ESCLUSIVA TG – Vocalelli: “Ventura può essere la garanzia per il Torino”

07.09.2014 07:15 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Vocalelli: “Ventura può essere la garanzia per il Torino”
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Alessandro Vocalelli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Vocalelli è un giornalista che attualmente scrive per La Repubblica e collabora con la Rai, con lui abbiamo fatto il punto sul Torino.

 

Che cosa pensa del Torino che ha dodici nuovi giocatori?

“Il Torino deve rimettersi alla prova e in discussione poiché ha alcuni giocatori che rappresentano delle garanzie per il passato che hanno avuto, e mi auguro anche per il presente, come Quagliarella ed Amauri, però dimenticare quelli che sono stati due giocatori fondamentali l’anno scorso quali Immobile e Cerci sicuramente non sarà facile perché costringerà il Torino a cambiare completamente modo di giocare. Dall’essere una squadra che sfruttava la velocità e le ripartenze di giocatori veloci come Cerci e Immobile il Torino oggi deve utilizzare Quagliarella ed Amauri, che sono sicuramente ancora dei buoni giocatori, ma che hanno caratteristiche diverse e questo costringerà Ventura a rivedere l’impianto di gioco della squadra”.

 

Reparto per reparto, che sensazioni le dà la difesa?

“La difesa dà una sensazione di solidità e di stabilità e c’è qualche giocatore come ad ed esempio Darmian che è un valore aggiunto. Sembra proprio una difesa affidabile, questo sicuramente”.

 

E il centrocampo?

“Il centrocampo della passata stagione si preoccupava soprattutto di impostare il gioco sugli elementi più affidabili e importanti e in particolar modo su Cerci. Si cercava la qualità sugli esterni, invece adesso anche il centrocampo in qualche modo dovrà cercare di giocare in maniera diversa assistendo di più i due attaccanti per non lasciarli isolati e questo non è mai semplice”.

 

E l’attacco?

“La grande forza dello scorso anno era avere due giocatori che partecipavano molto al gioco, ma soprattutto finalizzavano molto. Penso che Quagliarella ed Amauri siano due giocatori che hanno una grande voglia di dimostrare quello che valgono. Le polemiche che hanno accompagnato l’arrivo di Amauri e il fatto che lui ha voluto dimostrare di essere in perfetta forma (alzando la maglietta e facendo vedere che non era grasso come si diceva, ndr) testimoniano che, nel caso di Amauri, cerca una conferma e in quello di Quagliarella un riscatto. Quagliarella in passato è stato un attaccante che avrebbe meritato una vetrina più importante di quella alla quale è stato costretto lo scorso anno alla Juventus, dove ha giocato veramente poco. In questo caso credo che sia giusto affidarsi non solo alla qualità del giocatore, ma anche alla voglia di riscatto che sicuramente ha. Banalmente penso che alla fine quello che conta è fare gol e allora sta proprio in questo da una parte l’incognita e dall’altra la speranza maggiore del Torino di avere giocatori di garanzia che però hanno bisogno di confermarsi ad alti livelli”.

 

Tendo conto anche di tutte le altre squadre il Torino ha una rosa che gli permetterà di ripetere quanto fatto lo scorso anno gestendo in parallelo l’Europa League?

“Il Torino ha un girone alla portata, però la difficoltà dell’Europa League non sta solo nel valore degli avversari, ma anche nelle fatiche imposte dai trasferimenti che alle volte costringono a non potersi allenare o a effettuare delle scelte per quel che riguarda la formazione spesso condizionate dalle partite che si giocano in tempi ravvicinati. Credo che l’Europa League sia un bell’impegno indipendentemente dall’avversario perché costringe a cambiare il modo di gestire la settimana lavorativa.
In campionato le prime sette squadre sono abbastanza lontane dal Torino e alcune di queste, in particolare l’Inter e il Milan, si sono rafforzate più dei granata, quindi in qualche modo le distanze sono aumentate. Dietro alla Juventus, alle due milanesi, alle due romane e alla Fiorentina e al Napoli c’è un gruppo di squadre che sicuramente può cercare d’inserirsi a quei livelli e in questo gruppo c’è il Torino in virtù dei buoni giocatori che ha e soprattutto della qualità di Ventura che io ritengo un allenatore molto molto importante, malgrado non sia più giovanissimo, non ha la considerazione che meriterebbe, è uno che sa abbinare modernità e tradizione. E’ un allenatore che si rinnova, ma ha idee molto chiare e precise e quindi può essere una garanzia per il Torino. Mi auguro che alla fine abbiano ragione lui e il presidente Cairo sulle scelte di mercato che hanno fatto”.

 

Pensa che Ventura possa essere il valore aggiunto di questo Torino?

“Assolutamente sì, per me Ventura è uno dei migliori allenatori che ci sono in circolazione. Se ha un limite è quello di non essersi mai “venduto mediaticamente” in maniera accattivante o particolarmente originale per cui il personaggio non è passato come hanno saputo fare altri allenatori che si sanno proporre in maniera più evidente facendo parlare di loro. Ventura è bravissimo sia dal punto di vista teorico sia da quello pratico ed è sicuramente un valore aggiunto per il Torino”.