Toro stratosferico

07.11.2016 09:38 di Marina Beccuti Twitter:    vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata
Toro stratosferico
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Credetemi, oggi è più difficile parlare del Toro, dopo una vittoria cosi abbondante, con una squadra che ha fatto tutto quello che doveva fare, e anche di più, che non in altre occasioni, il rischio di cadere sul banale, sul già scritto e nell’incensare una squadra che ancora deve portare a casa il proprio obiettivo, esiste ed è reale.

Ma questo Toro incanta e meraviglia, giocando al calcio, non solo carattere, corsa e sacrificio, ed in questo ha ragione Mihajlovic, ci sono ottime basi tecniche, valori che sono importanti per il nostro campionato, con una squadra che può solo crescere.

Può crescere tatticamente, in modo particolare dalla cintola in giù, può crescere tecnicamente, con quei valori che alcuni giocatori non sanno ancora d’avere, può crescere nell’intesa tra i singoli, quindi come squadra e come convinzione. Se questo basta per raggiungere la zona Europa, nessuno lo può dire, per come la vedo io, se il Toro è questo, non avrà difficoltà ad entrare nelle prime sei.

Intanto dalla società arriva la prima buona notizia, il rinnovo di Antonio Barreca, fino al 2021, segno che si lavora anche per il futuro, e, se il Toro cresce, e non solo sul campo, sarà difficile per qualcuno volersene allontanare.

Tornando alla partita contro il Cagliari, si può tranquillamente affermare che non c’è stata partita, questo senza fare alcun torto agli isolani, tale è stata la differenza di valori che il campo ha espresso, belli anche i complimenti di Rastelli alla squadra granata, non sempre dopo aver preso una batosta si ha voglia di rendere onore all’avversario. Forse non è stata la partita perfetta, il solito gol subito di testa, anche se questa volta bisogna fare i complimenti a Melchiorri, che ha fatto una grande giocata, c’è stata anche qualche pausa di “troppo” sul 2-0, e qualche giocata un pochino egoistica, ma alla fine è meglio cosi, un Toro perfetto non sarebbe Toro. E, per dirla tutta, ho sofferto intimamente di più nell’ultima mezz’ora, dopo il rigore di Belottti e quinto gol dei granata, che non in altre occasioni, e per essere più chiaro, ho sofferto nel non soffrire, un paradosso è vero, ma ancora non mi sono abituato a tanta grazia. Battuta a parte, ma forse non lo era, il rischio di sentirsi troppo bravi adesso è veramente dietro la porta, dovrà essere bravo il tecnico, che ha richiamato lo stesso concetto nella conferenza stampa post partita, a mantenere il livello di concentrazione alto, piedi per terra, lavoro, lavoro, ed ancora tanto lavoro. Solo così si costruiscono squadre che durano nel tempo, un cambio di mentalità, vincere oggi per costruire la vittoria di domani.

Prima di parlare dei singoli, va evidenziata la partita straordinaria di un reparto, il centrocampo, che è stato l’asso portante di tutta la squadra. Migliore in campo Valdifiori, che ha riscattato la prova opaca di Udine, non solo l’assist, ma tante giocate da protagonista, anche quando si tratta di fare il lavoro sporco. Mirko, partita dopo partita, diventa sempre più importante per questa squadra, i ritmi di gioco ormai li detta lui, un collante tra difesa ed attacco che mancava a questa squadra, senza nulla togliere a Vives, che era più difensore. Che dire poi di Benassi, ho già sostenuto che quest’anno Marco è più consapevole delle proprie potenzialità, il fatto che giochi poi con una tranquillità e la sicurezza di un veterano, significa unicamente, che questo è un giocatore importante per il calcio italiano, un '94, che ha ancora due o tre anni per arrivare ai suoi massimi livelli. Quanto a Baselli, dico, finalmente. Finalmente ho visto il giocatore che voglio sempre vedere, importante, ed ha tutte le doti tecniche per esserlo, soprattutto nella trequarti avversaria dove il pallone è più difficile da giocare. Un gol, un assist, un pallone recuperato su Dessena che dà l’avvio al secondo gol, e tanti, ma tanti palloni recuperati e giocati bene. In Italia non c’è un altro giocatore come lui, con queste caratteristiche, se continua a lavorare e migliorare in fase di copertura, il Toro ha trovato un centrocampista che mancava da almeno vent’anni. Molto bene la difesa, con Barreca che non finisce più di stupire, e vista la carenza di terzini sinistri, ma principalmente le doti di questo ragazzo, pensare ad un futuro in azzurro per lui, non è utopia. Dove però migliorare in fase difensiva, non che sia carente, ma quella differenza che passa tra un campione ed un ottimo giocatore, è data proprio da queste piccole differenze. Bene anche Hart, due belle parate, ed una sicurezza che trasmette alla difesa, che quasi si tocca con mano. Ho letto alcune critiche troppo severe, Joe, è vero, stava commettendo un errore, ma non lo ha commesso, insomma punire anche quello che non è successo mi sembra pretestuoso. Abbondante la partita di Belotti, ma questa non è una novità, oggi, è questo, è un complimento che si è guadagnato sul campo, pensare ad un Toro senza Belotti è impossibile. Buonissima anche la partita di Falque, tatticamente è l’elemento più prezioso dell’undici di Mihajlovic, anche quando non segna, fa la sua partita, forse pecca un pochino di egoismo in alcune situazioni, ma non riconoscere il suo immenso lavoro è impossibile. Ottima anche la partita di Ljajic, Zappacosta, ma nella sostanza di tutta la squadra.

Ora la pausa, che servirà non solo a tirare il fiato, ma anche a crescere in alcune situazioni di gioco, l’Europa è ancora lontana, anche se questo Toro l’avvicina sempre di più.

Mg Torino 02/11/2016 - campionato di calcio serie A / Torino-Cagliari / foto Matteo Gribaudi/Image Sport
nella foto: gol Andrea Belotti
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport