Il Torino si difende, pareggia e poi crolla con la Lazio

Immobile, Keita e Felipe Anderson in gol per i biancocelesti, Maxi Lopez per i granata. Iturbe cresce alla distanza, Belotti poco incisivo e non messo nella condizione di esserlo, Ljajic deludente.
14.03.2017 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Il Torino si difende, pareggia e poi crolla con la Lazio
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it

Il Torino si ricorda di essere una squadra che predilige il gioco d’attacco solo dopo il vantaggio della Lazio, ma non va oltre il momentaneo pareggio e finisce per arrendersi davanti alla volontà della Lazio di mantenere viva la speranza di continuare a lottare per raggiungere il terzo posto e la possibilità di disputare la Champions. Le difficoltà della squadra di Mihajlovic in trasferta continuano tanto più se l’avversario ha qualità e determinazione. Non basta che il Torino passi dal 4-3-3 al 4-2-3-1 con Benassi largo a sinistra e Ljajic a fare il trequartista e poi nella ripresa con Molinaro a centrocampo al posto di Baselli, la scossa la dà Immobile con il gol dell’ex e l’ingresso in campo di Maxi Lopez per il deludente Ljajic, ma tutto è inutile perché i padroni di casa sanno sfruttare meglio le corsie laterali e hanno maggiore facilità nel vincere i contrasti uno contro uno. Anche l’ingresso di Falque per Iturbe non serve a rendere il Torino più arrembante in fase offensiva.

I granata erano partiti tutto sommato non male, riuscivano con ordine a tenere testa al pressing della Lazio che difettava nella scelta dell’ultimo passaggio o nella precisione dei tiri, che non inquadravano lo specchio della porta. Il Torino, però, faticava troppo nell’impostare la manovra d’attacco, infatti, nel primo tempo non è riuscito mai a fare un tiro nello specchio della porta e si è reso pericoloso in tre sole occasioni. Punizione battuta da Ljajic indirizzata verso il secondo palo con Strakosha che esce bene e allontana la palla con i pugni (24’). Iturbe serve Belotti che non trova la deviazione vincente (28’). Ljajic in area di rigore calcia male e non inquadra lo specchio della porta (48). Meglio la Lazio pur se troppo imprecisa. Lancio troppo lungo di de Vrij per Immobile con palla che arriva a Hart (3’). Immobile servito da Hoedt stoppa e tira al volo, ma la sfera finisce appena oltre il palo (7’). La difesa granata mura Milinkovic-Savic, che era stato imbeccato da Immobile, e poi Felipe Anderson è lento nel decidere come utilizzare un cross basso e viene fermato (15’). Inzaghi è costretto a sostituire Radu per una botta alla schiena presa in un contrasto con Iturbe e al suo posto entra Lukaku (27’). Parolo serve di tacco Immobile che con il destro tira debolmente e non impensierisce Hart (29’). Lulic innesca Immobile, che però non calcia subito e si fa stoppare dalla difesa del Torino (30’). Il tiro di Parolo finisce sul fondo (33’). Milinkovic-Savic centra un avversario e non la porta (35’). Deviato in angolo un tiro di Immobile servito da Felipe Anderson (42’).
Nella ripresa entrano Molinaro per Baselli e Wallace per de Vrij. Hart intercetta un cross di Basta servito da Felipe Anderson (48’). Lukaku scavalca De Silvestri autolancinadosi, entra in area e crossa in mezzo, ma Parolo in una sorta di rigore in movimento non è preciso (55’). Cross di Basta dalla destra con Moretti che interviene e finisce per mettere fuori causa Hart e Immobile più lesto di De Silvestri segna (56’). Lulic serve troppo in profondità Felipe Anderson favorendo l’intervento di Hart (60’). Mihajlovic manda in campo Maxi Lopez per un deludente Ljajic (63’). L’argentino dà più spessore alla manovra offensiva granata. Sponda in area di Molinaro per Maxi Lopez e angolo per il Torino (69’). Tiro troppo centrale di Milinkovic-Savic che non impensierisce Hart (70’). Sul dilatamento di fronte, invece, Strakosha deve superarsi per impedire a Benassi di segnare (71’). Punizione battuta da Iturbe e Maxi Lopez di testa trova il tempo per eludere Milinkovic-Savic e la deviazione perfetta per pareggiare (72’). La Lazio non accusa il colpo e prova subito a riportarsi in vantaggio. Cross di Basta per Immobile, ma Hart non fatica a prendere la palla (73’). Mihajlovic fa uscire Iturbe, che è cresciuto alla distanza ma resta ben lontano dal giocatore ammirato a Verona, e inserisce Falque (74’). Angolo calciato da Biglia che recapita la palla sulla testa di Parolo che non inquadra lo specchio della porta (75’). Inzaghi fa entrare Keita al posto di Biglia e passa dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Belotti è in fuorigioco sul cross di Lukic (80’). Su tiro-cross di Immobile Hoedt a porta vuota non trova la deviazione vincente (81’). Velo di maxi Lopez per Farque che serve in profondità Molinaro, ma è attenta la difesa biancoceleste (85’). Belotti s’invola e fa partire un tiro con il destro che finisce sull’esterno della rete, forse Strakosha sfiora la palla con la punta delle dita, ma l’arbitro non concede l’angolo (86’). Lukaku avanza e crossa in mezzo e Keita con un controllo a seguire con un tiro a giro segna il gol del nuovo vantaggio della Lazio (87’). Sulle ali dell’entusiasmo Felipe Anderson parte in contropiede e trafigge Hart (90’). Il Torino ha un ultimo sussulto con Belotti che prova il tiro da più di trenta metri, ma la palla finisce sul fondo (92’).

Il “Gallo” non ha cantato in una serata che non l’ha visto sfoderare una grande prestazione, però, è stato anche poco supportato dai compagni che l’hanno lasciato troppo solo e non l’hanno rifornito a dovere. Rimane capocannoniere con le ventidue reti segnate ed è in vantaggio di due gol su Dzeco e Icardi e proprio l’argentino nerazzurro sarà il suo prossimo rivale sabato alle diciotto. La Lazio battendo il Torino si conferma come quarta forza del campionato e tiene il passo del Napoli. Il Torino è all’ottava sconfitta in trasferta su undici gare disputate ed è scivolato al decimo posto sorpassato dalla Sampdoria. A dieci giornate dalla fine del campionato provare a piazzarsi almeno all’ottavo posto (oggi occupato dalla Fiorentina che ha sei punti in più) e cercare di fare più punti rispetto al girone d’andata (ventinove, ne mancano diciannove e finora ne sono stati conquistati cinque in meno) sono due obiettivi di ripiego che rischiano di non essere centrati se la squadra non ha la capacità di giocare bene per tutto l’arco della partita.