Fila, novità romane

17.04.2009 18:48 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: www.srweb.eu

Dopo averne viste di tutti i colori in merito alla rinascita del Filadelfia, i tifosi granata rimangono guardinghi sulle proposte avanzate da Ettore Forieri.

 

Di buono c'è in questa vicenda che non si sono sentiti pronunciare dei nomi alla Ciuccariello, ovvero nessun imprenditore "verace", ma persone di comprovata professionalità.

 

Anche Cairo si è detto disponibile a fare la sua parte, probabilmente il fatto di non essere più il solo a dover mettere mano al portafogli, affrontando le voragini lasciate dalle gestioni precedenti, ha fatto si che rompesse gli indugi.

 

C'è una fondazione che dovrebbe vigilare su cosa,come e quando si potrebbe ricostruire il tempio granata, paragonato all'Acropoli di Atene, anch'essa distrutta dalla follia dell'uomo (era diventata un deposito di esplosivi ... saltato poi in aria centrato da un colpo di cannone).

 

Nel caso del Fila il colpo mortale fu vibrato prima da Calleri che "dismettendo" il settore giovanile abbandonò il Fila e poi dalla lungimiranza edile di Novelli che lo fece abbattere ... follia allo stato brado.

 

Passando da un Mattone per il Fila, allo stadio a forma di scarpa, con una breve incursione nello stadio multipiano, multifunzionale, multipiscine, multifregatura di Cimmi, ci si è ritrovati solo con un mega supermarket.

 

Certo che la zona in cui sorge il Fila di cambiamenti ne ha subiti molti in questi anni.
Del Supermarket abbiamo detto, dalla distruzione dei Mercati Generali sede ora di TOP (?), alla costruzione del villaggio Olimpico, dove per fortuna una parte è stata riconvertita dall'ARPA come sua Sede, altre aree sono state dismesse altre riqualificate e lo spazio rimasto sembra in effetti un po' troppo compresso.

 

C'è curiosità più che aspettativa intorno a questa nuova ondata di voglia di ricostruzione.

 

Forieri ci mette la faccia e questo è già un buon segno anche se non rappresenta una garanzia, non è un impresario edile e forse questo allontana il pensiero di una speculazione, quello che lascia un po' d'amaro in bocca è che per l'ennesima volta un impreditore "forestiero" si affaccia su Torino, dove invece gli imprenditori nostrani evitano accuratamente di farsi vedere.

 

Inutile dire che si aspettava qualcuno che arrivasse dalle parti di Cuneo con un progetto e voglia di fare qualche cosa di diverso che non una montagna di soldi, ma si sa di che fattezza sia la mentalità "vecchio piemonte".

 

Non si vuole critacare nessuno, anche perchè con i propri soldi ognuno deve fare ciò che vuole, certo che alla fine della vita oltre a lasciare eredità a parenti che perpetueranno la mentalità vincente del accumulare denaro e proprietà, qualche cosa di diverso la si poteva anche fare.

 

Va benissimo che ci sia finalmente qualcuno con la voglia di ridare una casa al Toro, va benissimo che costui arrivi da Roma, certo che dispiace vedere i nostri tirchioni sabaudi ancora una volta, perdere l'occasione di fare qualche cosa di diverso che non sia una crema alla nocciola.

 

 

GMC