Atalanta-Torino, le pagelle: ottimo Nkoulou, Belotti abbandonato a se stesso
Sirigu 6,5: un paio di tiri telefonati parati senza problemi, un’uscita provvidenziale, ma soprattutto il salvataggio nel recupero sull’unico vero squillo pericoloso degli orobici, il tiro rasoterra di Gomez che lui respinge in angolo con un bel guizzo.
De Silvestri 6: compitino svolto, ma poco altro. Anzi si, un altro infortunio muscolare. Qualcosa non è andata nella preparazione? (dal 76’ Lukic sv).
Izzo 6: se la cava come tutta la difesa, concedendo poco agli attaccanti neroazzurri.
N’Koulou 7: il leader di questa difesa, spicca su tutti per talento, anticipo, posizione e marcatura. Stasera praticamente perfetto, nonostante le scintille causate da un duello corpo a corpo con un carro armato come Zapata.
Djidji 6,5: patisce l’emozione dell’esordio solo nei primi minuti, poi se la sfanga egregiamente, portando a casa una prima in maglia granata più che dignitosa.
Aina 6: piedi ruvidi, ma tanto fisico e attitudine alla pugna. Neutralizza Rigoni nel primo tempo e anche Hataboer che gli va via solo una volta. Oggi votato a difendere, si vede raramente in attacco.
Baselli 5: con questo Toro arroccato già dal primo minuto a difesa, lui e Parigini dovrebbero essere l’unico collante con Belotti, ma il Gallo resta quasi sempre solo ed andava supportato di più. (Dal 90’ Zaza: sv).
Rincon 5: anonimo. È talmente diventato innocuo che nemmeno viene ammonito come capitava praticamente ogni partita.
Meité 6: sempre ingombrante la sua presenza in mezzo al campo, oggi però è un po’ più distratto ed impreciso in fase d’appoggio del solito. Fa comunque vedere alcune cose buone, tra la pochezza di occasioni granata.
Parigini 5,5: ci mette impegno alla sua prima da titolare con la maglia della società in cui è cresciuto. È un po’ confusionario e combina poco e nulla, risultando poco efficace. (Dal 70’ Berenguer sv).
Belotti 5,5: lasciato solo da tutti, non si scoraggia e prova a lottare. Il calcio è un gioco di squadra e se non riceve assistenza non si può gettargli la croce addosso. Lui però, bomber di razza quale è, dovrebbe almeno inventarsi un paio di tiri in porta a partita. A Bergamo, sua città natale, ci va solo vicino con l’unica conclusione della sua sterile gara fuori di poco.
Alex Bembi