Caporale: "La valorizzazione dei giovani è la prima necessità del calcio italiano"

25.11.2014 17:04 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: www.tuttosamo.it
Caporale: "La valorizzazione dei giovani è la prima necessità del calcio italiano"
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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Il portale calabrese Tuttosamo.it ha intervistato uno degli eroi granata che fece parte della squadra scudetto 1975/76, Vittorio Caporale, classe '47. Un giocatore quasi timido, meno eclatante rispetto ai vari Pulici, Sala, Graziani, ma che non fu meno importante con il suo gioco roccioso e potente, degno proprio di un figlio della sua terra, il Friuli.

"Sono arrivato a Torino in punta di piedi senza aspettarmi grosse accoglienze ma sperando in una vera opportunità. Tale opportunità è arrivata e l'ho colta al volo arrivando a coronare un sogno inaspettato dimostrando col tempo di essere un buon giocatore. Sono stati senza dubbio anni indimenticabili", ha commentato Caporale ricordando il suo passato in maglia granata.

Il libero scudettato ha poi aggiunto: "Eravamo un gruppo molto unito, il Toro era una seconda famiglia e il presidente Orfeo Pianelli era un padre per tutti noi. Si era creata un amalgama talmente spontanea che ci faceva fare grandi cose. Personalmente legai con tutti, da Castellini a Sala, da Pecci a Santin e Zaccarelli, con i quali ancora mi sento saltuariamente".

Caporale visse ancora il momento d'oro del Filadelfia: "Era l'Olimpo del calcio a Torino; era un qualcosa che andava oltre, un luogo sacro coperto da magia e ricordi gloriosi; un'eredità molto importante per tutti noi. Ogni giocatore che l'ha calcato lo porta con fierezza nel cuore come qualcosa di speciale, l'abbiamo fatto rivivere della sua gloria ed è un dolore vederlo ora in quelle condizioni".

Parlando del calcio moderno L'ex granata non sembra molto propenso alla moviola in campo: "Sono più orientato al calcio tradizionale del mio tempo, dove non c'erano grosse tecnologie e il calcio ed il tifo era visto come passione pura e vera. Mi rendo conto altresì che gli enormi interessi su cui ruota oggi il calcio necessitino di un adeguamento e di un progresso. Il calcio oggi è solo "business" e il baratro in cui sta sprofondando quello italiano oggi ne è la prova. La partita della domenica ha perso definitivamente il suo antico fascino e significato, credo che le soluzioni per il calcio italiano si debbano trovare in altri settori e la moviola in campo è l'ultimo dei mali, i giovani e la loro valorizzazione e l'eliminazione di giocatori stranieri inutili, sono invece la primaria necessità".