Ogbonna: onesto o ingenuo?
Giovedì pomeriggio, a margine di un evento pubblico, il presidente Cairo ha voluto fare il pompiere sulle parole pronunciate da Angelo Ogbonna il giorno prima, etichettandole come “frasi ingenue”.
Il giocatore, lo ricordiamo aveva candidamente ammesso di non poter promettere amore eterno al Torino, di avere voglia di giocare in una grande squadra e di non poter giurare a priori che mai e poi mai avrebbe indossato nella sua vita la maglia bianconera. “Non posso promettere nulla ai tifosi granata - ha dichiarato il giovane difensore - poi è chiaro che spero di poter crescere in un Toro sempre più forte”.
Parole tutto sommato normali, prive di malizia o di falsa retorica. Parole, invece, che sono state eccessivamente forzate, leggermente strumentalizzate ed interpretate ai limiti dell’esasperazione al fine di poter ricavare titoloni di giornali e decine di discorsi da bar.
Permettendoci di sviluppare un nostro pensiero sulla vicenda, ci soffermiamo ulteriormente sul concetto espresso dal ragazzo.
Ogbonna dice di non poter promettere di rimanere in eterno al Toro.
E allora? Sarebbe questo uno scandalo? Bisogna ancora stupirsi di ciò? Nel mondo del calcio di oggi, dove non esistono bandiere e nemmeno bandieruole e dove i vari giocatori, dirigenti e allenatori indossano indifferentemente qualunque casacca gli garantisca contratti più onerosi, fingersi stupiti e indignati di fronte alle dichiarazioni di un “bambino” (come direbbe Josè Mourinho) di consolidate speranze che ammette candidamente di sognare una grande squadra per il proprio futuro, pare una vera e propria ipocrisia.
Cosa doveva dire Ogbonna? Giurare che il Toro sarebbe stato e sarà per sempre l’unica squadra della sua vita? O, come si è lasciato scappare il presidente Cairo, avrebbe dovuto utilizzare argomenti banali, le classiche risposte da pilota automatico inserito, del tipo: “Sono giovane, devo crescere, preferisco fare un passo alla volta e pensare solo alla Triestina!?”.
No, Angelo Ogbonna è stato sincero. Ha dichiarato il vero, ha preferito non illudere i tifosi del Toro, palesando il proprio carattere verace, forte, magari pure un po’ guascone e sbarazzino ma certamente diretto e per nulla subdolo.
Nessuna promessa se non si è certi di mantenerla, ma impegno e profusione del lavoro per la causa granata. Questo è l’ atteggiamento da uomini veri e talenti in erba che qualunque tifoso del Toro auspica di poter vedere, lasciando nel dimenticatoio polemiche sterili partorite da chi di mestiere non può fare altro che generarle.