ESCLUSIVA TG - Maltagliati: “Vincere con il Sassuolo è fondamentale per il Torino”

23.11.2014 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG - Maltagliati: “Vincere con il Sassuolo è fondamentale per il Torino”
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© foto di Federico Gaetano

Roberto Maltagliati è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Maltagliati da calciatore ha indossato la maglia granata dal 1994 al 2000, attualmente è un allenatore. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra.

 

Il Sassuolo ha gli stessi punti del Torino e anche se i neroverdi avevano preso sette gol dall’Inter mentre i granata avevano pareggiato con i nerazzurri questo non vuol dire che la squadra di Di Francesco sia meno forte di quella di Ventura. Partita quindi delicata?

“Assolutamente sì, il Sassuolo è una squadra in salute e sta attraversando un buon momento al contrario del Toro per il quale si spera che la sosta per gl’impegni della Nazionale abbia fatto bene, perché avevo visto la squadra veramente sulle gambe e molto stanca. Forse il Torino non è abituato al doppio impegno, campionato ed Europa League, penso che il motivo delle ultime brutte prestazioni sia quello, poiché ritengo che i granata come squadra, società ed allenatore abbiano lavorato più che bene nonostante le partenze importanti di Cerci e Immobile. La dirigenza si è mossa bene sul mercato infatti ha rimpiazzato chi è andato via con dei buoni giocatori. Il problema della crisi del Toro è derivato solo dal fatto che molti giocatori non sono abituati a disputare gare su due fronti con tanti impegni infrasettimanali, perché quando non c’è la coppa c’è un turno di campionato. Dico questo perché la squadra a inizio campionato e anche nelle partite d’Europa League, tranne l’ultima, non aveva fatto male, l’allenatore sa quello che vuole e i giocatori fanno ciò che vuole l’allenatore e questa è una bella cosa”.

 

I tifosi però sono preoccupati perché i dodici giocatori nuovi hanno delle potenzialità, ma finora la maggior parte di loro, e non solo loro, hanno reso meno delle aspettative e ormai la squadra si allena insieme da mesi e ha già disputato 19 partite ufficiali. Timori eccessivi?

“Prima dicevo che la squadra forse è un po’ stanca, il Torino prende pochi gol, però fa fatica a farne anche se Quagliarella e Amauri sono buoni giocatori. Se analizziamo l’ultimo periodo effettivamente ci può stare il timore che la squadra entri in un tunnel dal quale è difficile uscire, però fino a un mese fa la squadra giocava e riusciva a tenere testa anche a formazioni superiori come l’Inter. Secondo me quando vanno bene le cose tutti sono contenti, mentre quando vanno male si vanno giustamente a cercare gli errori e quali sono le situazioni critiche, però cercare dei colpevoli, anche se è vero che certi giocatori hanno reso meno delle aspettative e in passato avevano fatto meglio, rischia di non essere la soluzione che porta a un’inversione della rotta. L’anno scorso indubbiamente Cerci e Immobile facevano la differenza e infatti tante squadre in estate li volevano e sono finiti all’Atletico Madrid e al Borussia Dortmund, ma bisogna ricordare che nella scorsa stagione il Torino giocava solo il campionato e non aveva il doppio impegno”.

 

E’ eccessivo dire che la partita con il Sassuolo ha una valenza molto importante per il Torino ed è una gara che deve essere vinta?

“Non è per nulla eccessivo, anzi. Io affronterei le partite una per volta non pensando assolutamente alle successive con il Club Brugge e con la Juventus. La partita con il Sassuolo è fondamentale per il campionato e vincerla darebbe una certa serenità a tutto il gruppo. E’ una partita che il Torino non può assolutamente sbagliare, farlo significherebbe veramente correre dei rischi perché s’innescherebbe una situazione mentale e psicologica non positiva, disputando invece una grande gara con una grande vittoria con il Sassuolo anche le successive due partite sarebbero più facili da affrontare. Con il Club Brugge e con la Juventus saranno due partite terribili perché giovedì in Europa League il Torino non si può permettere di fare un passo falso e il derby è la gara che si aspettano un po’ tutti. Quindi per me la partita fondamentale, lo ripeto, è quella con il Sassuolo e nessuna delle altre due, per quanto importanti. Vincere con il Sassuolo permetterà al Torino di essere tranquillo, libero e sereno di testa con Club Brugge e Juventus”.

