Il Torino per la gara con la Lazio deve fare tesoro del pareggio dell’andata

I granata spesso sono determinati nel cercare il risultato positivo, ma difettano nella gestione dei momenti della partita come accadde nella gara con i biancocelesti e commettono errori evitabili.
10.03.2017 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Il Torino per la gara con la Lazio deve fare tesoro del pareggio dell’andata
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La trasferta a Roma per affrontare la Lazio sarà molto impegnativa per il Torino perché di solito i granata faticano e non poco quando sono lontani dalle mura amiche e le due sole vittorie con Palermo e Crotone sommate ai pareggi con Pescara, Udinese, Sassuolo, Empoli e Fiorentina lo dimostrano chiaramente in quanto, a parte con i viola, non sono mai arrivati punti con avversari di pari livello e tanto meno con quelli più forti. Oltretutto la squadra d’Inzaghi è più forte di quella affrontata all’andata poiché ha dimostrato fino a questo momento di poter lottare a pieno titolo per un piazzamento fra le prime del campionato, oggi virtualmente è in Europa League e potrebbe persino insediare il terzo posto del Napoli che è avanti quattro lunghezze e si sta giocando con la Roma l’accesso attraverso i preliminari o direttamente alla fase a gironi della Champions League. 

All’andata la partita con la Lazio finì due a due, Falque sbloccò il risultato (20’) e poi prima Immobile (71’) e poi Murgia (84’) riuscirono quasi a far acciuffare l’intera posta alla loro squadra, ma Ljajic su rigore lo impedì (92’). Il Torino disputò un buon primo tempo, ma nella ripresa calò di rendimento fino almeno al secondo gol dei biancocelesti, che fece non poco arrabbiare Mihajlovic poiché fu su palla inattiva. A merito del Torino però va detto che cercò con caparbietà il pareggio e lo ottenne. Nella conferenza stampa post partita l’allenatore granata commentò così la partita: “E’ la dimostrazione che quando il Torino fa il Toro può battere chiunque, mentre quando non lo fa può perdere. Penso che abbiamo disputato un ottimo primo tempo, siamo andati meritatamente in vantaggio e non c’è stata partita, nel secondo tempo la Lazio si è schierata con quattro punte e noi ci siamo abbassati troppo e non abbiamo sfruttato al meglio le ripartenze. Per venti-venticinque minuti non abbiamo fatto nulla e abbiamo ripreso a giocare dopo il loro pareggio, ma poi abbiamo di nuovo regalato un gol che non riesco ancora a capacitarmi come sia stato possibile prenderlo. Su palla inattiva com’è possibile che un giocatore possa essere lasciato solo in area a fare gol? Grazie poi alla nostra voglia, ai nostri tifosi siamo riusciti comunque a pareggiare. Penso che stiamo dando continuità ai risultati e alle prestazioni, ma dobbiamo crescere e migliorare nella gestione della partita. L’ho detto anche ieri nella conferenza stampa di presentazione della gara, quando sappiamo mixare bene la nostra voglia e il nostro carattere con la capacità di gestire le partite allora a quel punto ci sarà un Toro migliore”. In quella partita Belotti non segnò un po’ perché la Lazio non concesse spazi, seppur giocasse a viso aperto come fa di solito, e un po’ perché il “Gallo” fu marcato a dovere, come confermò lo stesso Mihajlovic: “Avevamo analizzato la partita e sapevamo che loro centralmente in pochissime occasioni concedono, semmai lo fanno qualche volta sui cross e, infatti, è stato così che abbiamo fatto gol. La Lazio si chiudeva molto bene in difesa e i due difensori centrali hanno giocato molto bene e mi hanno sorpreso, non pesavo che fossero così bravi e, invece, lo sono”. Mancò anche un po’ di coraggio negli scontri diretti e nella gestione dei momenti della partita, come sottolineò il mister: “Il problema è stato che noi ci siamo abbassati troppo con la linea difensiva a fronte di una Lazio con quattro attaccanti. Dobbiamo abituarci anche all’uno contro uno e non dobbiamo chiamare in aiuto sempre i giocatori che sono in superiorità numerica, siamo in serie A. Io accetto che contro la Lazio, squadra che ha giocatori forti in avanti, si giochi uno contro uno perché so che posso rischiare qualche cosa dietro, ma so che non posso perdere uomini a centrocampo e davanti perché posso fare male all’avversario. Questa è la mia mentalità. A me non piace che quando si attacca si corre a cento l’ora e quando ci si difende si cammina, questo no. Se si ha la forza di andare in avanti se ne ha altrettanta per tornare indietro, ma non si può andare in avanti come se si facesse una discesa e quando si torna indietro come se si percorresse una salita”.

Se Il Torino farà tesoro di quanto accaduto nella partita d’andata potrà giocarsela con la Lazio, ma se incapperà negli stessi errori ben difficilmente tornerà a casa con punti. Tra le due squadre ci sono quattordici punti di distacco in classifica, forse è persino eccessivo il divario, ma comunque indica che i biancocelesti sono forti e i granata non altrettanto. Questo non autorizza il Torino a partire rassegno, semmai determinato a dare il massimo per non tornare sconfitto.