Un passo avanti anche per la società

Una squadra vincente ha bisogno di una società che la supporti soprattutto in A. Cairo ha parlato del Filadelfia, dello stadio Olimpico, del settore giovanile, dei rinnovi contrattuali e delle strategie del mercato di gennaio.
03.11.2011 19:07 di  Elena Rossin   vedi letture
Un passo avanti anche per la società
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© foto di Federico De Luca

Il Torino inteso come squadra sta facendo ritornare nei tifosi la passione che anni di campionati anonimi avevano sopito, ma questo non basta perché serve anche che il Torino inteso come società assuma una consistenza tale da poter supportare una squadra vincente. Certo è un compito questo non semplice, dove sbagliare è facilissimo, ma è un obiettivo che deve assolutamente essere raggiunto per non vanificare i risultati che arrivano dal terreno di gioco soprattutto in ottica serie A.

 

Durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo sponsor “l’acqua Valmora”, imbottigliata dai fratelli Mario e Paolo Damilano di provata fede granata, era presente il presidente Urbano Cairo, raggiante per il più che positivo avvio di stagione della squadra. Il marchio Valmora già in passato è stato fornitore ufficiale della società granata ed è diventato il main sponsor per questa stagione, grazie anche alla caparbietà di Piegiorgio Lievore che già nei campionati precedenti aveva portato altri marchi di livello sulle maglie granata. Cairo si è lungamente soffermato a parlare del Filadelfia, dello stadio Olimpico, del settore giovanile, dei rinnovi di contratto di figure fondamentali come, ad esempio, Ventura, Ogbonna e Petrachi e delle strategie del mercato di gennaio. Tutti argomenti che sono di primaria importanza per porre le basi per il futuro.

 

“Il Filadelfia è una priorità - ha detto Cairo - e c’è la volontà da parte della società granata, della Fondazione stadio Filadelfia, delle istituzioni competenti e del Credito Sportivo di ricostruire lo stadio del Grande Torino; a breve ci saranno dei significativi passi in avanti con la pubblicazione del bando. Per ricostruire il Filadelfia ci vuole che gli sforzi di tutti siano concentrati sull’obiettivo visto che c’è comunità d’intenti fra le parti e la volontà politica, senza polemiche anche le risorse per la ricostruzione saranno trovate e messe a disposizione dal momento che l’investimento economico è abbordabile”.

 

Per quel che riguarda lo Stadio Olimpico Cairo è stato chiaro: “Esteticamente è bello ed è pensato per il calcio, ma non per quello moderno che risponde a logiche di utilizzo sette giorni su sette, come avviene negli stadi di Germania, Francia e Spagna”.

 

“Al momento giusto – ha affermato il presidente  - naturalmente, spontaneamente e in breve tempo si arriverà ad un accordo per il rinnovo del contratto di Ventura. Non c’è il rischio di perdere il mister perché abbiamo un buon rapporto quotidiano, perché lui vuole un certo tipo di progetto che c’è e in più ha un bel feeling con la piazza e la squadra. Stesso discorso per Petrachi che lavora con me già da quasi due anni e anche se vi sono stati dei momenti difficili sono serviti a cementare ancora di più il rapporto. Il direttore sportivo è in sintonia con l’allenatore e questo è un fattore che aiuta, ma non deve far pensare che vivano come se fossero siamesi, nel senso che sono due individualità distinte che collaborano per il bene del Torino. Sul rinnovo di Ogbonna si avranno delle comunicazioni quando avverrà, questo non vuol dire che ci sono dei problemi, ma semplicemente per impegni del sottoscritto e anche del suo procuratore non ci si è ancora trovati, però in tempi consoni l’incontro avverrà”.

 

“In passato – ha dichiarato Cairo - ho quasi sempre sbagliato il mercato di gennaio, a parte due anni fa, e non voglio più ripetere questo errore. La squadra sta facendo benissimo, si sa che il campionato è difficile e che ad ogni gara c’è un’insidia e per questo bisogna migliorare giorno per giorno, però i giocatori hanno qualità e caratteristiche notevoli e seguono l’allenatore. Vi è un’armonia precisa nel gruppo e per  questo bisogna stare attenti ad inserirne dei nuovi, anche perché a gennaio di solito si prendono dei giocatori che nella prima parte del campionato non hanno giocato molto e quindi prima di poterli inserire passa del tempo. Non dico questo in chiave risparmiosa perché un investimento buono oggi è un risparmio domani, sicuramente in accordo con l’allenatore se serviranno dei rinforzi ben precisi verranno presi dei giocatori nuovi, senza però stravolgere l’attuale rosa. Per quel che riguarda le comproprietà o i prestiti con diritto di riscatto c’è tempo fino a giugno per parlarne e così sarà fatto poiché non vi è motivo per decidere subito, in quanto i termini non possono essere cambiati prima della scadenza fissata”.

 

“Il fatto che Comi abbia il doppio incarico di direttore generale e di responsabile del settore giovanile – afferma Cairo - è perché quando una persona per anni si occupa di un settore si instaurano degli automatismi che permettono di proseguire il lavoro fino a quando non venga individuata la persona giusta per prendere il suo posto. Certamente poteva essere adottata la soluzione interna con l’incarico affidato a Benedetti, ma si correva il rischio di depauperare il settore della scuola calcio che sta andando forte. Quest’anno, ad eccezione della Primavera, il settore giovanile sta andando bene come negli anni scorsi. Per quel che concerne la Primavera si è deciso di mandare i nostri ragazzi a fare esperienze altrove come accaduto a Sperotto, Miello, Comi, Scaglia e Taraschi e di giocare con ragazzi giovanissimi che hanno così la possibilità di crescere aiutati dagli insegnamenti del mister in modo che in prospettiva si ottengano calciatori pronti a fare il salto di qualità. I risultati non positivi della Primavera dipendono anche da infortuni e dalla burocrazia che ha ritardato il tesseramento di alcuni di loro”.

 

Il lungo e articolato discorso del presidente ha una sua logica ed è finalizzato sicuramente a non ripetere gli errori del passato. Compiere un passo alla volta tenendo conto degli obiettivi senza stravolgere ciò che c’è di buono, andando però a colmare le lacune, è sicuramente la strada giusta per porre le basi per un futuro che garantisca la permanenza in serie A. Questo però non può e non deve significare tergiversare o sperare che la fortuna sia l’alleato per spendere poco e ottenere i risultati, che così potranno venire però solo in modo estemporaneo, ma che non saranno mai duraturi. La forza di una società si vede dalle strategie e dalle scelte che vengono fatte prima che accada la necessità che obbliga a trovare un’immediata soluzione. Investire il giusto budget nel settore giovanile per crearsi i giocatori in casa, organizzare una rete di osservatori che scovi in giro per il mondo giovani promettenti a costi abbordabili, ricostruire la casa del Toro per cementare il rapporto fra società, squadra e tifosi, avere uno stadio adeguato alle esigenze del calcio moderno e blindare i propri migliori giocatori, gli allenatori capaci e i dirigenti validi è l’unica soluzione per gestire senza sperperare soldi una società che ha l’ambizione di tornare a far parte del calcio che conta. I tifosi hanno ritrovato la gioia di andare allo stadio a vedere i loro beniamini e vogliono continuare a farlo nei prossimi anni, per questo attendono i fatti dalla società.