Si gettano le basi del mercato estivo: no a indugi e obiettivi chiari

Darmian e Peres sono da tempo nel mirino d’importanti club italiani e stranieri. Sapere già adesso chi andrà via e chi resterà sono le fondamenta per agire nel mercato estivo che deve essere in linea con gli obiettivi.
25.03.2015 12:05 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Si gettano le basi del mercato estivo: no a indugi e obiettivi chiari
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Mancano sessantasette giorni alla fine del campionato e ci sono dieci partite da disputare e ovviamente nessuna squadra sa ancora con certezza come si piazzerà, ad eccezione di Juventus e Parma, prima e ultima, che hanno in tal senso certezze: i bianconeri di poter vincere lo scudetto avendo quattordici punti in più della Roma che è seconda e i gialloblù che, causa prima di tutto il fallimento, non parteciperanno alla serie A nella prossima stagione. Nonostante le incognite nessuna società che non voglia poi ritrovarsi a passare i mesi estivi con tormentoni su giocatori che sono in procinto di partire e non si sa dove finiranno, perché presidenti e dirigenti dalla loro cessione tentano di ricavare in termini monetari il massimo, ed altri che dovrebbero arrivare, ma chissà quando e se effettivamente arriveranno perché i club li vogliono, però sperano di riuscire ad ottenerli spendendo il meno possibile. Così poi gli allenatori si ritrovano con rose incomplete e a dover gestire giocatori con la valigia in mano e scontenti di restare perché già proiettati verso altre realtà. E i tifosi a tormentarsi e spesso a illudersi che il loro beniamino resti o che arrivi il tanto decantato campione, magari dall’estero, che poi può anche rivelarsi poco più o anche meno di un qualsiasi calciatore nostrano.

 

Il Torino, come tutte le altre società, deve porre in questo periodo le basi per il mercato estivo. Per farlo ci vuole totale chiarezza sui giocatori, sia su quelli che sono forti e avendo mercato sono richiesti da club che possono permettersi di offrite loro ingaggi molto superiori e a Cairo un bel gruzzoletto di soldi, sia su quelli che non rientrano più nel progetto tecnico, così come su quelli che hanno alternato periodi positivi ad altri negativi ed è fondamentale che l’allenatore li valuti definitivamente in modo da dire alla società se vanno tenuti o mandati via. Avere le idee chiare è in assoluto importante e lo è ancora di più per club, come il Torino, che hanno i conti in ordine e vogliono mantenerli, ma che hanno anche risorse economiche ed entrate limitate.

 

Procedere subito su un binario parallelo che serva da base per indirizzare tutte le scelte di mercato. I giocatori che hanno mercato sono Darmian e Peres più di tutti gli altri, ma anche Padelli, Glik, Maksimovic, Jansson, Maxi Lopez e Quagliarella hanno degli estimatori, così come Moretti, Bovo, Gazzi, Farnerud, El Kaddouri, Benassi, Molinaro, Basha e Martinez. Gli interessi hanno livelli e motivazioni differenti e possono attirare i giocatori altrove sia per ragioni economiche sia per scelte di vita, in quest’ultimo caso come, ad esempio, è successo a Gillet a gennaio. La maggior parte di questi giocatori resterà al Torino e non solo perché non è in scadenza di contratto o non trova accordi con altre società che li soddisfino di più, ma perché in granata si trovano bene e vogliono restare.

 

Detto questo, con Darmian, ma anche con altri, non deve ripetersi il tormentone dell’estate scorsa vissuto con Cerci. O resta o va via e la decisione deve essere presa subito, così come si deve individuare il suo sostituto già adesso soprattutto nel caso in cui Peres anche lui vada via, in modo che quando la squadra si ritroverà il primo giorno del raduno estivo Ventura abbia la certezza se avrà o meno Darmian e Peres oppure no e in caso negativo possa iniziare a lavorare subito con il o i sostituti. Stessa chiarezza, ma ovviamente con motivazioni differenti, per i due giocatori che più di tutti gli altri sono sotto esame: Benassi ed El Kaddouri. Entrambi hanno avuto alti e bassi, il primo più giustificabile perché ha vent’anni, il secondo meno e non solo perché ha quattro anni in più, ma perché ha già alle spalle più campionati in serie A e sempre con un rendimento scostante, seppur abbia indubbie doti che lo pongono al di sopra del calciatore medio. Benassi è in comproprietà con l’Inter e va risolta, El Kaddouri è in prestito dal Napoli e il suo riscatto si aggira sui 4,7 milioni di euro, cifra importante che richiede una valutazione molto attenta. Il Torino nello scorso mercato estivo ha compiuto una mezza rivoluzione con l’arrivo di ben dodici nuovi giocatori, alcuni dei quali già bocciati a gennaio da Ventura, Nocerino, Perez e Sanchez Miño, quest’ultimo di proprietà del Torino (costato circa 3,2 milioni di euro) e in prestito all’Estudiantes del La Plata. Senza dimenticare anche le bocciature di Larrondo e Barreto e che ben dodici giocatori hanno già superato la soglia dei trent’anni: Castellazzi 39, Bovo 32, Moretti 33, Molinaro 31, Masiello 33, Gonzalez 30, Vives 34, Gazzi 32, Farnerud 30, Quagliarella 32, Maxi Lopez 30 e Amauri 34.

 

A prescindere da quale posizione avrà il Torino a fine campionato vanno impostate strategie ben precise in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere. L’essere usciti a testa alta dall’Europa League agli ottavi di finale non cancella che un po’ di rimpianto ci sia, perché con qualche giocatore in più di qualità forse non era impossibile approdare ai quarti. Oggi a dieci giornate dalla fine il Torino ha sei punti in più rispetto allo scorso campionato, pur non avendo la coppia Immobile e Cerci che aveva garantito gol e assist utili per far approdare la squadra al settimo posto finale. Con quanti punti il Torino chiuderà questo campionato e in quale posizione non si può ancora sapere, ma sarebbe “particolare” se conquistasse più punti dello scorso anno e però non riuscisse ad arrivare più in alto in classifica rispetto al settimo posto, non potendo così la prossima stagione cimentarsi in Europa League. Il rammarico sarebbe enorme e le cause sarebbero da attribuirsi alla conduzione e alle scelte di mercato effettuate nella scorsa estate e poi anche a gennaio. Fare chiarezza su chi va e chi resta è l’indispensabile base per costruire il Torino della prossima stagione, perdere tempo fa solo danni e ha sempre ripercussioni. Meglio un doloroso addio oggi che dover avere rimpianti domani.