Torino non all’altezza e il Carpi vince la sua prima gara in serie A

L’autogol di Padelli e Matos stendono i granata che accorciano con Maxi Lopez su rigore. Le assenze di molti giocatori del Torino pesano, ma non giustificano una gara giocata sotto le possibilità. Il Carpi ha meritato.
03.10.2015 22:01 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Torino non all’altezza e il Carpi vince la sua prima gara in serie A
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it

Serata storica per il Carpi che ottiene la sua prima vittoria nella massima divisione, a farne le spese è il Torino che poteva e doveva fare di più. I granata sono scesi in campo indossando la terza maglia quella blu con il Toro disegnato dai nomi dei giocatori che nel passato hanno scritto la storia del club, ma questa bellissima maglia non è stata onorata come avrebbe meritato perché nel complesso chi l’ha indossata non ha giocato bene. In generale i giocatori del Torino sono stati molli e hanno effettuato un giro palla prevedibile che è andato a scontrarsi con la determinazione del Carpi a evitare di subire gol e cercare, riuscendoci, a ripartire in contropiede per segnare. Le assenze per infortuni di Maksimovic, Jansson, Peres, Baselli, Farnerud e Avelar più quelle per squalifica di Obi e Molinaro hanno avuto un peso, ma non spiegano e neppure giustificano la sconfitta contro l’ultima in classifica.

Il Torino deve riflettere e non pensare che occupava (difficilmente rimarrà tale) prima di questo settimo turno di campionato la seconda posizione in graduatoria. Si fa fatica a darsi una spiegazione del perché la squadra di Ventura non abbia abbastanza personalità per affrontare partite alla portata con maggiore determinazione, era già successo con l’Hellas Verona nel primo tempo e con il Chievo e a questo punto anche le partite vinte, ma in rimonta (Pescara in Coppa Italia, Frosinone e Fiorentina in campionato) potrebbero essere state delle spie non tenute in debita considerazione proprio perché terminate con la conquista dei tre punti. Qualcuno potrà dire che in rosa ci sono parecchi giovani e per questo la squadra manca di un po’ di personalità. No! Se si trattasse di ragazzi provenienti dalla Primavera o al primo anno in assoluto in serie A ci potrebbe anche stare, ma non essendo così visto che nessuno, a parte oggi Mantovani e Morello che però sono rimasti in panchina, della rosa dei venticinque è in questa situazione l’inesperienza dovuta alla giovane età regge poco e non spiega certe prestazioni della squadra.

Il primo tiro degno di tale nome del Torino verso la porta del Carpi è arrivato al 25’: cross di Zappacosta per Maxi Lopez posizionato in mezzo all’area spalle alla porta e marcato, l’argentino allunga la gamba e indirizza la palla all’accorrente Gaston Silva che tira, ma è bravo Belec a non farsi sorprendere e respingere sventando il pericolo. Prima nulla di rilevante da parte dei granata, almeno il Carpi con Matos al 7’ aveva impegnato Padelli in una parata a terra. La partita, soprattutto nel primo tempo, è stata giocata a ritmi blandi con i padroni di casa che nel primo quarto d’ora hanno tenuto gli avversari parecchio nella loro metà campo, ma in fase di non possesso palla lasciavano giocare i granata chiudendosi a proteggere la propria area, quindi il Torino se avesse pressato con maggiore convinzione avrebbe potuto rendersi più pericoloso. Quagliarella e Maxi Lopez non venivano abbastanza incontro alla palla e non attaccavano a sufficienza la profondità. Gli esterni Zappacosta e Gaston Silva avrebbero potuto spingere di più, comunque più dinamico e propositivo l’uruguaiano dell’italiano. Gazzi e Vives in mezzo al campo, essendo principalmente interditori, non contribuivano abbastanza alla fase di costruzione del gioco offensivo. Nel Carpi Martinho e soprattutto Cofie stavano un po’ troppo alti e questo rischiava di sbilanciare la squadra quando il Torino recuperava palla e ripartiva, ma i granata non hanno saputo approfittarne. Dopo la mezz’ora la squadra di Ventura ha dato qualche segno di risveglio infatti al 37’ è andata vicino a sbloccare il risultato: cross di Gaston Silva per Maxi Lopez che girandosi ha tirato mandando di poco la palla oltre il secondo palo. Nel complesso i granata hanno confezionato un maggior numero di azioni potenzialmente offensive (in tutto nel primo tempo sette contro tre), peccato che non siano riusciti a concretizzarle.

