Moggi, Cairo cerca alibi ai suoi fallimenti sportivi
Nessuno mi può impedire di dire quel che penso. In costanza di questa sentenza potrei tranquillamente fare il consulente di qualsivoglia presidente, ma non è la mia volontà, non voglio dare fastidio a nessuno! Solo una precisazione prima di andare avanti nel discorso: in molti non hanno partecipato al gioco al massacro e qui li voglio ringraziare, per le attestazioni di amicizia, di stima e di capacità a me riferite che hanno voluto esprimere.
Non altrettanto posso dire di chi ha colto il momento per cercare alibi ai suoi fallimenti sportivi. Chi poteva infatti intervenire se non Cairo, il presidente granata che di calcio capisce niente e comunque meno di qualsiasi altro suo collega, il presidente che nei quattro anni di sua gestione ha sempre lottato per non retrocedere. E cosa ti combina il ragazzo per cavalcare il momento, approfittando della situazione? Rilascia a “Tuttosport” un’intervista dove tra l’altro dice: «Ho capito perché sono retrocesso, il calcio mi piace sempre meno». Pronta la risposta dei tifosi granata: «Non si sa cosa abbia capito, comunque meglio tardi che mai, non sappiamo però se ha capito che, per non retrocedere, occorre anche una squadra». In ogni caso la sua allusione è facile da capire.
Gli rispondo che io nel calcio ho sempre costruito squadre forti e non ho mai avuto bisogno di niente e nessuno. Lui no, e quindi può darsi che ciò che vuol far capire per sottintesa sia una cosa che sarà stato costretto a fare lui. Per il momento mi fermo, ma solo per il momento!