tam dalla gente l’importanza; quello bello fu la partita con i tifosi e noi vecchie glorie. Da Pulici a Graziani e tutti quanti, insieme ai tifosi, ci fu quella partita di beneficenza e mi ricordo che fu veramente fantastico. Giocare anche venti minuti o mezz’ora su quel campo che fu degli eroi, nel mio piccolo fu una grande emozione”.