Per un tempo il Toro c’è

24.10.2016 09:48 di Marina Beccuti Twitter:    vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata
Per un tempo il Toro c’è
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Non era propriamente la faccia della felicità quella di Sinisa Mihajlovic in sala stampa, il grande primo tempo dei suoi ragazzi non è bastato, è evidente che le attenzioni del tecnico sono tutte rivolte alla ripresa, dove la squadra invece di giocare per chiudere la partita, ha pensato di poterla amministrare. Venticinque minuti, quelli della ripresa, che non appartengono al modo di pensare del tecnico serbo, che rileva più volte che la squadra si è abbassata troppo, soprattutto con la difesa, che si deve abituare a giocare anche l’uno contro uno, senza chiedere sempre il supporto dei centrocampisti per avere la superiorità numerica. Toro, sempre secondo il tecnico, che non ha saputo sfruttare a dovere le ripartenze e gli spazi che la Lazio era costretta a concedere. Ancor più amareggiato appare quando parla di gol regalato, il secondo dei romani, su palla inattiva, con un giocatore della Lazio completamente solo in area di rigore. Anzi, è ancora più duro quando gli si chiede chi doveva marcare Murgia, sulle palle ferme si marca ad uomo, ognuno il suo, ribadisce, una disattenzione che, è chiaro, non riesce a giustificare, con tre uomini a marcare lo stesso attaccante. Il fatto poi che il Toro abbia portato a casa il pareggio, grazie a voglia, grinta e carattere, attenua solo parzialmente l’amarezza che traspare. Mihajlovic ribadisce ancora una volta che vuole un Toro più propositivo, disposto a rischiare qualcosa in difesa, mantenendo però quasi intatto il potenziale offensivo, che ha dimostrato di saper colpire e fare male.

Dal mio punto di vista è stato un buon Toro, sicuramente si può fare meglio, ma mi sento di essere in sintonia con il tecnico quando dice, che quando si fa un primo tempo importante, come quello del Toro contro la Lazio, si deve anche avere la “forza” di chiudere la partita, gestendo i momenti di difficoltà, come sanno fare le grandi squadre, rallentando il gioco, facendo riposare la difesa, guadagnando qualche fallo, e colpendo nel momento giusto. Appare lapalissiano che i venticinque minuti in attesa della Lazio, più simili come atteggiamento mentale alla precedente gestione, non sono il calcio che vuole Mihajlovic, ma bisogna allo stesso tempo riconoscere che la squadra di Inzaghi, ha fatto veramente un’ottima ripresa. Difficile come sempre definire dove cominciano i meriti di una ed i demeriti dell’altra, ma, si può però tranquillamente affermare che Torino e Lazio sono due ottime squadre, con individualità importanti, un tasso tecnico mediamente elevato ed un assetto di gioco moderno. Quanto al Toro, il fatto che il vantaggio della Lazio si arrivato con un colpo di testa, può essere una casualità, ma ribadisce quanto i granata soffrono sul gioco aereo, e, non so se è solo un problema di uomini, oppure, come penso sia più probabile, un difetto di attenzione. Disattenzione che c’è stata anche nel primo gol, dove è vero, che Immobile ha fatto una grande conclusione, ma, con Zappacosta che è sembrato più attratto dalla palla che non dalla marcatura del centravanti laziale.

Quanto ai singoli, su tutti va segnalata la partita di Valdifiori, pronto come sempre in fase difensiva, ma anche molto propositivo, con pochissimi palloni sbagliati in impostazione. Non è ancora il giocatore visto ad Empoli, ma, quello di ieri, è il migliore visto a Torino, con la concreta speranza che possa diventare sempre più importante per lo sviluppo del gioco dei granata. Molto bene Hart e Falque, con lo spagnolo che è la vera sorpresa di questo inizio di campionato, cosi come è stata positiva la partita di Zappacosta (errore a parte) e quella di Barreca. Personalmente non mi hanno incantato Ljajic, Baselli, Benassi, e Belotti, pur riconoscendo al gallo una partita di grande sacrifico, penso che un centravanti debba tirare in porta, ed in questo deve essere supportato dal centrocampo, ma anche dai propri compagni di reparto. Buona anche la partita dei due centrali, con Rossettini, questa volta, da preferire a Castan.

Ora l’Inter in grande difficoltà, non so se sia un bene, ma il Toro deve pensare a se stesso, e non fare sconti a nessuno. Sarà anche questa un bella partita, questa ormai è una sicurezza.