Il Torino non è concreto e non va oltre il pari con il Sassuolo

I granata creano molto nel primo tempo ma non segnano e calano nella ripresa. I neroverdi escono alla distanza subendo meno la pressione del Torino. Esordio di Iturbe. Berardi è tornato a giocare.
08.01.2017 18:31 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Il Torino non è concreto e non va oltre il pari con il Sassuolo
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La sosta per le vacanze di Natale non porta bene al Torino che da ventidue anni non vince alla ripresa del campionato e anche oggi con il Sassuolo non è andato oltre il pareggio. Nel primo tempo la squadra di Mihajlovic ha pressato molto e giocato con buon ritmo mettendo in difficoltà l’avversario, però, non è riuscita a concretare le numerose occasioni che ha creato pur dimostrando di avere maggiore qualità e intensità nelle giocate. Su otto potenziali occasioni per segnare solo Benassi, quasi allo scadere del tempo (41’) inquadra lo specchio della porta, mentre è sfortunato Bellotti che su cross di Zappacosta in rovesciata manda la palla appena oltre il palo (43’), avesse segnato sarebbe stato un gol da cineteca. La formazione di Di Francesco ha fatto il suo primo tiro verso Hart al quarantesimo quando Ricci di testa ha spedito la sfera sul fondo. Il problema dei padroni di casa è stato che i pochi attacchi che hanno costruito si sono quasi tutti spenti a ridosso dell’area di rigore del Torino. Non ci sono dubbi che i granata dovevano e potevano essere più cinici e invece hanno finito per fare un possesso palla sterile (57 %) e vanificato i diciassette a tre tiri verso la porta avversaria e i ventuno cross a otto.   

Nella ripresa il Sassuolo ha manovrato meglio, anche perché il ritmo si è abbassato e tra le due squadre c’è stato molto più equilibrio. Il Torino si è affidato parecchio a lanci lunghi per servire gli attaccanti, ma spesso la traiettoria è stata imprecisa, e soprattutto sono venuti meno gli inserimenti dei centrocampisti che avevano creato pericoli dalle parti di Consigli nel primo tempo. C’è da capire se il calo dei granata sia dovuto ai carichi di lavoro dovuti al richiamo della preparazione estiva oppure a una forma di rilassatezza mentale che subentra nella seconda parte della partita annacquando la grinta e la determinazione a voler a tutti i costi vincere la partita. Anche l’inserimento di Iturbe (68’) al posto di Ljajic, che poco prima aveva perso palla in attacco facendo infuriare Mihajlovic, non è servito al Torino per sbloccare il risultato, l’ex giallorosso pur manifestando di avere i numeri ha finito per essere inglobato nel generale calo della squadra. Ritorno in campo per Berardi (71’) dopo la lunga assenza per l’infortunio che è alle spalle, ma ci vorrà un po’ di tempo perché il gioiellino del Sassuolo ritrovi il ritmo partita. L’equilibrio della ripresa non ha portato maggior spettacolo, anzi, infatti, ci sono state due sole occasioni degne di nota, una per parte. Su punizione di Berardi Ragusa colpisce con il petto da distanza ravvicinata, ma per Hart non ci sono problemi a fare sua la palla (76’). Falque su punizione, palla a giro per eludere la barriera, manda la sfera sull’esterno della rete dando l’illusione del gol (86’). La traversa colpita da Ragusa su punizione di Berardi non è considerabile fra le occasioni perché il giocatore del Sassuolo era, anche se di poco, in fuorigioco, che è stato tempestivamente fischiato (94’).

Il pareggio permette al Sassuolo di mantenersi a debita distanza dalla zona retrocessione, infatti, ha otto punti in più del Palermo che è terzultimo, mentre per il Torino vuol dire che la strada per l’Europa League non è così agevole poiché continuare a racimolare pochi punti in trasferta, anche quando come oggi la vittoria era alla portata, rende il cammino più difficile. La Fiorentina che deve affrontare il Pescara e non ha giocato a causa della neve potenzialmente può, se vincerà, sorpassare i granata. Aver fatto il record dei punti, da quando la vittoria ne vale tre, nel girone d’andata rischia di essere per il Torino effimero se non si vincono le partite con le squadre alla porta lasciando per strada punti preziosi e impone un girone di ritorno giocato su livelli inevitabilmente superiori. Mihajlovic nella conferenza stampa che ha preceduto la partita con il Sassuolo aveva detto che la seconda parte del campionato sarebbe stata più facile perché “ora ci conosciamo” e che si aspetta di fare più dei ventinove punti dell’andata. La quota fissata da lui è 66/67 per un posto in Europa, di punti ne mancano 37/38 sono fattibili se arriveranno rinforzi a centrocampo che non siano scommesse e magari anche un altro difensore oltre a Carlão, che per i più al momento è un’incognita. Soprattutto servirà che il Torino non getti al vento altri punti quando può benissimo vincere, con tutto i rispetto per il Sassuolo, l’Empoli, il Pescara, l’Udinese e la Sampdoria perché vincendo con queste squadre rispetto al girone d’andata il Torino farebbe undici punti in più e arriverebbe a sessantanove, sicuramente bastano per l’Europa League.