Lo spartiacque della stagione del Torino passa dal Milan

Ottavi di Coppa Italia e prima giornata del girone di ritorno sono due gare che faranno capire quali saranno le legittime ambizioni del Torino. La doppia sfida con i rossoneri è cruciale per l’Europa.
12.01.2017 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Lo spartiacque della stagione del Torino passa dal Milan
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

In cinque giorni e affrontando due volte il Milan il Torino si gioca gran parte della stagione, soprattutto la possibilità di continuare a lottare per l’Europa League senza che questo traguardo sia solo una speranza più dovuta ai cali altrui che alle proprie capacità. S’inizia questa sera con gli ottavi di Coppa Italia e poi si passerà lunedì al campionato con la prima partita del girone di ritorno. A San Siro la banda di Mihajlovic ha novanta minuti, più eventuali supplementari e calci di rigore, per battere il Milan e approdare ai quarti di Coppa Italia dove troverà la Juventus. Questa è una delle due strade che portano all’Europa League, non è sicuramente agevole, ma non può essere sottovalutata.

La squadra di Montella oggi è più forte di quando alla prima di campionato il Torino si presentò al Meazza e finì per perdere all’ultimo secondo quando Belotti sbagliò il rigore del pareggio. E’ più forte perché il tempo ha permesso di amalgamare bene il gruppo e di forgiarlo anche caratterialmente spazzando via le scorie di anni dove i rossoneri vivacchiavano lontani dai fasti del frequentare con assiduità i primissimi posti della classifica e primeggiare in Europa, spesso in Champions. L’anno scorso proprio l’attuale allenatore del Torino aveva iniziato a risollevare il Milan, ma l’esonero, per scarso feeling fra Mihajlovic e il presidente Berlusconi, il dodici aprile con la squadra al sesto posto in campionato e approdata alla finale di Coppa Italia interruppe il percorso di crescita. Infatti, il Milan finì la stagione al settimo posto e con cinque punti in meno del Sassuolo sesto, mentre fino all’esonero del tecnico serbo aveva un punto in più dei neroverdi che così poterono accedere ai preliminari dell’Europa League, e perse con la Juventus la finale della Coppa Italia. Montella è riuscito a riallacciare i fili spezzati con l’esonero di Mihajlovic e a far crescere la squadra conducendola a vincere la Supercoppa Italiana ai danni della Juventus e all’attuale quinto posto, con una partita da recuperare con il Bologna, che se vinta potrebbe portare a superare la Lazio, quarta forza del campionato. E adesso il mister rossonero proverà anche attraverso la Coppa Italia a riportare il Milan a disputare una competizione europea dopo tre stagioni d’assenza.

Per il Torino non sarà facile se non metterà in campo grinta e determinazione, se tutti i giocatori non daranno il cento per cento. Sfoderando una prestazione come quella vista domenica scorsa con il Sassuolo sicuramente i granata saranno eliminati dalla Coppa Italia, perdendo una delle due possibilità di arrivare in Europa League. Avere due partite nell’arco di cinque giorni con gli stessi avversari facilita la preparazione della gara e sul piano psicologico può essere un vantaggio se si ottengono risultati positivi, uno svantaggio in caso contrario. Iniziare questo doppio confronto con una vittoria per il Torino è importante anche in chiave mercato perché spingerebbe il presidente Cairo a rinforzare la rosa magari con giocatori dal tasso qualitativo più elevato poiché la squadra si troverebbe impegnata su due fronti. Tanto più se lunedì arrivasse un’altra vittoria che rilancerebbe in campionato la squadra, oggi all’ottavo posto e a ben sette punti dal quinto posto, combinazione proprio occupato dal Milan. In caso contrario l’Europa League si allontanerebbe parecchio e seppur ci sia da disputare quasi tutto il girone di ritorno il distacco sarebbe già tanto e le probabilità di colmarlo sarebbero poche. Per il Torino continuare a coltivare legittime ambizioni o ridimensionarsi passa dalla doppia sfida con il Milan e per dirla con una battuta s sa che chi ben comincia è a metà dell’opera, in attesa di validi rinforzi e non di giocatori-scommessa dal mercato.