Calcioscommesse, amnistia per i troppi coinvolti?
Roberto Di Martino, il pubblico ministero di Cremona che indaga sullo scandalo del calcioscommesse, ha parlato di un’amnistia generale sul piano sportivo. Fanno discutere le parole del PM, che appare più sfiduciato che provocatore, perchè dall'indagine ne esce una situazione davvero preoccupante del calcio: la pratica delle scommesse è così ampia e generalizzata che sarebbe necessario riscrivere molti degli ultimi campionati. In parole povere troppi giocatori ne sono coinvolti. "Il fenomeno è così vasto e coinvolge un numero così importante di calciatori da ipotizzare la necessità di un’amnistia, ovviamente riservata alla giustizia sportiva, per ripartire da zero", ha dichiarato proprio Di Martino come riporta attualita.tuttogratis.it. Di tutt'altro avviso è il presidente del Coni, Gianni Petrucci, che ha subito risposto: "Rispetto l’opera dei magistrati e dunque ringrazio Di Martino per il lavoro che sta facendo. Ma ho sentito anche il presidente della Figc, Abete, e quella dell’ amnistia sportiva è un’ipotesi irrealizzabile". "Proprio il Coni ha recentemente varato un codice etico per il rispetto dei principi di lealtà e correttezza sportiva, è evidente che non possiamo essere favorevoli all’amnistia. Nel momento in cui vengono alla luce certi episodi, il nostro discorso deve essere chiaro dall’inizio e non dare adito a dubbi o interpretazioni diverse", ha ancora aggiunto Petrucci. Forse bisognerebbe agire a monte ed eliminare le scommesse. Ma ormai il calcio vive degli sponsor legati a questo ambiente.