I granata non riescono a impostare il gioco e la Sampdoria vince

Il Torino ha faticato troppo a Marassi. Gabbiadini e Okaka in gol. Esordio di Amauri nella ripresa, per quindici minuti ha fatto coppia con Quagliarella poi con Martinez. Staffetta fra Molinaro e Darmian sulla fascia sinistra.
14.09.2014 15:42 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
I granata non riescono a impostare il gioco e la Sampdoria vince
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Nessuno si aspettava che la partita con la Sampdoria fosse facile, ma neppure che il Torino faticasse tanto com’è accaduto a Marassi, prova ne è stata che Viviano non ha effettuato nessuna parata degna di cronaca. Bravo Mihajlovic che ha studiato il Torino e ha impostato la gara della Sampdoria in modo da impedire ai giocatori granata il possesso palla e l’impostazione della manovra di gioco dalle retrovie. I blucerchiati hanno pressato alto soprattutto nel primo tempo, sono andati sempre a infastidire il possessore di palla del Torino e hanno sfruttato al meglio la punizione dal limite dell’area che li ha portati in vantaggio (29’), grazie ad uno schema eseguito alla perfezione con gli uomini in barriera che aprivano il varco e la palla calciata da Gabbiadini con estrema precisione che s’infilava quasi a fil di palo rendendo pressoché impossibile l’intervento di Padelli che la vedeva spuntare dopo il tiro. Nel secondo tempo poi Okaka (79’) ha messo al sicuro il risultato con un’azione personale iniziata a centrocampo: il blucerchiato ha resistito al contrasto di Moretti che è arrivato persino a tirargli la maglia, è avanzato verso l’area, ha dribblato Glik e con un diagonale ha infilato la palla in rete con Padelli in uscita nel disperato tentativo di ostacolarlo. Gran gol cercato e realizzato.

 

Il Torino ha patito il fatto che giovedì giocherà in Europa League? Forse, ma non può essere solo questo il motivo della sconfitta granata. Infatti nel primo tempo si sono contate solo due situazioni di tiro verso la porta difesa da Viviano da parte di Vives (24’ tiro dalla distanza di destro con palla sul fondo) e di Moretti (45’ su calcio d’angolo battuto da Bovo colpisce di testa la palla ma disturbato da Gastaldello non riesce a schiacciarla e la sfera finisce alta sulla traversa), entrambi però non hanno inquadrato lo specchio della porta. E’ vero che anche la Samp non ha impegnato tanto Padelli, però oltre al gol almeno ha effettuato un altro tiro con Gabbiadini (29’ tiro dalla distanza di sinistro che risulta abbastanza centrale e Padelli non ha difficoltà a far sua la palla). Quagliarella e Larrondo non si sono proposti abbastanza e non sono riusciti a far salire la squadra, a loro parziale discolpa va detto che il pressing della Samp ha reso particolarmente difficile farlo. El Kaddouri è stato poco incisivo nella manovra e non ha sostenuto le punte. Molto più efficace negli inserimenti Soriano e più attivi Okaka, sempre in duello con Glik, ed Eder bravo ed abbastanza veloce negli inserimenti. La scelta di Ventura di tenere all’inizio fuori Darmian e di schierare da esterno destro Maksimovic con Molinaro a sinistra può da un lato essere compresa perché Matteo aveva giocato con la Nazionale e non andava troppo affaticato in vista della gara di giovedì con il Club Brugge, però Nikola è apparso, come già con l’Inter, un po’ in difficoltà e non ha spinto come avrebbe potuto, anche perché la Sampdoria non permetteva al Torino di giocare sfruttando le fasce. Dall’altro lato anche questo non spiega perché il Torino sia stato così poco incisivo in campo.

 

Nella ripresa si è visto un Torino meno peggio, anche perché la Samp ha pressato un po’ di meno e ha di conseguenza lasciato un po’ più di spazio alla manovra granata, così come l’ingresso in campo di Darmian al posto di Molinaro e poi quello di Amauri per Larrondo hanno reso un po’ più incisivo il gioco, però nulla neppure l’inserimento di Martinez per Quagliarella sono serviti a cercare di riaprire la partita. Sicuramente l’esordio in granata di Amauri ha fatto vedere che il giocatore non manca di grande caparbietà (67’ in area riceve palla e prova a difenderla seppur circondato da tre avversari) e di voglia di dialogare con il compagno di reparto (85’ stop di petto a favorire di Martinez che però tira la palla un po’ sopra la traversa). La Sampdoria ha meritato la vittoria perché ha impedito al Torino di giocare, ha segnato due gol ed è andata vicino a fare anche il terzo con Gabbiadini (65’ punizione calciata sopra la barriera con la palla che però non scende abbastanza e colpisce in pieno la traversa). Il Torino ha recriminato per una caduta in area di Quagliarella (72’) dopo un contrasto con Gastaldello, l’arbitro Mazzoleni ci ha pensato un attimo e non ha assegnato il rigore, in presa diretta stabilirlo non era per niente facile e neppure dopo aver rivisto una volta le immagini, l’episodio va a pari, in occasione di un calcio d’angolo (9’), della trattenuta in area di Silvestre da parte di Glik e Larrondo, quest’ultimo ha tiracchiato anche i capelli del blucerchiato.
Il Torino visto a Marassi non sembra neanche il lontano parente di quello che ha pareggiato con merito e onore, e forse avrebbe meritato anche qualche cosa di più, due settimane fa con l’Inter. In vista della gara d’Europa League e delle prossime in campionato qualche cosa nell’impianto di gioco va rivisto e in campo ci vuole maggiore personalità, magari arrivando persino a correre qualche rischio in più in contropiede, ma comunque provando a tenere più alta la squadra. Amauri non sarà ancora al top della forma, Sanchez Miño e Martinez non avranno appreso tutti i movimenti e gli schemi, Darmian non può essere spremuto come un limone così come Molinaro, però se Larrondo e El Kaddouri in questo momento non riescono ad essere incisivi e se Maksimovic fatica da esterno destro mandare nella mischia altri giocatori non è un’eresia. Alle volte un po’ di sana incoscienza paga soprattutto se ci sono giocatori che non vedono l’ora di mettersi in mostra, se poi sbaglieranno qualche passaggio pazienza non è detto che non trovino anche quello vincente.