Di Cesare, questo è il tuo momento

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A Roma, chi porta Cesare nel suo cognome è un predestinato, non solo per le origini antiche, ma perchè dentro c'è la fierezza di un grande condottiero. Il difensore granata, salito alla ribalta grazie alla sua maestosa prestazione di mercoledì, non vuole perdersi il momento che aveva sognato fin da bambino e Ventura non sarà certamente lui a volergli negare altre soddisfazioni, visto che può dormire sonni tranquilli in difesa, in attesa che si sblocchi l'attacco sotto rete, questione di millimetri, visti i tre legni colpiti contro l'Udinese. Della serie è quasi certo che a Bergamo sarà ancora nell'undici titolare, vista l'assenza probabile di Masiello, ancora non del tutto guarito da un problema fisico. "La pazienza mi ha premiato e sono felicissimo. Per me questo debutto era un test: volevo dimostrare a me stesso che posso stare nella categoria, perché della carriera mi lamentavo di non aver avuto l’occasione per vivere momenti così”, ha raccontato Di Cesare a La Stampa. I tifosi poi lo amano e anche i compagni, visto che è il burlone dello spogliatoio e quando parla mette sempre il gruppo davanti a tutto, proprio come piace al mister granata. Non cerca nemmeno scuse ad ammettere. "All’inizio con l’Udinese ero teso, poi mi sono sciolto ed ora mi sa che dovrò pagare cena alla squadra". E lo farà con molto piacere, anche se i primi che hanno goduto con lui sono la moglie ed i due figli, perchè se uno sta bene il merito è soprattutto della famiglia, alla quale ha dedicato la sua bella favola dell'esordio in serie A. Ha fatto bene Cairo a rinnovargli il contratto, riacciunfandolo al volo quando stava per partire e andare allo Spezia. Ventura poi ha fatto il resto e lui soprattutto ha saputo attendere il suo momento.