Con l’Inter è già emergenza in attacco e c’è l’interrogativo Cerci

Ballottaggio fra Gazzi e Benassi a centrocampo con Vives squalificato. Si attende l’ok per Sanchez Miño. Incognita Cerci. In attacco quasi certo il forfait di Barreto con Quagliarella e Martinez che si candidano per un posto da titolari.
30.08.2014 11:12 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Con l’Inter è già emergenza in attacco e c’è l’interrogativo Cerci
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Bene i sorteggi della fase a gironi dell’Europa League con l’unica incognita dell’equilibrio che può crearsi fra Torino, Copenaghen, Club Brugge e Hjk Helsinki e della conseguente lotta a suon di punti e di gol, la differenza reti può essere fattore determinante, per accaparrarsi i due posti utili per passare ai sedicesimi di finale. Ma non c’è il tempo per pensare a questo oggi perché domani sera c’è il campionato e l’avversario si chiama Inter, a dire il vero si chiamasse Cesena sarebbe lo stesso perché il cammino è all’inizio, ma quando l’obiettivo è il sesto posto i punti vanno fatti a prescindere dal nome dell’avversario.
In questa stagione il Torino dovrà ragionare per compartimenti stagni, quando c’è la coppa dovrà dimenticarsi del campionato e viceversa, le due competizioni vanno in parallelo e devono essere affrontate al massimo scendendo sempre in campo per vincere e così dovrà essere fatto anche a gennaio quando si aggiungerà la Coppa Italia.
Giusto per non dimenticare: sesto posto in campionato per essere certi di non essere una meteora in Europa, chi vince l’Europa League parteciperà ai preliminari di Champions League la stagione successiva, chi vince la Coppa Italia si qualifica per l’Europa League.

 

Per la partita con l’Inter Ventura non disporrà di Vives che deve scontare un turno di squalifica retaggio dello scorso campionato, in infermeria ci sono Basha, Farnerud e Ruben Perez ai quali si aggiunge Barreto che contro lo Spalato giovedì sera ha rimediato una botta alla coscia destra e se anche gli accertamenti diagnostici di oggi non evidenzieranno nulla di grave non sarà al massimo della condizione domani, mentre Larrondo da soli due giorni è tornato ad allenarsi con i compagni, dopo un acciacco che lo ha costretto a svolgere lavoro differenziato per una settimana. Per quel che riguarda Sanchez Miño il Torino attende che la commissione della Figc che si occupa dei tesseramenti dica che ha registrato il contratto e che quindi è convocabile, se avverrà oggi Ventura potrà averlo a disposizione per domani altrimenti no. E poi c’è Cerci che ha un contratto con il Torino fino a giugno 2016, ma ha chiesto di poter andare in un club che punti a traguardi superiori a quelli granata e finora anche in parte per il costo del cartellino fissato da Cairo a 20 milioni di euro, oggi scesi a 16-15, forse anche trattabili, non ha ancora trovato altra collocazione né in Italia né all’estero. Infatti, da quando è tornato dalle vacanze post Mondiale non ha mai disputato una partita ufficiale, pur essendo stato inserito nella lista consegnata alla Uefa per i preliminari d’Europa League e neppure un’amichevole.

 

La somma di tutte queste cose fa sì che Ventura a centrocampo e in attacco avrà quasi gli uomini contati. A centrocampo Gazzi e Benassi si contendono un posto da titolare ed eventualmente potrebbe aggiungersi Sanchez Miño se la commissione tesseramenti darà responso affermativo. In attacco c’è il rischio che ci siano i soli Quagliarella e Martinez con Larrondo pronto a subentrare visto che arriva da un breve periodo di stop per infortunio. Non si è alla coperta corta, però poco ci manca. E’ evidente che con forza si pone l’interrogativo che fare di Cerci? Continuare a lasciarlo in tribuna o al più portarlo in panchina oppure schierarlo titolare, lui e Quagliarella rappresenterebbero un bel grattacapo per la difesa dell’Inter. Il problema è che c’è l’incognita sullo stato d’animo e sulla concentrazione di Cerci da una parte e dall’altra il Torino deve iniziare ad accumulare punti, il campionato è lungo, si è solo alla prima, ma chi ben comincia è a metà dell’opera e il sesto posto è un traguardo che richiede un buon numero di vittorie e di gol.