ESCLUSIVA TG – Ferrante: “Le motivazioni fanno la differenza e il Toro ne ha, ne ha tante!”

06.05.2015 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Ferrante: “Le motivazioni fanno la differenza e il Toro ne ha, ne ha tante!”
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Marco Ferrante è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Ferrante è un direttore sportivo e ha da poco inaugurato una sua scuola calcio la “Marco Ferrante Soccer School” (http://www.marcoferrantesoccerschool.it) che ha sede in coso Allamano 125 a Grugliasco, comune confinante con quello di Torino. Da giocatore ha militato nel Torino dal 1996 al 2004, con una parentesi di qualche mese nel 2001 all’Inter. Con lui abbiamo parlato di Torino-Empoli e della possibilità che hanno i granata di arrivare al sesto posto e di disputare l’Europa League anche nella prossima stagione.

 

Secondo lei la partita con l’Empoli è cruciale per il Torino in chiave sesto posto?

“Se il Toro vince si porta al sesto posto alla pari con la Sampdoria e per gli scontri diretti è in vantaggio. Per fare un’analisi sul Torino, indipendentemente dalla partita di oggi che è molto importante, dico che le tre partite che rimangono da disputare in casa sono abbordabili sulla carta (Empoli, Chievo e Cesena, ndr), anche se nella gara con l’Empoli, visto ciò che è accaduto al Napoli, può succedere di tutto, però le motivazioni alla fine fanno la differenza e il Torino in casa non ha quasi mai sbagliato per cui anche se non sarà una partita facile penso che il Toro possa vincerla oggi pomeriggio. Continuando l’analisi e considerando le gare in trasferta, lunedì ci sarà lo scontro diretto con il Genoa e poi nella penultima di campionato il match con il Milan, sono queste le partite che mi preoccupano, anche se nel Milan assistiamo a un tracollo generale però non regalerà niente, com’è giusto che sia e non penso che sarà una passeggiata per il Torino andare a vincere a San Siro, anzi, nonostante questo dico che è fattibilissimo per il Toro fare punti con il Milan, visto come stanno giocando i rossoneri”.

 

Ai fini del sesto posto e dell’Europa League il primo vero scoglio da superare è l’Empoli.

“Assolutamente, sono d’accordo perché bisogna fare un passo alla volta e i tre punti vanno incamerati subito, perché se si pareggiasse con l’Empoli e poi anche si vincesse con il Genoa c’è il rischio di non raggiungere la Sampdoria se vince. Forse neanche la Juventus, che ha già vinto il campionato, vincerà tutte le partite di qui alla fine del torneo. La Lazio a Bergamo ha pareggiato, ma meritava di perdere, questo per dire che non tutto è scontato. E’ chiaro che se il Toro vince queste ultime cinque gare è a cavallo, ma non è detto che sarà così, un conto è sperarlo un altro è realizzarlo sul campo. Qualche passo falso ci sarà e chi sbaglia meno fra Sampdoria, Genoa, Fiorentina, Inter e Torino andrà in Europa, è scontato. Però, secondo me, il Toro a differenza delle altre squadre, e indipendentemente dalle partite in trasferta che disputerà, ha un calendario più abbordabile e poi c’è la possibilità che giocare la semifinale d’Europa League toglierà qualche energia alla Fiorentina, però i viola sono la squadra che temo di più come organico perché fra tutte è la più quadrata, malgrado nelle ultime cinque gare abbia quasi sempre perso tranne nell’ultima che ha vinto con il Cesena”.

 

Nella corsa all’Europa League peserà molto la forma fisica dei giocatori e forse anche le motivazioni personali?

