Il Torino ha preso il baby Remacle. Arriveranno altri rinforzi?

Un centrocampista oltre a Iturbe e Carlão sono i rinforzi messi a disposizione di Mihajlovic a meno di ventiquattro ore dalla chiusura del mercato. Preso Vanja Milinković-Savić, ma arriverà a giugno.
31.01.2017 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Il Torino ha preso il baby Remacle. Arriveranno altri rinforzi?
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Difficile che un presidente spenda soldi nel mercato di gennaio se la squadra non corre nessun rischio di retrocedere e al contempo ormai è parecchio lontana dalla possibilità di raggiungere un posto utile per le coppe europee. Se poi questo presidente è Urbano Cairo, tra i più accorti nel tenere a bada i conti e a farli restare in attivo, le probabilità diminuiscono ancora. Tanto più se ha già speso con sei mesi d’anticipo ben sei milioni di euro per riscattare Iago Falque all’interno della trattativa che ha portato in granata Iturbe con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 12,5 milioni. Al momento Falque è stato l’acquisto estivo che più di tutti ha reso grazie ai nove gol e altrettanti assist. Per la verità anche Hart si è rivelato un ottimo rinforzo con le tante parate che hanno permesso di contenere il passivo di gol a trentadue in ventidue giornate, lui però di partite ne ha giocate venti poiché arrivò il trentuno agosto e di reti ne ha subite ventotto, però, l’estremo difensore inglese è in prestito e a fine stagione tornerà al Manchester City, che dopo avergli in questa stagione pagato i tre quarti dello stipendio, tre milioni, lo cederà al miglior offerente per una cifra che si aggirerà sui quindici milioni.

Il Torino finora oltre a Iturbe in questa sessione di mercato ha preso il difensore Carlão spendendo cinquecento mila euro, a tanto ammontava la clausola rescissoria fissata dall’Apoel Nicosia, e due giovani di belle speranze il centrocampista Remacle e il portiere Milinković-Savić. Carlão non ha ancora debuttato anche perché dopo sedici giorni di allenamenti si è fatto male al gomito sinistro, distorsione, e da quattro giorni s’attendono notizie se abbia riportato eventuali lesioni capsulo-legamentose. Remacle ha diciannove anni, ne farà venti il sedici maggio prossimo, e calcisticamente è cresciuto nelle giovanili dello Standard Liegi, in prospettiva potrà diventare un grandissimo calciatore, ma oggi non può essere considerato un rinforzo per Mihajlovic e, infatti, dovrebbe fare la spola fra la Primavera e la prima squadra. Vanja Milinković-Savić, fratello di Sergej della Lazio, vent’anni li festeggerà il diciannove febbraio e si è messo in evidenza fra i pali del Lechia Danzica e dell’Under 19, 20 e 21 serba. Il 17 maggio 2014 fu ceduto dal club serbo del Vojvodina al Manchester United per 1 milione e 750 mila euro circa, ma rimase ancora una stagione in prestito alla vecchia squadra, poi, non avendo ottenuto il permesso di lavoro per giocare in Inghilterra si svincolò e andò in Polonia al Lechia Danzica. Il portiere tornerà utile al Torino nella prossima stagione, quando Hart tornerà al City e Padelli avrà concluso la sua avventura in granata, infatti, arriverà il primo luglio. Il Torino ha concluso l’operazione già adesso, come fece un anno fa per Boyé, in modo da non farsi scappare il ragazzo e tenere anche il costo del cartellino calmierato, si aggira sui tre milioni di euro.   

C’è ancora un giorno di calciomercato, chiuderà questa sera alle ore 23, in teoria qualche colpo è ancora possibile, ma in molti ritengono che il Torino ben difficilmente prenderà un giocatore che costituisca un vero rinforzo per la squadra granata. Mihajlovic si rassegni e speri di riuscire a rigenerare Iturbe e che Ljajic diventi un giocatore che garantisca una certa continuità di rendimento. Speri anche che Belotti continui a segnare a ripetizione, che Benassi e Baselli diventino più concreti nelle giocate, che Castan stia bene e torni quello che faceva coppia con Benatia alla Roma e vada a formare con Rossettini una coppia di difensori centrali granitici. Se tutto ciò accadesse, allora, forse, riuscirà a ottenere più punti che nel girone d’andata, ventinove, tenendo ancorata così la squadra a un obiettivo e chissà che alla fine varie congiunture, tutte assolutamente favorevoli, non lo premino con un piazzamento utile per l’Europa League o quantomeno senza dover passare i prossimi quattro mesi ad allenare un gruppo che non ha più nulla da chiedere al campionato.