Cassano e Maradona: genio e sregolatezza

Editoriale di Malù per TMW
31.10.2010 15:34 di  Raffaella Bon   vedi letture
Cassano e Maradona: genio e sregolatezza
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Inevitabile discutere in questo momento dell'ennesimo caso Cassano. Un grandissimo calciatore, genio e sregolatezza, ma senza mente. Nel calcio come nella vita tutto ha un limite, se un giocatore manca di rispetto ad un compagno di squadra, o addirittura ad un presidente è giusto che paghi. Dopo anni che non causava problemi, Cassano è caduto nuovamente nel tunnel. Con i suoi comportamenti non rispettosi sta compromettendo la carriera. Si è cacciato nell'ennesimo guaio che lo ha portato addirittura all'esclusione della rosa e probabilmente dalla nazionale. Il calcio italiano ha bisogno di talenti come Cassano, ma di certo non dei suoi comportamenti. Il patron Riccardo Garrone fino a ieri lo considerava figlio adottivo, proteggendolo da critiche e qualche mancanza in allenamento. Invece ora penso che se a gennaio ci sarà un'offerta concreta, la Samp potrebbe privarsi di Cassano. Resta da capire in quale squadra, visto che il Milan è coperto da molti trequartisti e all'Inter andrebbe a pestare i piedi a Sneijder. C'è la Juve, forse l'unica in grado di acquistarlo. Ritroverebbe Marotta e Delneri, con cui ha già lavorato e saputo domare. Un augurio particolare per il cinquantesimo anno di Maradona. Nemmeno fosse una coincidenza, capita proprio quando si accende il caso Cassano, un genio come lui che si è trovato spesso in difficoltà nella vita per problemi disciplinari. Ma parliamo del più grande calciatore di tutti i tempi, l'unico in grado di inventare e di decidere una partita a proprio piacimento. Il calcio fatto persona. Gli faccio gli auguri perchè ci ha fatto vivere delle emozioni importanti. Anche per colpa sua l'Argentina è uscita dai Mondiali, ma resta comunque una delle persone più amate nel suo paese e nel mondo, in particolare a Napoli. Gli azzurri stanno facendo un po' l'altalena. Il San Paolo non è più il fortino inviolabile come lo era l'anno scorso. Secondo me se prima tutti i risultati andavano bene, ora la gente è più esigente e almeno in casa vuole risultati pieni, mettendo pressione ai giocatori. Essendo un dirigente di Lega Pro, in giro con il Catanzaro osservo quotidianamente giovani interessantissimi, in grado di compiere già il salto di qualità.