Patrignani: "Abbiamo chiesto a Cairo più amore verso il Toro. Ma c'è il dubbio che qualcuno si opponga..."

23.03.2017 18:48 di Marina Beccuti Twitter:    vedi letture
Fonte: Per ascoltare l'intervista questa sera alle ore 20 su www.rbe.it
Patrignani: "Abbiamo chiesto a Cairo più amore verso il Toro. Ma c'è il dubbio che qualcuno si opponga..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Mario Patrignani non ha bisogno di molte presentazioni in quanto è un tifoso storico del Torino. Presidente del TC Pesaro, medico, ha fatto della sua vita una passione vera e propria per il Toro, al punto da essere sempre presente sul posto, ovvero a Torino, quando c'è da organizzare qualcosa di importante. Il suo club è nato nel '76, proprio l'anno dell'ultimo scudetto granata.

Patrignani, quando parla, ha un seguito notevole, perchè è una voce importante della tifoseria, anche se lo fa sempre in punta in piedi perchè: "Sai, non sono di Torino e non voglio entrare in questioni che magari non conosco a fondo, non essendo sul posto". 

Agli inizi di febbraio ha firmato una lettera, insieme ai club di Marche e Emilia Romagna, per chiedere a Cairo più amore per il Toro.

"Ho fatto passare la fine di gennaio, sperando che arrivassero dei rinforzi importanti. Ma quando ho visto che non era arrivato nessuno dei giocatori necessari alla causa di Mihajlovic, ho deciso di scrivere quella lettera, insieme agli altri club della mia zona. Cairo aveva parlato di andare in Europa, ha accennato addirittura alla Champions League, poi non sono stati acquistati quei giocatori strutturali che sarebbero serviti a Mihajlovic per fare il salto di qualità. E' mancato lo scatto bruciante, perchè era necessario comprare qualcuno per la difesa e il centrocampo. Cairo non doveva fermarsi sul più bello, doveva fare il salto di qualità. Potrebbe davvero diventare un grande presidente, mi sembra strano che non faccia di più per la squadra".

Mario ammette di non aver sentito nessuno dopo aver lanciato quella lettera: "Mi ha chiamato Marco Bonetto del Tuttosport e il figlio di un ex grande dirigente, ma della società non ho sentito nessuno".

Patrignani stravede per Mihajlovic. "Lo adoro, lui è nato per allenare il Toro, era da anni che aspettavamo un allenatore così. Con questo gioco spumeggiante. Cairo però deve fare di più, ha cominciato a dare ingaggi importanti, è una società che paga gli stipendi, a bilancio sta bene, manca solo lo scatto finale per fare il salto di qualità".

E poi c'è Belotti: "Anche lui è un giocatore da Toro, ma quella clausola da cento milioni non mi è piaciuta, lui deve essere granata a vita. E' nato per giocare nel Toro".

Chissà come mai Cairo preferisce fare plusvalenze piuttosto che comprare giocatori, così come viene tacciato da una parte della tifoseria. Eppure è diventato il più grande editore italiano: "Non lo so, ripeto, se fa uno squadrone, e può farlo, potrebbe davvero diventare uno dei più grandi presidenti della storia granata, come ho già detto in precedenza. Io ho una mia idea, che quelli là (ovvero la Juventus, ndr), non glielo facciano fare. Negli anni me ne hanno raccontate di cose su di loro e per questo non mi fido. Non vorrei che per qualche motivo si mettano di mezzo per non permettere a Cairo di fare un Toro forte". Se fosse così sarebbe davvero imbarazzante, ma è una tesi che può stare in piedi perchè, anche se per alcuni restano le classiche leggende metropolitane, in passato pare che la Juve si sia sempre messa di mezzo per non permettere al Torino di essere forte, arrivando fino a portarlo al fallimento. Ci riuscì Pianelli a vincere lo scudetto, ma a quale prezzo e tutti sanno come andò a finire, con il vecchio presidente che perse azienda e persino il lavoro.

C'è anche da ricompattare la tifoseria, un po' disunita, anche se Patrignani riconosce un ruolo importante alla Maratona: "Io sono e resterò sempre grato agli Ultras che li considero i guerrieri del tempio granata. Li ringrazio anche per aver messo quello striscione contro Ventura, ricordando che la sua avVentura era finita. Lo ringrazio, ha fatto cose importanti, ma era un corpo estraneo alla storia granata".

E infine ritorna il Filadelfia: "Lo scempio fu condotto quando il sindaco tifoso del Toro (Novelli, ndr) decise di buttarlo giù. Il Filadelfia non andava ricostruito ma, all'epoca, andava ristrutturato quello che c'era. Ringrazio tutti quei tifosi che si sono battuti per fare in modo che sul quel terreno mistico non venisse costruito un supermercato. Già perchè avevano pensato anche di costruirgli sopra un obbrobrio simile".