Il Torino alla prova trasferta e senza Belotti: una sfida con se stesso

Con il Bologna l’occasione per guarire dal mal di trasferta. La squalifica di Belotti deve indurre i compagni a fare bene anche in sua assenza. Un patto con Cairo.
21.01.2017 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Il Torino alla prova trasferta e senza Belotti: una sfida con se stesso
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Nove punti conquistati in dieci partite in trasferta sono pochi e se a questo si aggiunge che il Torino ha subito ben diciassette gol e ne ha realizzati quindici il mal da trasferta è conclamato. Con il Bologna domani la squadra di Mihajlovic dovrà provare a invertire la rotta facendo a meno di Belotti squalificato per somma d’ammonizioni. Senza il suo bomber sarà dura poiché il “Gallo” ha realizzato un terzo delle reti messe a segno lontano dal Grande Torino, ma questa situazione potrà essere sfruttata per dimostrare che si può fare bene lo stesso, infatti, Ljajic (tre volte), Baselli (due), Benassi (due), Falque (due) e Rossettini (una) sono già finiti sul tabellino dei marcatori in gare in trasferta. Non sarà solo questione di fare gol perché il Torino dovrà cercare anche di non subirne, nel girone d’andata ci riuscì solo tre volte sulle dieci totali, nei pareggi a reti inviolate con Pescara e Sassuolo e quando vinse con il Crotone. Non blindare la porta, difetto presente anche nelle partite casalinghe, è già costato parecchio caro ai granata che per dirla con parole del loro allenatore “hanno buttato via troppi punti”.

Se i giocatori del Torino credono come il loro allenatore che l’obiettivo Europa League sia ancora valido devono dimostrarlo sul campo andandosi a prendere i tre punti e senza pensare alla goleada realizzata ai danni del Bologna nella partita d’andata, ogni gara fa storia a sé e semmai i felsinei vorranno lavare l’onta della “manita” subita il ventotto agosto scorso. La classifica non ammette più passi falsi, l’ottavo posto in coabitazione con la Fiorentina, che deve recuperare una partita, non serve per raggiungere l’obiettivo, il distacco con il quinto va ridotto, anche per mettere pressione alle altre concorrenti. Sette punti, a tanto ammonta la differenza con il Milan che è appunto quinto e ha una partita da recuperare anche lui, con diciotto gare ancora da disputare sono un divario colmabile. Bisogna, però, crederci e non mollare e così magari, sempre per dirla con parole di Mihajlovic, “s’invoglia il presidente a investire”, il mercato rimarrà ancora aperto per dieci giorni e almeno un centrocampista di qualità tutti se lo aspettano. La squadra e l’allenatore potrebbero proporre a Cairo un patto: loro domenica pomeriggio vincono con il Bologna e lui lunedì mattina compra Castro.