Nella ripresa il ritmo è stato un po’ innalzato e le squadre sono risultate più lunghe con la conseguenza che c’erano maggiori spazi per chi era in fase offensiva. Il Carpi ha continuato a far di tutto per limitare le verticalizzazioni del Torino, ma allo stesso tempo ha cercato, riuscendoci, di essere più concreto nelle conclusioni. Al 55’ il tiro di Gabriel Silva ha colpito il palo e poi è rimbalzato sulla mano sinistra di Padelli ed è finito in porta. La partita si è sbloccata e il Carpi è andato in vantaggio. Ventura allora ha provato a dare maggiore vitalità al centrocampo inserendo Acquah per Gazzi (60’), al rientro da un infortunio alla caviglia, ma questa mossa non è bastata perché la sua squadra ha continuato a non essere determinante in zona gol perché agiva in maniera troppo confusionaria senza creare pericoli reali. Anche l’ingresso di Belotti per Quagliarella (66’) non ha dato i frutti sperati. Nota positiva per Fabio la convocazione in Nazionale da parte di Conte, con lui del Torino anche Padelli. Un contatto in area fra Zaccardo e Maxi Lopez (67’) non è stato giudicato rilevante dall’arbitro e dai suoi assistenti, come anche uno di Cofie su Moretti (69’), qualche protesta per entrambi da parte dei granata, ma nulla più. Il Carpi ha continuato a controllare e difendere il vantaggio senza disdegnare di ripartire quando ne aveva l’occasione e infatti ha segnato anche il secondo gol: assist di Borriello e Matos che ha anticipato Glik e battuto Padelli (72’). Sotto di due reti Ventura ha tentato il tutto per tutto e mandando in campo anche Martinez al posto di Zappacosta (73’). Il venezuelano si è piazzato sulla fascia destra risultando isolato e ininfluente, solo nei minuti di recupero ha formato il tridente con Maxi Lopez e Belotti. E’ vero che Ventura non aveva più esterni a disposizione, ma la mossa non è stata delle migliori tanto valeva rinunciare da subito a un centrocampista e mettere Martinez alle spalle degli altri due attaccanti o continuare a tenere in campo Zappacosta, anche se non era nella giornata migliore. Il Torino però non ci stava a perdere e ha provato a riagguantare il pareggio. Maxi Lopez in area ha sentito alle sue spalle un avversario, Bubjnic, con esperienza si è appoggiato a lui costringendolo a fargli fallo e guadagnandosi il calcio di rigore che ha battuto bene vanificando l’intervento di Belec, che aveva intuito, ma non è riuscito a fermare la palla che si è insaccata (75’). Riaperta la partita i granata hanno continuato a ricercare anche il secondo gol, ma il Carpi si difende con buon ordine e gli avversari continuano a essere un po’ confusionari e prima Belec evita di farsi beffare da Benassi (94’) e poi Letizia manda sul fondo la palla colpita di testa da Glik (95’).

Il Torino può solo recitare il mea culpa, il Carpi può godersi la sua prima vittoria in serie A e Sannino conferma di sapere come si ferma il Torino, era già accaduto due volte in serie B quando guidava il Varese e una volta in Coppa Italia con il Siena.
Una cosa deve essere chiara: nessuno sogni o s’illuda che questo Torino possa essere da scudetto perché non lo è, ma Ventura e i giocatori si mettano in testa che possono e devono fare meglio, il quinto posto resta l’obiettivo se non si ripeteranno più partite come questa o quelle con Chievo e Hellas Verona.