Dal Museo al Fila al centro Robaldo le spine del progetto di sviluppo del Torino

08.05.2024 12:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: La Stampa
Inaugurazione campo al Robaldo
Inaugurazione campo al Robaldo
© foto di Elena Rossin

L’impianto per le giovanili granata pronto tra un anno e la polemica sul trasloco del Museo del Toro con i cimeli degli Invincibili alimentano il dissapore tra patron e tifosi.

Nuove contestazioni al presidente del Torino Urbano Cairo prima venerdì sera nella partita con il Bologna e poi anche sabato 4 maggio a Superga si legge su La Stampa. Sono vecchie questioni, alcune mai risolte, altre trascinate per tanti anni, troppo tempo. Il completamento del primo campo del Robaldo finisce così per sembrare  l’ennesima lungaggine di una storia infinita, visto che il club granata quell’area, dove sorgerà il centro sportivo per le giovanili, se l’è aggiudicata in concessione 8 anni fa, concessione che complessivamente durerà 30 anni. Gli altri tre campi saranno consegnati a giugno, ma solo fra un anno, a maggio 2025, la struttura sarà ultimata. Dovranno infatti esserci anche un edificio polifunzionale principale attrezzato con spogliatoi, infermerie, una palestra, sale formazione, salette per riunioni ed uffici,  locali per la ristorazione e magazzini. E poi un secondo edificio, più piccolo, che sarà situato nella zona ovest con un secondo gruppo di spogliatoi e locali tecnici. E due tribune saranno poste nei pressi del campo di gioco principale, che risponde a tutti i criteri del regolamento LDN e sarà dotato di un impianto di illuminazione su tutti e quattro i lati e idoneo anche alle riprese televisive. Le tribune potranno ospitare rispettivamente circa  500 persone per assistere seduti alle gare che si svolgeranno nel campo 1 e 250 posti, sempre a sedere, per i match nel campo 2.   

Il secondo tra i motivi delle contestazioni al patron granata riguarda il Museo del Toro nato (e cresciuto) grazie al lavoro di tanti volontari dell’Associazione Memoria Storica Granata. Da tanti anni il museo è a Grugliasco e prima ancora era a Superga. Come da progetto del rifacimento del Filadelfia il terzo lotto è destinato proprio al Museo del Toro, ma i lavori non sono ancora neppure iniziati. All’inaugurazione, il 3 maggio scorso, al Filadelfia del pennone dedicato a Erbstein c’è stato un battibecco fra Domenico Beccaria (presidente dell’Associazione Memoria Storica Granata e del Museo del Toro inoltre è uno dei consiglieri del Consiglio d’Amministrazione e uno dei soci fondatori del Collegio dei Fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia) e il presedente Cairo che ha detto: “Avete i soldi in cassa (riferendosi alla Fondazione Filadelfia, ndr), usateli” sentendosi rispondere: “Sì, se non ce li chiede per le famose vele”.

Le vele che oscurano la vista a occhi indiscreti del campo di allenamento sono un altro dei motivi di malcontento dei tifosi, e anche degli abitanti del quartiere, visto che il Torino Fc ha richiesto 1 milione di euro come risarcimento per aver sostituito i vecchi teloni. Cifra che servirebbe per contribuire alla costruzione del

Museo proprio al Filadelfia, che costa 5/6 milioni. “Mi ha dato fastidio quando Cairo ha usato la seconda persona plurale perché anche lui è socio fondatore, -  ha detto Beccaria -. Significa che non si identifica nei valori e negli scopi di questo ente”.
La vita del Museo intanto va avanti: il 19 maggio con la mostra a villa Claretta a Grugliasco su Torino-Cesena, il 29 con una partita al Filadelfia tra ex calciatori e artisti di fede granata e il 5 giugno con un evento che sarà una grande sorpresa. Ma lo stato dell’arte è un sostanziale stallo sul fronte del trasloco.