Il tempo stringe e i granata devono cambiare marcia e segnare

Sempre partite con gol negli ultimi quattro precedenti fra Torino e Cagliari con i sardi vincenti per tre volte e i granata non a rete solo in un’occasione. Amauri, Larrondo, Martinez e Quagliarella alla ricerca del primo gol in campionato.
23.09.2014 12:01 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il tempo stringe e i granata devono cambiare marcia e segnare
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Nessuno vuole mettere pressione per creare scompiglio e minare certezze che già di per sé sono labili. E’ il calendario degli impegni a imporre un’immediata svolta perché il Torino si trova sull’ultimo gradino della classifica in mesta compagnia con Cagliari ed Empoli con un solo punto conquistato dopo tre partite e non ha realizzato nemmeno un gol e anche il numero di occasioni per segnare da parte degli attaccanti è stato alquanto esiguo, diciassette (Quagliarella 7, Larrondo 5, Amauri 4 e Martinez 1) con l’aggravante che i tiri nello specchio della porta sono stati veramente pochissimi, due (uno a testa per Quagliarella e Larrondo).

 

Domani sera l’avversario sarà il Cagliari, quindi una squadra assolutamente alla portata e che ha gli stessi problemi del Torino anche se almeno la squadra di Zeman due gol nelle precedenti gare li ha realizzati, subendone cinque quindi due in più dei granata. Qualcuno obietterà che però il Torino con i due rigori che gli sono stati fischiati a favore avrebbe potuto realizzare due gol, appunto avrebbe potuto. Nel calcio i rigori fanno parte del bagaglio di base, è vero che capita anche ai grandi campioni di sbagliare a tirarli, ma se già la squadra fatica maledettamente a segnare e non si colgono neppure occasioni di questo tipo per riuscirci si finisce per trovarsi in una situazione critica. Nulla è compromesso per carità, però adesso la svolta s’impone prima che quello che oggi si può definire un momento no diventi un vero problema non più mascherabile né dal fatto che si è all’inizio né da quello che tre dei cinque attaccanti di ruolo sono nuovi e quindi non hanno ancora trovato automatismi di gioco, forma al top e tiri vincenti.

 

Il Cagliari tutto sommato è il miglior avversario che il Torino possa incontrare perché permette a chi gli gioca contro di trovare spazi per impostare la manovra offensiva. Attenzione però perché i sardi non vanno assolutamente sottovalutati, ricordarsi che nelle precedenti quattro partite in serie A hanno battuto il Torino ben tre volte: il 7 ottobre 2012 con un rigore realizzato da Nené; il 23 febbraio 2013 il rocambolesco e non senza polemiche quattro a tre con reti di Sau e Pinilla su rigore e doppietta di Conti che avevano vanificato i gol di Cerci, Stevanovic e Bianchi anche lui dagli undici metri; il 10 novembre 2013 due a uno con doppietta di Conti e momentaneo pareggio di Immobile. Per i granata unica vittoria il 30 marzo scorso per due a uno con gol di El Kaddouri e Cerci e Nené che provò a riaprire la partita. Anche Zeman non va sottovalutato perché per alcuni imposterà un po’ troppo il gioco pensando più ad offendere che a difendere, ma il calcio lo conosce bene e anche gli avversari e i suoi metodi in parecchie occasioni sono risultati efficaci riuscendo a far segnare alla sua squadra un gol in più di quanti ne subiva. Amauri, Larrondo, Martinez e Quagliarella hanno il compito di sbloccarsi, Barreto è out per infortunio, così permetteranno al Torino di risalire la classifica e allontaneranno da loro gli “spettri” di Immobile e Cerci.