ESCLUSIVA TG – Marazzina: “Torino-Bologna? In schedina metterei 1”

28.11.2015 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
ESCLUSIVA TG – Marazzina: “Torino-Bologna? In schedina metterei 1”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Massimo Marazzina è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Marazzina è un ex calciatore che ha giocato nella stagione 2004-2005 nel Torino e dal 2006 al 2010 nel Bologna. Con lui abbiamo parlato della sfida fra le sue due ex squadre e dell’attività che vorrebbe svolgere.

Dall’ottica di doppio ex come vede questa partita?

“Innanzitutto spero di vedere una bella partita perché ultimamente in generale dopo i primi venti minuti ci si annoia e si cambia canale, quindi vorrei che la gara inducesse tutti a vederla fino al novantesimo. Parlando delle squadre, credo che il Torino abbia qualche cosina in più del Bologna, questo non vuole dire che vincerà, ma come rosa e potenziale avendo un impianto di gioco collaudato e lo stesso allenatore da anni parte in leggero vantaggio. Il Bologna ha cambiato allenatore e sembra quasi che abbia cambiato anche giocatori, anche se non è così, e ha ottenuto due vittorie e un pareggio e alla fine, per essere sinceri, non è neppure tanto il cambio del modulo, ma hanno influito le circostanze. Delio Rossi ha perso una partita perché un giocatore voleva stoppare il pallone e gli è passato sotto il piede, mentre con l’Atalanta il Bologna di Donadoni ha vinto perché un giocatore nerazzurro al settantesimo ha fatto un passaggio errato all’indietro al suo portiere e i rossoblù ne hanno approfittato sbloccando la partita. Donadoni indubbiamente ci ha messo del suo, ma Delio Rossi non è uno stupido e conosceva bene i giocatori e un po’ d’esperienza ce l’ha, per questo dico che sono solo circostanze e poi il Bologna ha incontrato Atalanta e Verona e la Roma, ma quest’ultima su un campo che in alcune zone era difficile giocare e il pallone quasi non rimbalzava, di conseguenza si tratta di una gara abbastanza in giudicabile, con il campo asciutto credo che il Bologna qualche problemino in più l’avrebbe avuto”.

Il Bologna non avrà Destro che è squalificato, mentre al Torino mancheranno i lungodegenti e Benassi. Tutte defezioni importanti, chi le patirà di più?

“Come dicevo prima, al Torino da anni i giocatori sanno come devono giocare ed è un vantaggio lavorare sempre con lo stesso allenatore, mentre il Bologna ha da poco cambiato allenatore e modulo. E’ vero che il centrocampo è il reparto più importante della squadra, però, alla fine le partite le fanno vincere gli attaccanti e se stanno bene loro tutto il resto è relativo”.

A questo proposito al Torino Quagliarella non segna dalla quarta di campionato, Maxi Lopez ha realizzato solo due reti e Belotti, che spesso gli contende il posto, nessuna, mentre Martinez e Amauri non sono quasi utilizzati. Non proprio una situazione ottimale in attacco.

“Belotti sta vivendo un po’ la situazione di Destro a Bologna, tra i due vedo molte similitudini e penso che anche per il granata sia solo questione di sbloccarsi. Belotti è stato un investimento importante e Cairo l’ha voluto fortemente e immagino con il benestare dell’allenatore. Non ci sono spiegazioni, quando un attaccante inizia a segnare si sblocca anche mentalmente. Belotti è un ragazzo giovane e la maglia del Torino, io ho avuto la fortuna e l’onore d’indossarla, fino a quando non la vesti non sai quanto veramente sia pesante. E’ una maglia che incute paura e rispetto e quando la metti ti rendi conto che cosa voglia dire. Può essere che Belotti paghi anche questo, perché la maglia del Toro non è come le altre”.

Per come fa giocare la squadra Donadoni è meglio per il Torino la coppia d’attacco Quagliarella-Maxi Lopez oppure Quagliarella-Belotti e poi, come sesso accade, subentra Maxi Lopez?

“Non credo che Ventura faccia giocare gli attaccanti in base agli avversari, ma per come li ha visti in settimana e se durante la partita uno sta bene oppure l’altro è meglio. Quagliarella starà anche vivendo un periodo un po’ così, però non gli si può chiedere sempre di segnare e ci deve essere qualcuno che lo aiuta e o supporta, Fabio è una garanzia, però tutti gli attaccanti hanno periodi che non segnano e quello di Quagliarella non è neppure così lungo. Fabio sa come comportarsi nei momenti che non si riesce a fare gol, comunque con lui, lo ripeto, si hanno certezze e si va sul sicuro”.

I granata giocano in casa e hanno un qualche cosa in più del Bologna, quindi possono continuare a conquistare punti come hanno fatto con l’Atalanta lasciandosi alle spalle il periodo negativo?

“Sì certo, se dovessi scommettere sulla schedina darei la vittoria al Torino mettendo uno fisso, mentre se si giocasse a Bologna sarei indeciso fra la vittoria dei rossoblù e il pareggio. Il valore fra le due squadre non è cosi differente, sono abbastanza simili, ma, come dicevo, credo che il Torino abbia qualche cosa in più, per la carità si può perdere anche quando si gioca in casa, ma ritengo che davanti ai suoi tifosi il Toro sia un po’ più favorito”.

L’attuale classifica di Torino e Bologna rispecchia il valore delle squadre e le rispettive potenzialità?

“Per il Bologna credo di sì e quando era ultimo non pensavo che potesse fare così male e meritare quella posizione, però dovrà lottare per salvarsi fino all’ultima giornata di conseguenza il reale valore è quello attuale, punto più o punto in meno. Per il Torino ho sentito gente che diceva che doveva puntare al quinto o anche al quarto posto, mi sembra onestamente eccessivo perché se penso a quali possono essere le squadre che potrebbero piazzarsi nei primi cinque posti e disputare la Champions o l’Europa League non immagino fra queste il Torino, con tutto il bene e l’amore che provo per il Toro. A meno che, come accadde due stagioni fa il Torino non abbia di nuovo il capocannoniere, come nel caso d’Immobile, e che un altro giocatore non faccia un grande numero di gol, come fece Cerci. Ma nessuno, neppure Ventura, a inizio stagione può ipotizzare nella più rosea delle aspettative che alcuni giocatori abbiano degli exploit di quel tipo, sono cose che si verificano strada facendo e poi in quel campionato al Parma non fu data la licenza Uefa e alcune altre squadre fecero meno delle aspettative, come il Milan e la Lazio, altrimenti neanche Immobile e Cerci sarebbero bastati per rivedere il Torino in Europa. Detto questo, penso che il Torino possa stare nella parte sinistra della classifica a ridosso delle squadre che si piazzeranno in un posto utile per disputare le coppe. Sognare non costa nulla, ma non è giusto illudere la gente che poi se il Torino arriva settimo o ottavo storce il naso e contesta, questo non andrebbe assolutamente bene perché bisogna capire dove arrivano i pregi e i limiti di una squadra”.

Cambiando argomento, ma lei adesso di che cosa si occupa?

“Ho fatto il commentatore televisivo per la Rai, ma non fanno più la trasmissione alla quale partecipavo, quindi sono in cerca di occupazione”.

Ma ha intenzione di lavorare nel mondo del calcio?

“Lo farei per il Torino volentieri, non potrei più fare il calciatore, ma se il Toro mi mandasse in giro a scoprire nuovi talenti, senza apparire presuntuoso, qualcuno di valore lo troverei. So parlare le lingue, ho girato il mondo e il calcio lo conosco, quindi come osservatore potrei essere la persona giusta”.