Vives: “Purtroppo fatichiamo a fare gol. Ci vuole tempo”

22.09.2014 07:02 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Vives: “Purtroppo fatichiamo a fare gol. Ci vuole tempo”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Per il centrocampista la squadra nel secondo tempo è stata sfortunata e per questo non è riuscita a segnare. Secondo Vives non c’è da drammatizzare, bisogna avere pazienza e non farsi prendere dall’ansia perché i risultati arriveranno. La squadra lavora da tempo per creare un certo tipo di gioco quindi non è possibile cambiare e comunque spetta all’allenatore prendere certe decisioni.

 

L’occasione per pareggiare l’avete avuta con il rigore peccato che El Kaddouri non abbia segnato, periodo negativo?

“Purtroppo facciamo fatica a fare gol, noi ci proviamo. Secondo me c’è stata una piccola crescita rispetto alla partita di Genova con la Sampdoria, lì non c’eravamo proprio in campo. Ieri con il Verona non è stato facile perché loro erano in undici dietro la linea della palla e non uscivano mai quindi diventava difficile. Nel secondo tempo abbiamo provato a segnare, ma siamo stati sfortunati: in occasione del gol subito c’è stato un rimbalzo davanti a Padelli poi con il rigore abbiamo avuto l’occasione per pareggiare ed è andata così … Non dobbiamo drammatizzare più di tanto perché si è alla terza partita in campionato e l’importante per la squadra è crescere gara dopo gara e riuscire a fare quello che in campo si vedeva l’anno scorso. I nuovi arrivati si stanno integrando bene e ci daranno sicuramente una grossa mano e anche chi già c’era deve crescere partita dopo partita così sicuramente i risultati arriveranno”.

 

I problemi derivano forse dal diverso modo di giocare che hanno i nuovi attaccanti?

“Mi ricordo l’anno scorso che nelle prime cinque partite di campionato tutti criticavano Ciro Immobile e quando uscivo da casa tutti mi dicevano “ma chi abbiamo preso” e leggevo i commenti sui giornali che criticavano Ciro che non segnava poi, però, ha realizzato ventitre gol. Ci vuole tempo, noi vorremmo vincere tutte le partite, però abbiamo cambiato e c’è gente che sicuramente s’impegna alla grande, che è propositiva e vuole cercare nel minor tempo possibile d’integrarsi nel gruppo e nel gioco, quindi dobbiamo concedere loro tempo così riusciremo a crescere partita dopo partita e, ripeto, arriveranno anche i risultati. Fra tre giorni ci sarà la gara con il Cagliari e dobbiamo stare tranquilli e non farci prendere dall’ansia altrimenti diventa tutto più difficile”.

 

Sentite pressione?

“Noi sappiamo che l’ambiente vuole che si vinca sempre, ma se noi invece di stare tranquilli creiamo ancora più ansia è finita perché a ogni passaggio sbagliato c’è una crisi. Stiamo tranquilli tutti quanti, siamo alla terza partita anche se è da tre mesi che ci alleniamo e piano piano troviamo la condizione e, come dicevo, già ieri c’è stato un piccolo passo avanti rispetto a Genova dove non avevamo giocato proprio e se con il Verona le occasioni che abbiamo creato si fossero trasformate in gol si sarebbe commentata un’altra partita. Nel calcio non si può sempre giocare in modo spettacolare bisogna anche capire gli avversari che si affrontano e se stanno in dieci dietro la linea della palla le occasioni che si hanno e la fortuna di riuscire a mandare il pallone in rete cambia. Se l’avversario esce in avanti si riesce a giocare come abbiamo sempre fatto, ma se le altre squadre chiudono le nostre giocate … Siamo stati bravi a crearci delle occasioni con il Verona però poi è andata così e il rigore sfortunatamente non è stato realizzato: il portiere è stato bravo e ha parato il tiro e anche sulla respinta ha allontanato. E’ un momento così, dobbiamo stare tutti tranquilli e non drammatizzare più di tanto”.

 

Vi aiuterebbe se a livello tattico si effettuassero dei cambiamenti?

“Non è una questione di tattica, si può schierare la squadra in qualunque modo, si possono cambiare cinquanta modi di giocare … Noi sappiamo quello che dobbiamo fare, sono quattro anni che lavoriamo per riuscire a fare quello che sappiamo, i nuovi si stanno integrando bene e ci vuole un pochino di tempo. La condizione viene partita dopo partita, capisco che ci si aspettasse che la squadra partisse a mille e anche noi lo volevamo, però è un momento così e se ieri avessimo fatto gol la partita sarebbe cambiata e il risultato finale sarebbe stato diverso. Purtroppo siamo stati sfortunati … doveva andare così. Non dobbiamo mettere troppa pressione perché con la pressione si va solo in difficoltà e non si gioca più”.

 

Mandorlini preparando la partita in settimana e posizionando la squadra dietro la linea della palla ha fatto la differenza?

“Non è stata la preparazione, sapevamo che il Verona difendeva in sei con una linea di tre, però pensavamo che sarebbero usciti in avanti e invece nel primo tempo Toni stava nella metà campo loro così facevano arrivare i nostri difensori a trequarti di campo e se ci sono dieci persone in venti metri anche rischiando la giocata difficilmente la palla passa. Più le linee sono strette e più è difficile giocare quindi bisogna lanciare la palla verso Amauri sperando di trovare qualche giocata buona. Nel secondo tempo con i cross siamo riusciti a creare due-tre occasioni buone, ma sfortunatamente in questo periodo le cose non girano per il verso giusto. Dobbiamo stare sereni che fra tre giorni c’è la partita con il Cagliari, gara dopo gara troveremo la giusta condizione e dobbiamo credere in quello che facciamo perché lo facciamo da quattro anni. Prima giustamente mi è stato chiesto se cambiando modulo potremmo essere agevolati, ma lavoriamo da tempo in una certa direzione e questo ha portato dei frutti e non possiamo cambiare, poi è l’allenatore che decide”.