Toro, meglio tacere
Flavio Bacile
Questa volta ha ragione Cairo, che si sarebbe lasciato sfuggire nel finale di partita, commentando la prestazione del suo Toro, un laconico: meglio tacere. Effettivamente, commentare una prestazione così scialba, come quella del Torino a Crotone, resta difficile anche per me, che in tempi non sospetti mi sono sempre mostrato ottimista sul prosieguo del campionato dei granata.
Brutto Toro, risultato ancora una volta giusto.
Forse non cambia niente, come ha dichiarato Colantuono a fine partita nella mixed zone, la classifica sembra ancora mantenere intatte le possibilità del Toro, forse la crisi è realmente solo di risultati. Di fatto, il Toro ha giocato peggio del Crotone e del Lecce, ed ha perso entrambe le partite, sicuramente non meglio di Cesena e Piacenza, riuscendo a portare a casa, due miseri pareggi interni. La crisi, per come la vedo io, è proprio di gioco, visto che il Toro tira pochissimo in porta, non dimostra una facilità di manovra tale da farci restare sereni anche in caso di sconfitta, subisce più del dovuto da squadre tecnicamente inferiori.
Non vale neanche l’attenuante delle assenze, visto che tra squalifiche ed infortuni tutte le compagini ne sono interessate, chi più e chi meno. A conti fatti, il Toro aveva in campo nazionali (Leon ed Ogbonna), giocatori che hanno militato in massima serie, altri che hanno vinto campionati di B, e non mi pare che il Crotone di Franco Lerda, possa vantare una rosa così ricca, da mettere in ambasce quella del Toro, pur gravata dall’assenza del capocannoniere del campionato Bianchi, di Garofalo e di Loria, che sarebbero partiti titolari.
Dire che il Crotone poteva chiudere il primo tempo sul 3-1, vista anche l’occasione sciupata da Gasbarroni sul finire del primo tempo, non è fantacalcio, così come affermare che, i calabresi, nella ripresa, hanno sfiorato più volte il raddoppio, corrisponde alla realtà dei fatti. Verissimo che nel calcio gli episodi contano, insomma con un pochino in più di attenzione si poteva non prendere gol, pronti e via, alla prima occasione, ma è altrettanto vero che le occasioni devi essere bravo nel procurartele, visto che la fortuna rimane bendata, ed oggi sorride a te, domani al tuo avversario.
Per farla breve, il Toro nelle ultime quattro partite non mi è proprio piaciuto. Ho visto una squadra spesso in difficoltà, chiaro che posso sbagliarmi e che in me prevalga più il tifoso che il tecnico, difficoltà che si esprime sia nel creare il gioco, sia nell’interrompere le trame dell’avversario. Il duo fantasia Leon-Gasbarroni alla fine si è dimostrato un peso specifico difficile da sopportare per gli equilibri della squadra, specialmente per il centrocampo con Genevier, forse più per colpe proprie che per direttive tecniche, apparso più gregario che direttore d’orchestra.
Un lusso sopportabile quando i due giocano bene, il che per dire la verità non è successo spesso quando partono insieme nella formazione titolare, meno, molto meno, quando giocano male. Mancano cinque partite, nulla è perduto. Fare previsioni è onestamente difficile, quindi, meglio tacere.