Vlasic un punto fermo nel Torino però il trequartista ha un rendimento altalenante

16.04.2024 12:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Nikola Vlasic
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Nikola Vlasic
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Quando gira Nikola Vlasic il Torino gioca meglio, ma se lui è sottotono anche la squadra lo è e fatica di più. “Quando lui riesce ad esprimersi ai livelli di quello che è, la squadra riesce a giocare meglio e si va in gol con lui o è lui che li fa fare agli altri. Con il Genoa (13 gennaio 2024, ndr) sicuramente è stata una partita di una tensione e pressione unica e, secondo me, lui non ha fatto bene ed è chiaro che volgiamo portarlo a fare partite nelle quali domina e fa assist e gol per cui lavoriamo su questo affinché riesca ad esprimersi con continuazione a grandissimi livelli”. Dal suo arrivo al Torino Niksi, così il suo nome in croato, è stato un po’ croce e delizia avendo alternato il livello delle sue prestazioni. Nella prima stagione, la scorsa, giocava in coppia con un altro trequartista, c’era Miranchiuk oltre a Radonjic, Karamoh e Seck, a supporto dell’unica punta, mentre in questa stagione da quando Juric è passato alle due punte è lui quello preposto ad agire fra le linee. Fino a gennaio c’erano le alternative Radonjic e volendo anche Seck e Karamoh poi ceduti questi tre di fatto è rimasto l’unico nel ruolo perché Okereke è più una punta o un’ala che un trequartista e Kabic che può svolgere anche il ruolo di trequartista è molto giovane, ha compiuto 20 anni lo scorso 1 gennaio, e soprattutto è ancora decisamente troppo acerbo per la Serie A infatti Juric finora non lo ha mai fatto giocare. Vlasic quindi è di fatto titolare inamovibile

Il periodo migliore di Vlasic, che era arrivato dal West Ham dove non trovava abbastanza spazio, è stato quello iniziale quando nello scorso campionato aveva subito ben impressionato parlando di lui e di Radonjic mister Juric il 16 settembre 2022 prima della partita con il Sassuolo aveva detto: “E’ più ordinato, un trequartista che sa muoversi e posso metterlo anche a fare certe cose” uno capace di inserirsi come fece in quella partita nella quale segnò, anche se poi il gol fu annullato. E in seguito di lui disse il 29 ottobre prima della gara con il Milan “gioca sempre perché è l'unico giocatore completo nel senso che fa tutto e piuttosto bene” specificando anche che aveva più capacità di tiro di Brekalo e che avrebbe fatto meglio del connazionale. Quando il 5 novembre gli chiesero se Vlasic potesse essere un top player però disse “no”. E poi il successivo 3 gennaio aveva ribadito: "E' un ottimo giocatore ed è fondamentale per noi perché ha le caratteristiche giuste e può giocare in più ruoli: attaccante, esterno, mezzala e centrocampista. Ha fatto di tutto perché è completo e competitivo e ha una buona finalizzazione. Lui è questo, ma per me i fuoriclasse sono un’altra cosa. Lui è un giocatore strepitoso, completo e per noi fantastico, però non stiamo parlando di altre cose”.
Dopo la sosta per il Mondiale Vlasic non rese quanto aveva fatto prima era calato fisicamente e si era involuto e non riuscì mai a tornare ai livelli che era riuscito a raggiungere dopo il suo arrivo al Torino. In seguito si scoprì che le sue problematiche erano dovute alla mononucleosi che aveva avuto senza sintomi evidenti e lui non ne aveva parlato con i medici della stanchezza e della debolezza che accusava e fino a quando la malattia non è stata diagnosticata al figlioletto di sei mesi non sono partite indagini cliniche neppure per lui che poi hanno appunto rivelato che anche lui soffriva dello spesso problema. Juric lo rivolle quest’estate dopo che non era stato riscattato e alla fine tornò.  

