Un lavoro di fino a centrocampo per il Torino con la Fiorentina

Il Torino domenica sera affronterà per la prima volta in stagione una squadra di caratura superiore. La Fiorentina ha dimostrato di avere organizzazione di gioco, velocità e modulo variabile.
28.08.2015 11:15 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Un lavoro di fino a centrocampo per il Torino con la Fiorentina
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Non perdere tempo nel possesso palla fine a se stesso, vincere i duelli uno contro uno, essere cinici sotto porta e attenti in difesa. Tutto questo dovrà fare il Torino per avere la meglio sulla Fiorentina. La squadra di Sousa con il Milan ha dimostrato di giocare un buon calcio e di avere buon equilibrio in tutti i reparti, corsa e il giusto temperamento, quindi non sarà un avversario facile. Il nuovo mister viola non ha un credo tattico unico, questo rende ancora più difficile affrontare la sua squadra che può avvalersi di più di un modulo nell’arco della partita. Il 3-4-2-1 può diventare 4-3-1-2 o anche trasformarsi in 4-2-3-1, i viola attaccano e difendono con intensità. La difesa è solida e la manovra offensiva è corale e il pressing a tutto campo sfianca l’avversario, così almeno è successo con il Milan. In attacco la Fiorentina non dà punti di riferimento con Bernardeschi e Ilicic che non solo sanno saltare l’uomo, ma creano scompiglio a centrocampo e non hanno titubanze quando entrano in area e, quando occorre, tornano a difendere. Marcos Alonso sulla fascia sinistra ha molto ben impressionato, Kalinic ha sorpreso per la capacità di liberarsi delle marcature, Roncaglia tornato in viola è stato impeccabile, Badelj e Borja sembrano rigenerati e Gilberto non è apparso per nulla spaesato all’impatto con la serie A.

Il Torino può contare su una difesa collaudata, che però non dovrà concedere spazi e distrarsi nel marcare come ha fatto in occasione dell’autogol di Ichazo propiziato da Fornasier in Coppa Italia e di quello di Soddimo nella prima partita in campionato. Padelli, Maksimovic, Glik e Moretti hanno capacità per non farsi sorprendere. Un centrocampo che dovrà sfoderare un gioco molto rapido sulle fasce, Peres e Avelar o anche Zappacosta o Molinaro non potranno risparmiarsi e dovranno essere pronti a un grande sacrificio nel correre su e giù lungo le linee laterali. In mezzo Benassi o Acquah, Gazzi o Vives, Baselli o Stevanovic, avranno il compito di interdire e ripartire in modo da imbrigliare la Fiorentina e tenerla sotto pressione impedendole di sviluppare il proprio gioco. All’attacco il compito di sfruttare ogni più piccola occasione e dare una mano in fase di copertura per non dare spazi che potrebbero essere sfruttati per fare male. Quagliarella, Maxi Lopez e Martinez, ma anche Belotti e Amauri hanno i numeri per sorprendere qualsiasi difesa.  

E’ facilmente prevedibile che se il Torino vorrà vincere con la Fiorentina dovrà essere impeccabile a centrocampo. Questo vale in generale in tutte le partite, ma a maggior ragione è indispensabile con squadre come quella di Sousa che hanno un impianto di gioco che esalta le qualità dei singoli calciatori e che sanno prevedere le mosse degli avversari perché le studiano in maniera minuziosa. I granata non devono scendere in campo pensando che l’avversario sia superiore, altrimenti avranno già perso, ma consapevoli che dovranno sfruttare doti individuali e collettive e tenere sempre altissima la soglia della concentrazione. Lo spettacolo sugli spalti è assicurato con il gemellaggio fra le due tifoserie, per quello in campo dovranno pensarci i giocatori e gli allenatori affrontandosi a viso aperto senza cadere nella tentazione di creare un muro contro muro in attesa delle mosse dell’avversario per provare poi a colpire con improvvise sortite, anche così si vincono le partite, però si rischia di apparire noiosi.