Belotti è stato un investimento per il Torino che deve essere fatto fruttare

Il cartellino di Belotti è costato al Torino otto milioni di euro. Il giocatore dovrà dimostrare di valerli a suon di gol e l’allenatore ha il compito di metterlo nella condizione migliore per esprimersi al massimo.
02.09.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Belotti è stato un investimento per il Torino che deve essere fatto fruttare
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il Torino aveva un parco attaccanti da completare e, infatti, quest’estate l’ha implementato con l’arrivo di Belotti, acquistato dal Palermo per 8 milioni di euro. La cifra per i parametri del club granata è da considerarsi elevata, anche se si tratta di un giocatore di prospettiva poiché ha 21 anni, perché nessun altro giocatore da quando Cairo è presidente è costato di più. Quando una società di calcio fa un investimento importante ne consegue che il giocatore debba rendere per quello che è stato pagato il suo cartellino e quindi Belotti dovrà ripagare a suon di gol il Torino inserendosi nel gruppo e nel sistema di gioco nel più breve tempo possibile.

L’approdo di Belotti in granata è stato preceduto da una sorta di corteggiamento abbastanza lungo. Anche se si trattava di una prima scelta per un certo periodo il Torino ha inseguito Hernandez, poiché sembrava che il Palermo non fosse intenzionato a cedere Andrea, poi sicuramente ha pesato la volontà di mister Ventura che preferiva Belotti ad Abel e così il presidente Cairo e il direttore sportivo Petrachi hanno portato a termine la trattativa prendendo l’attaccante italiano e accontentando l’allenatore.

Il parco attaccanti del Torino annovera Quagliarella, Maxi Lopez, Martinez e Amauri oltre ovviamente a Belotti e la squadra gioca con il 3-5-2, quindi solo due di loro possono andare in campo in contemporanea, salvo cambiare il modulo, e di conseguenza gli altri tre devono stare in panchina. E’ scontato che sorga l’interrogativo su chi è da considerarsi titolare e chi riserva. Belotti si è aggregato al gruppo il 18 agosto e non ha effettuato il ritiro con i compagni e di conseguenza dovrà inevitabilmente passare un po’ di tempo prima che impari schemi e movimenti e, infatti, nelle prime due partite di campionato si è accomodato in panchina, ma questo periodo d’apprendistato quanto potrà durare? Sicuramente dipenderà dal tempo che ci metterà Belotti a inserirsi nel sistema di gioco di Ventura, però poi quando avrà appreso tutto dovrà essergli concesso spazio, 8 milioni di euro non possono stazionare in panchina.

Quagliarella, Maxi Lopez, Martinez e Amauri vedranno inevitabilmente assottigliarsi le possibilità di scendere in campo, magari qualcuno di loro diventerà il compagno ideale di Belotti, ma qualcun altro si ritroverà a fargli da riserva. Amauri per età, ha trentasei anni, è quello che dovrà accontentarsi più di tutti di stare in panchina, era già così lo scorso anno. Quagliarella è il primo degli attaccanti e sarà difficile scalzarlo, se continuerà a segnare come sta facendo. Restano Maxi Lopez e Martinez a sgomitare per ritagliarsi un po’ di spazio e solo facendo tanti gol potranno “costringere” l’allenatore a puntare su d loro. Se a qualcuno starà stretto il ruolo di comprimario a gennaio potrà chiedere di essere ceduto, però fino alla riapertura del mercato dovrà contribuire alla causa granata. Ventura dovrà saper gestire il reparto offensivo in modo che la squadra tragga giovamento da questo quintetto di attaccanti e ben sapendo che ha otto milioni rispondenti al nome di Belotti da non deprezzare, Martinez da valorizzare, Quagliarella e Maxi Lopez, che l’anno scorso hanno fatto le fortune del Torino e di conseguenza anche sue, e Amauri che non si considera un ex calciatore.