Zenit-Torino, pagate tre scelte dubbie

13.03.2015 10:18 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Zenit-Torino, pagate tre scelte dubbie
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© foto di Daniele Buffa/ Image Sport

Chiariamo subito, lo Zenit è una squadra di categoria superiore rispetto alle precedenti compagini incontrate prima dal Torino in Europe League. Per cui uscire da San Pietroburgo sotto solo di due reti, dopo un lungo assedio dei russi davanti alla porta di Padelli, con il Toro in dieci dalla metà del primo tempo, non è nemmeno un risultato da buttare. In fondo la squadra di Ventura questa volta si giocherà la qualificazione in casa, con la bolgia a favore dell'Olimpico.

Ventura avrà avuto le sue ragioni riguardo alla squadra che ha messo in campo e non credo abbia pensato al turn over perchè l'avventura europea piace e credo fosse in cima ai pensieri di tutti. Il campionato può attendere, considerando che lunedì arriverà a Torino una Lazio forse ancora più forte della squadra allenata da Villas-Boas.

Però, al di là dell'espulsione di Benassi, il giocatore non va colpevolizzato ogni volta che fa una sciocchezza, perchè sta crescendo e dimostrando di avere le carte in regola per diventare un grande centrocampista, ci sono altre considerazioni da fare. Proprio partendo dal mezzo interista, data anche la sua giovane età (21 anni a settembre), è già successo che si è fatto prendere dall'emozione, per cui era meglio schierare dal 1' qualcun altro (e poi farlo subentrare). Tenendo anche conto che i russi hanno giocato anche sulla provocazione.

Si sta pagando anche a duro prezzo la mancanza di Bruno Peres nella lista Uefa. Un giocatore come lui sarebbe stato utilissimo in Europa, con la sua corsa, intelligenza tattica e anche un po' di esperienza, condita dalla freschezza della sua giovane età.

Ma il dubbio più grosso rimane Maxi Lopez, in panchina all'inizio del match. Contro una squadra forte fisicamente avrebbe avuto più senso l'argentino di Quagliarella, che infatti non è stato brillante come solito. Lopez ha fisico, corsa, esperienza internazionale e gioca a tutto campo. Infatti appena è entrato abbiamo visto il miglior Toro dei novanta minuti e più di San Pietroburgo. Ovvio, queste sono tutte considerazioni che si fanno dopo il match, dove ovviamente è più facile commentare quanto si è visto rispetto alle aspettative che si hanno prima.

Tuttavia il Toro non è crollato e ha la personalità per ribaltare il verdetto tra una settimana. Nessuno è imbattibile in questa Europe League, nemmeno lo Zenit.