Un Borghese piccolo piccolo

21.11.2011 14:48 di  Marina Beccuti   vedi letture
Un Borghese piccolo piccolo
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Prendiamo a prestito il titolo di un famoso film, drammatico, di Mario Monicelli, protagonista Alberto Sordi, per parlare di un giocatore che probabilmente nessuno ancora gli ha fatto capire che giocare a calcio è un privilegio, nonchè un divertimento, ma come tutte le belle cose ha dei limiti e dei doveri, che si possono riassumere nel buonsenso. Parliamo proprio del giocatore del Bari che ha picchiato Rolando Bianchi e poi l'ha indotto alla reazione che l'ha portato a prendersi tre giornate di squalifica. E' difficile non cadere nella tentazione di ribellarsi ai soprusi, dopo che un arbitro fa finta di non vedere per non prendere provvedimenti. Il suddetto giocatore, non pago di aver creato danni a Bianchi e di conseguenza al Torino, sabato ha avuto pure la fortuna di segnare e per festeggiare che fa? Mima il gesto di Rolandinho, salvo poi chiedere scusa in un'intervista il giorno dopo. E' goliardia questa? No, è scemenza, perchè scaldare gli animi non è un comportamento da sportivo, ma da ragazzotto con poco sale in zucca, che ha avuto la fortuna di saper dare due calci al pallone (altrimenti avrebbe potuto fare benissimo il tronista, con nugoli di ragazzine sognanti al seguito).

Purtroppo la società attuale ha manipolato la meritocrazia, perchè si può avere successo senza meritarlo, basta apparire. Il messaggio ha attecchito perchè è arrivato nel momento più basso della nostra moralità, dove si fa fatica a distinguere il bene dal male. L'importante è fare soldi, far parlare di sè anche nel modo sbagliato, presenziare con il sorriso da ebete sulla faccia. Martino Borghese, nel suo piccolo, ha vissuto un momento di gloria perchè marcare Bianchi in B è stato un lusso e gli è servito per mettersi in mostra, anche pestandolo. Atteggiamenti simili possono solo fare danni, non solo fisici, ma anche morali, pensiamo a quanti giovani calciatori ora si sentiranno pronti ad imitarlo, tanto poi il giorno dopo basta mandare le scuse ed il gioco è fatto. La speranza è che l'imberbe Martino capisca il valore del gioiello che ha tra le mani, il calcio, e riesca, da ora in avanti, trarne vantaggi con degli atteggiamenti da sportivo, perchè vale ricordargli che Bianchi, finora, ha molto più da raccontare della sua carriera rispetto a lui.