La sconfitta nel derby al Torino brucia, ma l’onore è salvo e si va avanti

I granata sul finale hanno ceduto alla superiorità qualitativa e tecnica dei bianconeri. Ora il Torino ha nel mirino il Napoli e deve evitare di perdere la terza partita di fila.
13.12.2016 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
La sconfitta nel derby al Torino brucia, ma l’onore è salvo e si va avanti
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Chi si sofferma solo sul risultato può pensare che il Torino sia uscito dal confronto con la Juventus con le ossa rotte. Sbagliato, non è così perché se il tre a uno può effettivamente far penare che nella partita ci sia stato un predominio bianconero, ma il campo ha evidenziato, invece, che solo nel finale la superiore qualità della squadra di Allegri è venuta fuori ed ha fatto la differenza, prima c’è stato un sostanziale equilibrio. Il Torino in questo derby non ha sbagliato l’approccio alla partita ed ha tenuto alto l’onore al punto da cercare di vincere finendo per perdere è vero, ma proprio perché ha osato e non si è arreso accontentandosi. Per onestà intellettuale bisogna dire che qualche tifoso granata avrebbe preferito pareggiare in modo da portare a casa almeno un punto, ma la maggior parte è comunque soddisfatta seppur la sconfitta bruci e non poco. A chi non brucia perdere una partita, figuriamoci poi un derby.

Il Torino qualche errore l’ha commesso sia in occasione dei gol presi sia in generale perché quando la Juventus era un po’ in affanno non ha saputo sfruttare fino in fondo le occasioni che ha creato per portarsi in vantaggio. Qualche giocatore ha reso meno delle aspettative, Liajic e Castan in particolare, ma anche Falque e Rossettini e in parte Baselli. Poi anche Mihajlovic scegliendo di effettuare tre cambi tutti insieme ha involontariamente messo ancora più in difficoltà i suoi, già un po’ in affanno, che, infatti, in pochi secondi non sono riusciti a risistemarsi in campo e il lancio lungo di Chiellini ha pescato Higuain che non ci ha pensato su due volte e con una mezza girata si è sbarazzato del giovane Barreca, trovatosi solo in balia del più esperto avversario, e ha trafitto Hart. Nell’occasione Rossettini e Castan avrebbero dovuto essere molto più nei paraggi, ma si sa che gli episodi nel calcio possono essere favorevoli o contrari. Si potrebbe anche puntare il dito sull’arbitro Rocchi che non ha sanzionato nel primo tempo e sullo zero a zero l’intervento di Rugani su Belotti che si stava involando verso l’area di Buffon, per alcuni era cartellino rosso per altri magari non del tutto poiché il “Gallo” era ancora abbastanza distante dall’area bianconera, ma sicuramente almeno un giallo ci stava tutto e la conseguente punizione anche. Ljajic, poi, avrebbe potuto trovare la traiettoria perfetta calciando la punizione e questo avrebbe potuto cambiare il risultato finale.

Ora il derby è passato agli annali e c’è da concentrarsi sul Napoli, altro cliente di livello da affrontare e per di più al San Paolo. Il Torino che finora non aveva mai perso due partite di seguito e mai in casa dovrà fare molta attenzione a non portare a tre le sconfitte perché andrebbe in parte a compromettere il buon andamento tenuto nel mese di novembre, contraddistinto da tre vittorie, e in generale nel periodo precedente quando in undici partite i granata conquistarono ventidue punti, tenendo una media di due punti a gara. Facendo tesoro degli errori commessi nel derby il Torino e Mihajlovic possono guardare avanti e mantenere la rotta verso l’Europa League, poi a gennaio dovrà essere la società a intervenire perché se non si hanno in panchina giocatori che danno garanzie di rendimento non troppo dissimili da quelle dell’undici titolare il traguardo diventa difficile da raggiungere.