Dionigi: "Comi ha il sangue granata e con Ventura può crescere molto"

06.02.2013 13:19 di  Luca Ghiano   vedi letture
Dionigi: "Comi ha il sangue granata e con Ventura può crescere molto"
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Gianmario Comi, il figlio dell’attuale dg granata, si sta facendo le ossa nella serie cadetta con la maglia della Reggina ed ha già messo a segno la bellezza di otto gol. Il suo cartellino è in comproprietà tra Torino e Milan, ma la prossima estate potrebbe vestire la maglia granata vista anche l'ormai scontata partenza del capino Rolando Bianchi. L'attuale allenatore di Comi junior è Davide Dionigi, ex bomber che ha pure vestito la maglia del Torino. Dionigi in un'intervista rilasciata a Tuttosport ha previsto un futuro molto roseo per il giovane attaccante: "Comi è una classica punta da area di rigore ma moderna, che sa sbattersi per la squadra e quindi si sacrifica molto quando c’è da ripiegare. Dopo un po’ di difficoltà vissuta proprio all’inizio, visto che arrivava dalla Primavera, ha saputo superare il momento grazie alla sua intelligenza. Si vede che ha una educazione morale superiore alla media per cui non gli sono bastate due partite da titolare per sentirsi un giocatore arrivato. Purtroppo devo dire che non è così usuale incontrare giovani con questa attitudine, i genitori gli hanno trasmesso valori positivi. Dalla sua parte ha una gran voglia di arrivare ed è conscio dei limiti. Mi rivedo nella sua voglia di imparare. In area di rigore lo senti, sa dove arriva la palla e sa dove metterla, di testa piuttosto che con un tiro secco, ma fuori dall’area deve maturare ancora un po’: nei tempi di tenuta della palla e nelle sponde, ma è normale. Rispetto a quest’estate è già migliorato molto grazie al suo modo di porsi nei confronti di ciò che lo circonda: è sveglio, è pronto mentalmente per capire e interiorizzare. Un suo limite è legato forse anche al fisico potentissimo che ha: nei primi minuti della partita è un po’ lento a carburare, deve essere un po’ trascinato, ma quando carbura poi non si ferma più. Dà il massimo e si sbatte sino all’ultima goccia d’energia".