Toro, ci vuole ben altro

12.09.2016 14:18 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Fabio Bacile per TorinoGranata
Toro, ci vuole ben altro
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

E’ bastato poco, cioè una discreta Atalanta, per avere ragione di un Toro volenteroso sì, ma distratto ed arruffone .

Non è stato un bel vedere, anzi ad essere sinceri la partita è stata proprio brutta, giocata male dai granata, ma non tanto meglio dall’Atalanta, che ha saputo sfruttare le incertezze della retroguardia granata, errore di Hart, ma anche una clamorosa ingenuità di De Silvestri, rigore praticamente regalato, per portare a casa il bottino pieno.

Cosa è mancato ? Praticamente tutto, difesa impacciata, con una squadra che prende una miriade di contropiedi, esterrni difensivi sempre in difficoltà contro il proprio avversario, tanti lanci a saltare il centrocampo, centrocampo assente in fase di impostazione, è vero ha fatto poco Valdifiori, ma ancora meno hanno fatto Baselli e Benassi, attacco che vive su qualche iniziativa di Falque, che ha fatto una buona partita, ma non certamente ottima, ed in questo caso il gol aiuta molto sul giudizio finale, e qualche sporadica azione in solitaria di Maxi Lopez, assente ingiustificato Martinez.

Per quel poco che si è visto in campo il risultato è giusto, l’Atalanta ha creato più del Toro, e quasi sempre in contropiede, questo deve fare tendere le orecchie a Mihajlovic, questione di equilibrio, forse, che al Toro, almeno contro i bergamaschi è completamente mancato. Va benissimo fare la partita, prendere i rischi del caso, ma forse, contro la squadra di Gasperini, non solo, non si è fatta la partita, ma si è rischiato più del dovuto. Assenze a parte, che comunque hanno poi influito sul risultato, con lo stesso Maxi Lopez e Martinez a mezzo servizio, non ho visto “l’idea di gioco”.

Tatticamente, errori individuali a parte, questo Toro deve ancora crescere molto, le due mezzali sono spesso fuori dal gioco, tanto sacrificio in fase di copertura, ma praticamente assenti in fase di costruzione, c’è ancora, mi par di vedere, e francamente non può essere diverso, il retaggio della passata stagione, dove il centrale di centrocampo veniva spesso ignorato in fase di costruzione, basti vedere l’enormità di lanci effettuati da De Silvestri, Bovo e Castan, con Valdifiori spesso libero anche da marcatura. I tre di attacco, che giocavano insieme per la prima volta, hanno faticato più del dovuto a dialogare tra loro, ma anche a chiamare nel vivo del gioco esterni e mezzali, di fatto si è costruito poco, come giustamente rimarcato dallo stesso tecnico. Personalmente non mi è piaciuta la “confusione” tattica che si è venuta a creare dopo il rigore trasformato da Kessie, ho visto una buona reazione di orgoglio, che non deve mai mancare, ma, è mancata completamente l’organizzazione, la freddezza, la voglia di puntare sul gioco, di mettere in un angolo l’Atalanta, giocando a calcio. Troppi, a mio parere e gusto, i lanci dalla nostra trequarti difensiva in uscita.

Questione di stanchezza forse, ma non può essere l’unico appiglio.

Quanto ai singoli, fatta salva la buona partita di Falque, non buonissima per intenderci meglio, c’è poco da salvare, Castan forse raggiunge la sufficienza, e la stessa cosa si può dire del secondo tempo di Bovo, male tutto il resto, con i due esterni difensivi, De Silvestri e Molinaro, che hanno sofferto troppo le incursioni di D’Alessandro e Gomez, con le due mezze ali assenti ingiustificate, e l’attacco poco servito che ha fatto anche poco per mettersi in mostra da par suo. Da segnalare il buon secondo tempo di Boyé, l’unico che ha avuto sul piede una vera palla gol, e la partita non propriamente negativa di Valdifiori, che sicuramente deve fare meglio, ma che ha mostrato attitudine a verticalizzare il gioco, ma anche a velocizzarlo, cosa che non si vedeva al Torino da un pochino di anni, anche per caratteristiche profondamente diverse di chi lo aveva preceduto.