ESCLUSIVE TG – Ballario: “Mi è piaciuto il cambio di rotta portato da Mihajlovic. Vorrei un Toro giovane e italiano”

03.07.2016 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
ESCLUSIVE TG – Ballario: “Mi è piaciuto il cambio di rotta portato da Mihajlovic. Vorrei un Toro giovane e italiano”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Giorgio Ballario è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Ballario è un giornalista de “La Stampa” della cronaca di Torino, scrittore di libri gialli, presidente dell’associazione dei giallisti torinesi “Torinoir” e gran tifoso granata. Con lui abbiamo parlato della nuova stagione del Torino appena iniziata e del nuovo mister Mihajlovic.

Quali sono le sue prime impressioni sul Torino di Mihajlovic?

“Del nuovo corso si è visto molto poco finora, ma forse è bastata la conferenza stampa di presentazione di Mihajlovic per far capire che c’è un discreto elemento di rottura rispetto al passato. Mi riferisco al fatto che Mihajlovic, secondo me in modo voluto, ha proprio segnato una differenza dalla precedente gestione di Ventura per quanto riguarda l’approccio umano con l’ambiente. Non è un caso che sia subito andato al Filadelfia e a Superga facendo subito intendere che per lui il Torino è una cosa diversa rispetto alle altre squadre che ha avuto, infatti, ha voluto visitare di persona quelli che sono un po’ i luoghi sacri della tifoseria granata, bisognerà vedere fino a che punto è stata un’operazione sincera e fino a che punto è un’operazione d’immagine. Comunque andando a Superga e al nuovo Filadelfia ha detto che è orgoglioso di essere il primo allenatore che allenerà nel rinato impianto e rispetto alla gestione di Ventura al quale spesso veniva rinfacciata una sorta d’indifferenza per la Storia del Toro e per i tifosi, direi che questo è già un bell’elemento positivo.
Sulla parte tecnica non si può dire nulla perché non c’è ancora la squadra, o meglio si sa già che rientreranno dei giovani che il mister lancerà e valorizzerà come ha fatto nel Milan l’anno scorso e anche questo mi sembra un atteggiamento in linea con una certa storia del Toro, con allenatori che in passato hanno attinto a piene mani dal vivaio, quindi un ulteriore aspetto positivo. Per il resto sempre sotto il profilo tecnico non mi pronuncio perché ci sono giocatori in partenza e in arrivo e su come Mihajlovic farà giocare la squadra non ne ho la minima idea, ma ho letto che predilige una difesa a quattro e quindi cambierà anche il modulo, ma queste sono cose che, secondo me, sono molto tecniche e non essendo io un giornalista sportivo non mi addentro. A me è piaciuto il cambio di rotta a livello d’immagine, Mihajlovic mi piace come allenatore e ha ottenuto discreti risultati finora con squadre, a parte l’ultimo Milan che aveva delle aspettative maggiori, di livello decisamente inferiore come il Catania e la Sampdoria con le quali ha ottenuto dei buoni risputati, un po’ meno con la Nazionale serba, però, mi sembra un allenatore valido e un uomo in grado in qualche modo d’incarnare i valori granata, che spesso i tifosi rimproveravano a Ventura di non avere”.

Da tifoso avrà letto in questi giorni di Liajic, Iago Falque, degli altri desiderata di Miahjlovic come Kucka e Tomovic, delle dichiarazioni di Glik sul Monaco. Che cosa ne pensa?

“Sulla partenza di Glik ho messo una pietra sopra perché credo che lui voglia andarsene e che anche Cairo voglia cederlo per realizzare una plusvalenza. Quindi si può già pensare a una difesa senza Glik. Ljajic non mi piace per questo balletto volto a mettersi un po’ all’asta per ottenere contratti migliori, balletto che purtroppo non è insolito e non solo per il Torino. Questo tira e molla, però, contrasta un po’ con quello che avevano detto qualche settimana fa sia Cairo sia Mihajlovic: al Toro ci vuole solo gente motivata e che abbia voglia di venire a giocare per questa maglia. Secondo me se dobbiamo prendere qualcuno che venga, non dico controvoglia, ma non particolarmente convinto soltanto perché non ha trovato una squadra migliore, sarei per puntare altrove. Ljajic è un personaggio che ha sempre creato qualche problema ambientale dov’è andato e pur essendo un giocatore tecnicamente valido non mi entusiasma. Sugli altri non ho le idee chiarissime, sono giocatori di livello, però, dico la verità, a me piacerebbe di più continuare a vedere il Toro degli ultimi anni, cioè una squadra che ha prevalentemente giocatori italiani. Questo è stato un modo per valorizzare i nostri giovani tanto è vero che alcuni sono arrivati in Nazionale e per questo bisogna ringraziare Ventura per aver saputo crescerli bene, senza pressarli, parlo di Darmian, d’Immobile, ma anche di Benassi e Zappacosta che hanno partecipato allo stage che ha preceduto l’Europeo, giovani italiani che sono stati valorizzati nel Toro e che avranno un sicuro futuro. Da un punto di vista non tecnico, ma umano e di valori il Toro deve rimanere quello che è stato negli ultimi anni: una squadra che a differenza di altre, che schierano in campo undici stranieri, gioca con una maggioranza di giocatori giovai e italiani. Secondo me il tifoso del Toro apprezza questo, anche a costo di conquistare qualche punto in meno, ma vedendo calciatori nei quali in qualche modo s’identifica e quindi mi sembrerebbe una stupidaggine cedere Zappacosta”.

Quindi preferirebbe che restasse Zappacosta e semmai che fosse ceduto Peres?

“Assolutamente, per essere chiari, Peres va benissimo ed è un giocatore che terrei sicuramente se fosse possibile dal punto di vista economica, ma mi sembra assurdo cedere Zappacosta per prendere De Silvestri o altri giocatori che comunque, a mio parere, sono di livello medio, non particolarmente brillanti e magari che si avviano alla fine della carriera, quando abbiamo Zappacosta che ha dimostrato di potersela giocare a un buon livello. Abbiamo preso lui e i vari Benassi, Baselli e Belotti con operazioni brillanti di Petrachi e non vedo il perché si dovrebbe adesso vanificare tutto per guadagnarci uno o due milioni. Penso che si possa fare cassa in altro modo, magari cedendo altri giocatori o sacrificando Peres e Glik. Ripeto, vorrei continuare a vedere un Toro “italiano” e mi fa piacere che tornino Parigini, Barreca, Aramu e Alfred Gomis, che hanno maturato una discreta esperienza in serie B e se non possono partire titolari scuramente saranno delle valide alternative da usare durante l’arco della stagione”.

A fine stagione dove spera di vedere questo Toro targato Mihajlovic?

“Naturalmente la speranza è quella di vedere il Toro di nuovo in Europa, di giocare per conquistare il quinto posto che garantisce l’accesso all’Europa League. Il sogno è di vincere qualche partita importante incluso il derby, soprattutto di non vedere più derby giocati come gli ultimi che abbiamo visto. In questo senso credo che Mihajlovic sia la persona giusta per non vedere mai più un derby come quella vergogna di gara di Coppa Italia del dicembre scorso. Vergognosa partita non solo in campo, ma anche fuori con quegli atteggiamenti incomprensibili, secondo me, per tutti i tifosi, ma a maggior ragione per quelli del Toro che non possono vedere i propri giocatori che dopo essere stati umiliati scambiano le maglie con gli avversari bianconeri e che ridono scherzano come se avessero disputato la partita di allenamento del giovedì”.