“Le motivazioni fanno sempre la differenza collettive o personali che siano, anche se ogni partita è particolare come si è visto nell’ultimo turno con l’Atalanta che non era ancora salva matematicamente, ma erano sicuramente diverse da quelle della Lazio che però malgrado il fatto che fosse la seconda in classifica ha pareggiato, quindi il Torino che ha una forte speranza di arrivare in Europa ha motivazioni molto grandi, però anche l’Empoli ne ha, tutte le squadre di serie A hanno motivazioni, magari diverse, ma le hanno. Oltre tutto si sa che se nelle ultime partite i giocatori si mettono in evidenza hanno poi molto mercato, di conseguenza nessuno regala nulla sotto il profilo della prestazione e questo avviene anche a obiettivi raggiunti. Il Cagliari con il Parma ha vinto quattro a zero e sinceramente non mi aspettavo un risultato così, perché i giocatori del Parma con la situazione che stanno vivendo devono mettersi in evidenza  e invece non lo hanno fatto, ma sono convinto che se rigiocassero la partita per quanto il Cagliari abbia l’esigenza di salvarsi non finirebbe più quattro a zero”.

 

Qualche problema di formazione potrebbe esserci visto che Vives è squalificato e Maxi Lopez, Amauri e Castellazzi nei giorni precedenti avevano sintomi influenzali e Maksimovic mal di schiena, anche se sono stati tutti e quattro convocati. In attacco Quagliarella e Martinez contro l’Empoli possono fare la differenza?

“Ventura ormai ha creato un giocattolo quasi perfetto e oggi non conta più il singolo, ma il gruppo. La dimostrazione è stata quando sono capitate assenze importanti il Toro ha fatto risultato, se non pieno quasi, e adesso può giocare anche il magazziniere. L’obiettivo in palio è troppo importante e chi gioca, gioca. Tutti sanno alla lettera quello che devono fare. La differenza fra un’altra squadra e il Toro è che nel Toro dal portiere all’ultimo degli attaccanti tutti sanno a memoria le giocate, anche chi gioca meno e, secondo me, questo è il vantaggio che ha portato a traguardi importanti quest’anno”.

 

L’Empoli gioca bene e Sarri ha tirato fuori il meglio da calciatori che all’inizio magari non tutti credevano potessero rendere come hanno fatto. Quali sono le problematiche che dovrà affrontare il Torino?

“Il fatto di dover fare la partita e di doverla vincere a tutti i costi. Le partite durano novantacinque minuti quindi ci vorrà da parte del Toro tranquillità, calma e pazienza perché l’Empoli è una formazione che può fare male poiché ha giocatori importanti a livello qualitativo e che sono anche veloci. Tatticamente il Toro dovrà fare una partita molto intelligente, ma da questo punto di vista Ventura è un maestro e non ha bisogno di consigli. L’unica cosa che si può dire ai giocatori è di avere la giusta tranquillità senza farsi prendere dalla frenesia di dover sbloccare nei primi minuti il risultato perché hanno novantacinque minuti per poter portare a casa il bottino pieno”.

 

Oggi allo stadio ci sarà un pubblico particolare poiché il Torino Fc ha invitato 5000 ragazzi dei settori giovanili piemontesi e solo gli abbonati potranno assistere al match, conseguenza dei noti fatti accaduti al derby, e in più si gioca di mercoledì alle tre del pomeriggio quando la maggior parte della gente lavora. Una cornice così insolita potrebbe influire sul modo di giocare della squadra?

“Rispondo da ex calciatore, nella testa dei giocatori del Toro c’è un obbiettivo ben preciso e se anche lo stadio pieno e la curva che incita fanno la differenza, però l’obiettivo non cambia se lo stadio sarà quasi vuoto. E’ bello che sugli spalti ci siano molto bambini e ragazzi senza che dentro e fuori dal campo accadano disagi, ma questo è un obiettivo del calcio italiano e non solo del Torino e spero che succeda più spesso. Purtroppo davanti a episodi di violenza le parole servono a poco, infatti ogni quattro o cinque settimane ne succedono. Non credo che una cornice di pubblico particolare possa essere un handicap per il Torino semmai può esserlo il fatto che la gara di svolge alle tre del pomeriggio e la maggior parte delle persone lavora e molti non potranno venire e non è giusto tanto più visto che sono abbonati”.