L'ultima squadra romantica e la tensione dei 4 punti

19.04.2013 08:00 di  Matteo Maero   vedi letture
L'ultima squadra romantica e la tensione dei 4 punti
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© foto di Federico De Luca


Con il termine “romanticismo” s’indica una corrente ideologica che, ai valori tradizionali del classicismo, contrappone l'attenzione a tutto ciò che è fede, emotività, fantasia ed immaginazione. Quest'idea si è "spalmata" su tutto ciò che erano le arti del tempo, come la musica, la rappresentazione grafica e la letteratura. Tuttavia, un ricciolo di questa vorticosa idea si è posato anche su di una squadra di calcio, che ben poco c'entra con l'ambito sociale del 1800, ovvero il Torino FC.



Che gli ultimi 64 anni granata siano "romantici" è indubbio: la continua sofferenza contrapposta ad una fede incrollabile del propri tifosi, la fantasia di vedersi di nuovo ai vertici contrapposta alla continua tensione verso un obiettivo minimo rispetto alla posta in palio. Insomma, se il Toro fosse un personaggio di un romanzo, sarebbe l'emotivo Albert de "I dolori del giovane Werther", romanzo di Wolfgang Goethe che ben inquadra il concetto romantico di Sturm und Drang, tempesta e impeto interiori.



Allo stesso modo, è innegabile come il Torino attuale stia vivendo la solita stagione tutta tensione e tachicardia, fatta da denti digrignati e proclami strozzati. Certo, le gioie non sono mancate, ma la dimensione è in ogni caso quella romantica della sofferenza nel raggiungimento dell'obiettivo: è il cosiddetto "Streben", parola che rappresenta la tensione verso l'ideale, la perfezione.

Così come i romantici, anche il Toro è in tensione verso il suo traguardo, quella salvezza che ormai è diventata massima aspirazione da troppo tempo. Una "distensione" minima, solo 4 punti, che sembra però essere infinita e perciò estenuante, quasi ansiogena. È lì, a portata di mano, ma un calendario sfavorevole e altri fattori la rendono lontana come se i granata fossero ancora a 20 punti.



In ambito romantico, lo Streben si conclude sempre con il "suicidio": nella storia granata se ne sono consumati tanti, fin troppi, anche quando la situazione pareva ideale. Questo fa parte del romanticismo e non per nulla il Torino è l'ultima squadra romantica esistente, con i pregi ed i difetti che ne conseguono. L'importante è essere consapevoli della propria natura: se ci si fa inghiottire dalle proprie emozioni, l'epilogo può essere solo uno.