Mihajlovic: "L'esonero al Milan? Sarei andato via lo stesso. Questo Toro mi somiglia, con la società c'è piena sintonia"
Sinisa Mihajlovic ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, nella quale ha parlato della sua avventura al Milan e di quella attuale sulla panchina del Torino: "L'esordio di Donnarumma? Non ha esordito perché ce n'era bisogno ma perché se credo in un giovane gioca anche se ho tutti a disposizione. La settimana dell'esordio Berlusconi è venuto due volte a Milanello per convincermi a mettere Diego Lopez, ma io gli ho detto che o mi mandava via e metteva lo spagnolo, oppure accettava la mia scelta. Berlusconi? E' stato il miglior presidente in Italia per 29 anni su 30, il mio è stato il 30° anno. L'esonero? L'unica cosa che mi rode è non aver disputato la finale di Coppa Italia perché anche se non ho la controprova e non l'avrò mai, penso che con me in panchina avremmo potuto vincere. Sono esperienze che fanno crescere, anche io avevo già deciso che me ne sarei andato anche se non mi avessero cacciato. Non potevo fare un altro anno così. Galliani? E' un grande, un amico, spero che non lasci il calcio.
Dopo l'esperienza al Milan cercavo qualcosa che mi somigliasse. Questa è una società in crescita, ognuno sa che cosa deve fare e ha grandi ambizioni. Le ha la società e le ho io. Siamo alle fondamenta del nostro potenziale, dobbiamo giocare sempre per vincere e venire sconfitti contro l'Inter a San Siro ci deve fare incazzare. Belotti? Se non lo è già, tra qualche mese sarà l'attaccante più forte della Serie A. La sua dote principale è la fame. Il mercato di gennaio? Se ci dovesse servire qualcosa faremo di tutto per prenderlo. Con la società siamo in piena sintonia. L'obiettivo è l'Europa".