ESCLUSIVA TG – Vocalelli: “Che sfida! Il Torino è un osso duro, la Lazio è la squadra più in forma”

15.03.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Vocalelli: “Che sfida! Il Torino è un osso duro, la Lazio è la squadra più in forma”
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Alessandro Vocalelli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Vocalelli è un giornalista che attualmente scrive per La Repubblica ed è opinionista delle trasmissioni sportive della Rai, con lui abbiamo parlato della partita fra Torino e Lazio.

 

Che cosa ci si può aspettare dal Torino, reduce dalle sconfitte con Udinese e Zenit, nella sfida con la Lazio che ha battuto la Fiorentina e non ha avuto impegni in Europa?

“Il Torino è una squadra che ha dimostrato di avere grande orgoglio e carattere, com’è nella sua tradizione, quindi credo che comunque non sarà una partita facile per la Lazio, anche se non c’è dubbio che in qualche modo il Torino risentirà della fatica in coppa. Le trasferte internazionali comportano stanchezza e difficoltà di recupero e se un giocatore ha qualche piccolo infortunio dover giocare diventa un problema. Penso che il Torino sarà un osso duro, anche se trova in questo momento la squadra più in forma del campionato perché la Lazio approfittando del fatto che non ha impegni in coppe internazionali può lavorare tutta la settimana e preparare la partita della domenica, in questo caso del lunedì, ed è una squadra che è in grande salute dal punto di vista atletico, ma anche del gioco”.

 

Il Torino ha anche problemi di formazione soprattutto a centrocampo perché Vives e Gonzalez sono infortunati e Benassi dopo gli errori in Europa League potrebbe non dare sufficienti garanzie, rimangono Basha, Farnerud, Gazzi ed El Kaddouri. Altra complicazione?

“Esattamente, e questo era il motivo di preoccupazione che Ventura aveva subito sottolineato al termine della partita con lo Zenit, gli vengono a mancare giocatori anche importanti in un periodo decisivo della stagione. Non c’è dubbio che le assenze in generale pesano e in particolare nell’ottica che dicevamo prima perché chi può giocare deve fare gli straordinari e scendere in campo in condizioni fisiche non perfette o comunque affaticato e la squadra finisce per risentirne. Penso che in questo momento il Torino debba affidarsi non solo alle qualità che comunque rimangono, ma anche al suo spirito combattivo che gli permette di moltiplicare le energie di fronte alle difficoltà”.

 

Un ragazzo come Benassi finito nell’occhio del ciclone per gli sbagli che ha commesso (derby ed Europa League) come può affrontare per la seconda volta critiche meritate e venirne fuori?

“Sono episodi che capitano anche a professionisti di ben altra esperienza e lo abbiamo visto proprio in questo turno d’Europa League che è stato condizionato, ad esempio, per quanto riguarda la Roma da un paio d’errori tecnici clamorosi di De Rossi che ha cento partite in Nazionale oltre che un’esperienza pazzesca a livello di club, per quanto riguarda l’Inter il portiere Carrizo, che ha un’età più matura di Benassi ed è comunque un giocatore che ha esperienza. Penso che non si debba crocifiggere Benassi per gli errori che ha commesso poiché sono determinati anche da un desiderio di essere presente nella partita, sicuramente gli eccessi non fanno il bene della squadra, ma fanno parte del repertorio e della voglia di mettercela tutta per cui sarei indulgente nei suoi confronti, proprio perché errori di questo tipo nell’arco della stagione capitano a grandi professionisti e quindi possono capitare anche ai giovani”.

 

Il Torino quando in campo ci sono Quagliarella e Maxi Lopez dà sempre l’impressione di avere una marcia in più, senza nulla togliere a Martinez e Amauri. Ventura deve puntare con decisione sui primi due attaccanti o continuare comunque a farli ruotare dando ampio spazio al giovane venezuelano seppur non molto esperto?

“Martinez è un giocatore che mi piace molto e che ha grande qualità e secondo me, soprattutto nell’attuale campionato che dal punto di vista tecnico non è straordinario, i giocatori che hanno qualità e saltano l’uomo fanno la differenza e possono essere determinanti, per cui fossi in Ventura continuerei a puntare su di lui. Indubbiamente però Quagliarella e Maxi Lopez hanno di più dal punto di vista dell’esperienza, ma sono due giocatori che hanno caratteristiche molto differenti da Martinez. Ventura ha quindi delle alternative da utilizzare a seconda dei momenti della partita e questo è molto importante. La vera risorsa del Torino, al di là di Quagliarella, Maxi Lopez, Martinez, Glik o di altri, è proprio Ventura che è uno degli allenatori più bravi della serie A e forse meriterebbe ancora maggiore considerazione rispetto a quella che ha già”.

 

Verrebbe da dire che la Lazio ha più motivazioni del Torino vista la classifica e quindi tenendo tutto in considerazione la vittoria dei biancocelesti è più probabile, ma è veramente così?

“E’ fuor di dubbio che dal punto di vista delle motivazioni date dalla classifica sono maggiori quelle della Lazio che intravede la possibilità di arrivare al secondo posto. Dopo aver raggiunto il Napoli ha nel mirino la Roma giocandosi fino alla fine del campionato un posto nella prossima Champions, quindi Coppa Italia a parte l’obiettivo della Lazio è il campionato. La condizione del Torino in campionato è differente e in qualche modo domani sera sarà anche condizionato dalla gara di ritorno con lo Zenit, il passaggio del turno per i granata è molto molto complicato poiché partono da una sconfitta in trasferta per due a zero, però hanno l’idea, la suggestione e la speranza di cercare di compiere l’impresa, per cui domani anche se inconsciamente un po’ la testa l’avranno all’Europa League. Per quanto la Lazio abbia maggiori motivazioni per il campionato, ripeto, non credo sarà una partita semplice”.

 

Il Torino deve dominare prima di tutto la propria testa con la Lazio per non fare come a Udine, dove  non ha disputato una buona gara finendo per perdere perché pensava già all’Europa League?

“Sicuro, in qualche modo dovrà cercare di giocare allontanando il pensiero della seconda partita con lo Zenit, è più facile a dirsi che a farsi perché scattano psicologicamente dei meccanismi che non sono facili da controllare poiché non si possono governare le emozioni, però è chiaro che il Torino dovrà provare a calarsi solo in questa partita di campionato. Un po’ le assenze e un po’ il pensiero dell’impresa che dovrà essere fatta giovedì saranno presenti nelle menti dei giocatori del Torino e ne condizioneranno la partita domani sera”.

 

Il Torino dovrà temere Anderson, Klose, Keita e le altre individualità della Lazio o la squadra di Pioli nel suo complesso?

“La Lazio in questo momento è una squadra temibile perché riesce ad accordare le sue grandi individualità nell’ambito di un collettivo e produce un ottimo gioco esaltando i singoli per cui risulta un cocktail micidiale, come ha verificato la Fiorentina. Detto questo, bisogna capire quanto spazio il Torino lascerà alla Lazio. Lo ripeto, per la Lazio non sarà facile perché m’immagino da parte del Torino una partita di grande attenzione”.