 

Quanto e come deve intervenire il Torino nel mercato di gennaio?

“Il Torino può intervenire in sede di calciomercato, però a gennaio non è facile prendere giocatori forti e a un prezzo accessibile e non si può neppure stravolgere completamente la squadra perché si è già a metà stagione. Fino ad oggi sono convinto che si sia operato bene, è stata fatta cassa con la vendita di Cerci e Immobile e sono stati rimpiazzati nella giusta maniera perché non si poteva prendere giocatori con costi elevati, sono stati trovati dei buoni rimpiazzi anche se al momento fanno un po’ fatica a segnare, ma forse non dipende solo da loro. Per gennaio bisogna sperare in Petrachi, ha sempre lavorato bene e auguriamoci che tiri fuori dal cilindro due giocatori giusti, perché non c’è bisogno di stravolgere l’impianto della squadra. Non si potranno spendere delle cifre notevoli quindi dovrà essere bravo il direttore a trovare in accordo con l’allenatore due giocatori importanti per far si che il Torino possa proseguire in campionato e in coppa nelle giusta maniera in modo da dare soddisfazione ai tifosi. Ecco che ritornando al discorso di prima con il Sassuolo è importante che il Torino faccia bene, conosco la piazza e se non c’è serenità tutto diventa più difficile. Conosco i tifosi, il Toro è il Toro e non c’è niente da fare, questa è una settimana importantissima”.

 

Il Torino ha bisogno di un fantasista che inneschi la manovra offensiva e di un attaccante?

“Sì, Amauri è un buon  giocatore, ma non è mai stato un goleador. Sicuramente c’è bisogno di qualcuno di peso. Certo che a gennaio chi ha giocatori con queste caratteristiche se li tiene stretti, faccio fatica a individuare un nome, tocca al direttore sportivo individuare chi serve e devono essere giocatori che permettano al Torino di fare il salto di qualità in chiave offensiva perché il problema adesso è che si segna veramente poco, nel senso che si fa fatica a tirare in porta. E’ vero che tocca agli attaccanti segnare, ma se si fatica a tirare in porta è coinvolto anche il centrocampo. In questi casi deve essere bravo l’allenatore e poi il direttore sportivo a individuare qual è l’esatto problema, perché saranno gli attaccanti, ma siamo proprio sicuri che non ci sia qualche cosa che non funziona a centrocampo sul come si sviluppa la manovra per arrivare alla conclusione in porta?”.

 

Spesso Quagliarella e Amauri sono costretti ad andare a centrocampo alla ricerca di un pallone giocabile perché non vengono sufficientemente riforniti, deve quindi essere modificato in parte il modo di giocare della squadra?

“Giusta osservazione, ma sono certo che anche Ventura, che è un buon allenatore, capisce che c’è qualche situazione da mettere a posto. Io spero che questa sosta abbia fatto bene e che si sia capito dove si sta sbagliando e perché non si tira abbastanza in porta e come mai nell’ultimo periodo la squadra fa più fatica rispetto anche solo a un mese fa. C’è da comprendere se è solo un problema fisico oppure c’è anche da modificare qualche cosa. Se questo è stato fatto e i problemi sono stati risolti lo vedremo subito nella partita con il Sassuolo, me lo auguro veramente che siano state individuate le problematiche perché dopo anni che il Torino mancava dalle coppe il tifoso vuole il massimo dalla squadra e in più c’è il derby che se dovesse essere vinto allora sarebbe il top e la stagione filerebbe liscia fino alla fine”.

 

Cambiando argomento, lei è stato il vice di Mondonico nell’Equipe Lombardia, formazione che permetteva a diversi giocatori disoccupati di mantenersi in allenamento. Quando la vedremo alla guida di una sua squadra?

“Eh, speriamo anche domani (sorride, ndr). E’ un mondo difficile quello del calcio, ci sono tanti allenatori e quindi bisogna aspettare il momento giusto e poi sta a ognuno di noi dimostrare di essere in grado di fare questo lavoro. Aspetto l’occasione giusta”.