In questa stagione tutti da lui si aspettavano che tornasse quello visto all’inizio della sua avventura in granata, ma sono continuate le prestazioni fra alti e bassi. Juric per primo faceva e fa affidamento sul pitbull. Cosa manca a Vlasic per tornare ai migliori livelli dell'anno scorso?. Alla vigilia della partita con il Verona il 1 ottobre scorso a Juric fu chiesto cosa mancasse a Vlasic per tornare ai migliori livelli e il mister rispose: "Lavoriamo tanto sull'imparare a giocare, sulle posizioni in campo e su situazioni dove voglio che faccia meglio. Per noi è un giocatore importantissimo e vogliamo che torni il prima possibile nella forma massimale". Quella partita finì 0 a 0 e la prestazione di Vlasic, come quella di altri giocatori, non piacque a Juric al di là che le condizioni del terreno di gioco non erano ottimali e rendevano difficile stoppare la palla e costringevano a perdere tempo per vedere come rimbalzava prima di poter decidere cosa fare. Prima del match con l’Inter, 10 ottobre, l’allenatore lo aveva elogiato: “E’ un ragazzo che merita tutto: un allenatore gli dà tutto perché ha volontà di migliorarsi, di lavorare, di crescere e ha consapevolezza”. E dopo la partita disse che “poteva fare meglio”. Poco tempo dopo, il 5 novembre, ancora parole di fiducia per Niksi da parte di Juric: “Per come lavora è impeccabile, lavora tanto anche alla fine dell’allenamento. Deve magari liberarsi mentalmente. Ha voglia di dimostrare e di fare e a volte questo frena oppure fa fare scelte sbagliate. Deve rilassarsi e godersi le partite e il calcio. Siamo tutti convinti che farà bene, ma quando accadrà non lo sappiamo. Uno che lavora così troverà beneficio". E alla vigilia della gara con il Bologna, 25 novembre: “Va sempre meglio, è sempre più dentro al gioco per come si trova in campo e per la posizione del corpo ed è pimpante. Siamo soddisfatti e ci sembra che stia crescendo molto”.
Elogi poi, il 16 dicembre dopo la partita con l’Empoli, per l’aiuto che sempre dà come anche Zapata e Sanabria, in fase difensiva contribuendo così ai pochi gol che il Torino subisce: “Non ci lasciano mai scoperti e sono tutti molto concentrati sul lavoro difensivo e per i nostri difensori diventa tutto più facile”. E altri il 12 gennaio prima del match con il Genoa: "Come modo di giocare non è cambiato nulla per lui rispetto a prima, sfa facendo sempre le stesse cose e anzi adesso lo abbiamo normalizzato un po'. Con lui abbiamo lavorato molto sulle posizioni che deve assumere e dove deve stare e lo sta eseguendo molto bene. Prima sbagliava un po' la posizione del corpo, mentre ora la sta tenendo molto meglio, sta facendo il controllo in avanti e trasforma subito le azioni in attacco invece di stare di spalle e su questo aspetto sta crescendo molto e siamo molto contenti. Entra in più occasioni perché, secondo me, ha migliorato la postura del corpo e le posizioni che deve assumere". E sempre parlando dell’alternanza del rendimento del croato il 21 febbraio: “Sta alternando prestazioni di alto livello, come con Cagliari e Sassuolo, ma quando ci aspettiamo la continuità poi magari non è riuscito a darla in una partita difficile come quella con il Lecce”. E poi il 1 marzo ragionando sul fatto che come Sanabria anche Vlasic segna poco, fino ad allora era finito due volte sul tabellino dei marcatori nei match con Sassuolo e Napoli e in seguito ha incrementato di uno il computo delle marcature con la rete all’Udinese: "Ci metto la mano sul fuoco che Vlasic farà cinque o sei anni ad altissimo livello perché con lui lavoriamo tantissimo e nelle ultime due partite vedendo la posizione del corpo, le accelerazioni e le soluzioni che trova sta diventando forte. Sono convinto che questo ragazzo abbia la percezione delle cose e le vuole ottenere. Ha fatto grandi partite nelle ultime due nonostante prendesse antibiotici per un dolore al dito, ma ci passa sopra e per questo dico che ci metto la mano sul fuoco e che farà 7-8 anni di carriera fantastica. Gli mancano un po' i gol”.
Juric continua a dargli fiducia e a lavorare per migliorarlo come ha ribadito alla vigilia della partita con il Verona: "Vlasic gioca sempre nella stessa posizione, non è cambiato niente. Semmai con lui siamo lavoriamo concentrati molto sulla posizione del corpo, su dove può trovare spazio nelle partite. Lavoriamo molto su aspetti del saper stare in campo, mentre con altri si lavora di più su altri concetti. Lui ha le doti, sta crescendo tantissimo nelle posizioni in campo e sul dove deve trovarsi dall’inizio alla fine". Ma gli alti e bassi di Nikola continuano e anche nel derby di sabato ha fornito una prestazione a corrente alternata: nel primo tempo era troppo largo per essere incisivo, meglio nelle ripresa quando si è piazzato in mezzo fra le linee ed ha ricercato il gol senza però riuscire a realizzarlo quando sul cross di Bellanova, che aveva visto il suo inserimento, di testa, prendendo il tempo a tutti, ha colpito indirizzando verso il secondo palo, ma non ha inquadrato la porta (42’).

Mancano sei partite alla fine del campionato e il Torino, pur con punti lasciati per strada, resta comunque in corsa per un posto nelle competizioni europee, anche se Napoli e Lazio occupano il 7° e l’8° posto e hanno quattro punti in più, mentre la Fiorentina che deve recuperare la gara con l’Atalanta è alle spalle di una lunghezza. E’ scontato che serva il Vlasic migliore affinché i granata raggiungano l’obiettivo.