Toro, attacco spuntato

30.01.2012 13:48 di  Marina Beccuti   vedi letture
Toro, attacco spuntato
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Flavio Bacile

 

Finisce in pareggio tra Torino e Varese, ed è un pareggio amaro per i granata che non solo perdono il primo posto in classifica, ma scivolano anche al terzo, lasciando al Pescara la seconda posizione. A Varese c’è stato un buon Toro, non ci sono dubbi, in quarantacinque minuti, gli unici possibili da giocare viste le condizioni del campo, la squadra di Ventura non ha rischiato nulla ed ha costruito tre occasioni gol clamorose, con Antenucci prima, poi con Surraco, che solo davanti al portiere doveva tirare e non passare la palla, infine con Meggiorini, che ha sprecato l’occasionissima della giornata.Il Toro si è visto anche negare dall’arbitro un rigore gigantesco, talmente clamoroso che non merita alcun commento, se non quello di Petrachi a fine partita. Per il D.S., pensiero che condivido pienamente, c’è troppa smania di protagonismo quando si arbitra il Toro, e contro il Toro. Personalmente ho visto a Modena un rigore ed un’espulsione troppo affrettata, ieri un atteggiamento profondamente diverso e lo stesso sbagliato, a Padova, dove il Toro giocava il recupero di una partita, falsata sportivamente dai tanti chiaroscuri dell’illuminazione dello stadio, un arbitro che si è concesso il lusso di fischiare la fine della partita, prima dei minuti di recupero (pochi) che lui stesso aveva concesso.


Il vero problema del Toro resta però la finalizzazione, perché quest’attacco segna pochissimo e spreca gol clamorosi, manca cioè la lucidità e la freddezza davanti al portiere. C’è anche da dire, che in alcune partite il Toro ha prodotto veramente poco, meno di due occasioni nitide, e quindi non era un problema di attaccanti, in altre si è assistito al festival dell’errore, con palloni che per un motivo o per l’altro invece di gonfiare la rete, hanno finito con l’accrescere il rammarico. Prima di parlare delle punte, mi piacerebbe però, soffermarmi sul mercato di riparazione che sta per chiudersi. Meggiorini eleva sicuramente il tasso tecnico di questa squadra, ma non ne accresce il livello realizzativo, Sgrigna ed Ebagua per fare un esempio, negli ultimi tre campionati hanno fatto meglio di lui sottoporta. Personalmente penso che il Toro doveva portare a casa un giocatore con caratteristiche diverse, anche se il fatto che abbia già giocato con Ventura ne diminuisce sensibilmente i tempi di inserimento. Pasquato aveva fatto a Modena uno splendido campionato, ha una buona tecnica, un buon tiro da fuori, ma deve essere più disciplinato, poiché ha tutti i movimenti di una seconda punta, anche se può tranquillamente giocare da esterno offensivo. Alla fine potrebbe essere l’arma in più di questo finale di stagione. Quanto all’urgenza portiere, dato l’infortunio di Coppola, la scelta di Benussi, di un portiere d’esperienza con alle spalle tanti campionati, è forse quella migliore, perché il ruolo necessita di esperienza e tranquillità. Non è arrivato l’esterno difensivo, almeno fino a questo momento, forse per Ventura non era un’urgenza, ce ne faremo una ragione. Tornando al discorso punte, ritengo Bianchi l’unico vero bomber di questa squadra, questo nonostante il campionato non proprio esaltante in fase realizzativa di Rolando, il fatto che sia finito in panca negli ultimi due incontri può significare poco oppure tanto, dipende dai punti di vista. Certo che vedere in panca, nell’ultima partita di campionato, Bianchi ed Ebagua, 31 gol in due nell’ultimo campionato, fa un certo effetto, aldilà delle scelte di Ventura.


Va bene il gioco, va bene il frulla-frulla, ma se la palla non entra in porta si resta fermi al palo. Se il Toro ha un attacco atomico, come sostengono la maggioranza degli operatori di mercato, è ora che torni a gonfiare la rete, e che aumenti sensibilmente la media gol per partita, questa è la vera urgenza, poi si può discutere all’infinito del più e del meno. Ora c’è il Vicenza, che sembra essere quasi la vittima sacrificale predestinata. In realtà è una partita più che difficile sotto l’aspetto psicologico, se il Toro vince ha fatto il suo dovere, se pareggia o perde, possiamo tranquillamente parlare di crisi.