Le richieste di Juric non hanno convinto, i risultati sono la conseguenza

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Che il Toro non fosse una squadra da primi quattro posti lo si sapeva fin dall'inizio, l'ambizione però non può ma essere inferiore alla ricerca dell'Europa, e l'arrivo di Ivan Juric, che sin dal principio è stato chiamato per risollevare le sorti di una squadra in piena depressione, serviva proprio ad emergere dalle acque fangose in cui il Torino si era cacciato. E così è stato, ma il tecnico è sicuramente stato quello dell'Era Cairo più accontentato sul mercato. Che poi non si possa pretendere che la società mantenga la rosa intatta aggiungendo elementi di valore nuovi è sempre stato chiaro, ad eccezione del croato che invece si lamenta di dover spesso rinunciare ai calciatori di maggiore spicco. Eppure la nuova stagione ha rimesso in mano a Juric i calciatori che aveva voluto fortemente, tra cui Lazaro e Vlasic, su cui sono stati fati sacrifici assolutamente non ricambiati (nel primo caso, poi, meglio stendere un velo pietoso), ma anche Ilic, il cui rendimento complessivo è ben al di sotto delle aspettative. Insomma, con Juric non si riesce ad andare oltre, quest'anno probabilmente si chiuderà con dei punti in meno rispetto all'annata scorsa, e in buona parte, ma non tutta ovviamente, la colpa è proprio del rendimento negativo dei suoi fedelissimi. La domanda che ci si pone adesso è se è giusto continuare su questa linea o provare qualche altra strada, tenendo anche conto che il Bologna, ad inizio campionato, tutto pareva tranne che una squadra in grado di costruirsi un quarto posto, sempre più vicino, di certo non di dare gli attuali diciassette punti di svantaggio a quella granata.