Torino-Inter, le pagelle: Hart per una volta colpevole, il centrocampo granata si esalta

18.03.2017 21:13 di  Alex Bembi   vedi letture
Torino-Inter, le pagelle: Hart per una volta colpevole, il centrocampo granata si esalta
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Hart 4,5: per una volta è l’unico colpevole dei gol subiti. Compie anche un paio di prodigiose parate su Icardi e Eder, ma l’uscita a vuoto sul pari interista e, soprattutto, la papera sull’innocuo tiro di Kondogbia, sono errori pesanti come macigni.

Zappacosta 6,5: corre come un pazzo per tutta la gara, festeggiando la convocazione in azzurro con una prova inesauribile. Duracell.

Rossettini 6: Icardi lo aveva beffato a San Siro nell’unica occasione a lui concessa dal mastino granata. Anche oggi l’argentino è ben contenuto tranne che in un’occasione: questa volta però ci mette una pezza Hart e il voto di Rossettini può risultare positivo.

Moretti 6,5: un assist per Baselli (e sono tre in campionato) e un salvataggio nel finale da gladiatore, in caduta e con doppio tocco. Sul vantaggio degli ospiti lui soprattutto, ma anche i suoi compagni, lasciano a Kondogbia vita facile in area di rigore e questo non va bene, indipendentemente dal fatto che senza la papera di Hart il tiro del nerazzurro sarebbe stato inoffensivo.

Molinaro 6: alterna ottime chiusure difensive a giocate assurde per un professionista del suo calibro. Anche lui morbido su Kondogbia nell’occasione più volte raccontata, si riscatta con alcuni spunti all’assalto, uno dei quali davvero brillante sulla linea di fondo su cui nessun compagno riesce però ad avventarsi.

Acquah 7: perde come da consuetudine tantissimi palloni, confermando che tecnicamente è un paio di gradini più in basso delle altre mezzali granata. Però fisicamente è impressionante e il voto odierno sarebbe più che positivo anche senza il bel gol realizzato. Alla linea granata manca (in assenza di Obi) un giocatore con le sue caratteristiche: oggi tira fuori una prova fatta di grinta, ripartenze e incisività che lo ricandida per un posto da titolare da qui al termine del campionato.

Lukic 6,5: gare come questa, contro avversari di spessore non solo tecnico, ma anche fisico, sono per lui la prova del 9. Oggi la supera brillantemente, dimostrando che in mezzo a gente come Kondogbia e Medel, lui non perde il confronto. Positivo in tutte le fasi, pochi gli errori, grandissimo in interdizione. Continuare così, assolutamente.

Baselli 7: torna al gol, ben posizionato nell’area avversaria. Ma anche prima del colpo che vale il pareggio sembrava tra i più attivi e grintosi di questo Toro che gioca alla pari dell’Inter. Contro avversari di valore ha tirato fuori una personalità che spesso latita in lui, ma che dimostra di possedere. Riuscisse a essere continuo, anche psicologicamente, farebbe il salto di qualità che merita per doti tecniche. (dal 85’ Maxi Lopez sv).

Iturbe 6: il ragazzo ha bisogno di giocare per tornare quello di Verona. Mihajlovic lo sa e gli concede un’altra occasione dal primo minuto che lui, pur non esaltando, non spreca. Buono il tocco per Acquah che vale il momentaneo vantaggio granata, bene anche alcune iniziative delle sue tutto dribbling e velocità. (dal 70’ Iago Falque sv: si vede pochissimo nei 20 minuti a sua disposizione).

Belotti 6,5: i difensori neroazzurri hanno ben chiaro come fermarlo: con le cattive maniere. Chi dovrebbe vigilare lascia correre e il Gallo viene tartassato dal primo all’ultimo minuto. Lui però non ne fa un problema: lotta e si batte con ancor più ardore. Riesce a rendersi pericoloso con un gran tiro dalla distanza e dà il là alla manovra che porterà al gol di Acquah.

Ljajic 5: un solo spunto in tutta la gara, poi delude anche su punizione. Mihajlovic fa bene ad arrabbiarsi quando non insegue gli avversari che gli passano accanto: il suo puro talento non gli concede l’immunità dal lavoro sporco che i suoi compagni non disdegnano. (dal 65’ Boyè 5,5: tecnico e potente, troppo irruento. Non inquadra mai la porta. I giudizi su di lui sono sempre gli stessi, segno tangibile che non si evolve. Le basi ci sarebbero anche, è però ora di alzare l’asticella).

Alex Bembi