ESCLUSIVA TG – Pizzul: “Udinese-Torino? Una partita tutta da vedere”

30.04.2016 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
ESCLUSIVA TG – Pizzul: “Udinese-Torino? Una partita tutta da vedere”
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Bruno Pizzul è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Con Pizzul, ex calciatore e poi giornalista e telecronista Rai delle partite della Nazionale dal 1986 al 2002, abbiamo parlato della sfida di oggi fra Udinese e Torino.

L’Udinese rispetto al Torino ha qualche motivazione in più perché non ha l’aritmetica salvezza di restare in serie A ed entrambe hanno deluso e fatto meno delle potenzialità, quindi che partita potrà essere?

“L’Udinese deve stare attenta perché a quota trentotto non è ancora salva e ha bisogno ancora di tre-quattro punti e dovrà cercare di farli il prima possibile, quindi qualche piccola motivazione in più ce l’ha. L’avere qualche motivazione in più non può far considerare l’Udinese in assoluto favorita sul Torino proprio perché se è vero che le motivazioni determinano maggiore impegno e applicazione è altrettanto vero che chi, invece, scende in capo con la serenità dei nervi distesi, come il Torino, può azzeccare la partita giusta. La partita è sicuramente più importante per l’Udinese. E’ giusta la considerazione iniziale e le due squadre sono state protagoniste di un campionato per certi versi deludente, quello dell’Udinese dall’inizio alla fine, mentre per il Torino c’è stato il periodo d’appannamento dopo che l’inizio era stato più che confortante e, infatti, quando le cose andavano bene al Toro si era cominciato a parlare addirittura di prospettive come l’Europa League o anche qualche cosa di più. La seguente serie di risultati negativi ha poi determinato l’arrabbiatura da parte della tifoseria che, per la verità, è stata molto severa nei confronti della società e dello stesso Ventura che pure per quello che ha fatto in questi anni al Torino andrebbe considerato un tecnico molto molto bravo avendo appunto fatto quanto di meglio poteva. Per il resto un’annata sbagliata sia per il Torino sia soprattutto per l’Udinese”.

In Italia non capita spesso di vedere lo stesso allenatore alla guida di una squadra per cinque anni e forse i rapporti non idilliaci che Ventura ha con alcuni giocatori ha influito sui risultati. Tutto questo potrebbe far dire che il suo ciclo è concluso oppure rilanciando il progetto e cambiando qualche calciatore può restare sulla panchina granata?

“Io starei attento a decidere di fare un cambiamento radicale com’è il cambio d’allenatore. E’ vero che in Italia dopo cinque anni si dice che il tecnico ha fatto il suo tempo, ma è altrettanto vero che, anche se da fuori non è facile e non è giusto formulare giudizi, si è rotto qualche equilibrio, qualche cosa nei rapporti interni fra il tecnico e alcuni giocatori. Però, ripeto, Ventura è un uomo di tale esperienza e ha così ben fatto al Torino che se fossi in Cairo e nella società ci penserei prima di trovare una soluzione alternativa, anche se ci sono piccoli segnali che si avvertono da fuori e paiono far capire che ci sia la possibilità di un cambiamento in panchina. Lo stesso Cairo, però, ha detto che per portare avanti un matrimonio bisogna essere in due, ma più volte ha confermato il tecnico, quindi sarei cauto e magari basterà cambiare qualche piccola cosa per far tornare la serenità. Il Toro d’altra parte almeno per uno scorcio di questa stagione a fatto molto molto bene oltretutto giocando un bel calcio e ultimamente aveva vinto con Inter, Atalanta e Bologna, poi con la Roma è andata a finire come tutti sanno, ma si trattava di una partita che non era da perdere, mentre, invece, con il Sassuolo sono prevalse le motivazioni dei neroverdi”.

A suo giudizio, il Torino in estate pur prendendo giovani interessanti e di prospettiva ha costruito una squadra non ben equilibrata che andrà modificata a fine stagione?

“Indipendentemente dal rendimento di questi ragazzi posso dire chele prospettive sono buone per tutti perché la squadra è sufficientemente giovane e quindi non si può pretendere sempre di avere fenomeni fin dall’inizio. I giovani vanno attesi con una certa pazienza e credo che il Torino rispetto a parecchie altre squadre, anche di rango di serie A, per quanto riguarda le prospettive anagrafiche sia messo piuttosto bene. La squadra granata è composta anche da giocatori oltre i trent’anni, ma ci vogliono calciatori più esperti e l’ideale sarebbe trovare il giusto mix fra l’entusiasmo e la freschezza della gioventù e la saggezza dei veterani che nel nostro campionato servono sempre”.

Nelle ultime giornate per l’infortunio di Immobile Ventura ha convocato Edera, attaccante della Primavera di Moreno Longo. Il Torino non ha più nulla da chiedere al campionato e pensando che dalla prossima stagione le regole imporranno in rosa giovani provenienti dal vivaio non sarebbe logico far giocare Edera e non solo per qualche secondo come avvenuto con la Roma?

“Sì, è chiaro che bisogna stare attenti alle nuove regole e dalla prossima stagione sarà obbligatorio averne quattro cresciuti nel proprio vivaio e quindi è ovvio che ai giovani bisognerà cercare di dare sempre più spazio. Credo che in queste ultime partite Ventura effettuerà una sorta di turnover mandando in campo i giovani che ha utilizzato meno, fermo restando, però, che ogni tecnico cerca sempre di mandare in campo una squadra competitiva, per quanto le partite posano avere un’importanza relativa dal punti di vista del risultato. E’ comprensibile, quindi, che il tecnico dia maggiore fiducia ai giocatori un po’ più esperti rispetto che ai giovani, ma questo è un problema che riguarda il calcio italiano e nel Torino è meno avvertito rispetto ad altre parti. Domani, ad esempio, l’Udinese scenderà in campo senza all’inizio senza neanche un giocatore italiano e nella partita con l’Inter in campo alla lettura delle formazioni c’erano solo stranieri. Nel Toro bene o male c’è la rappresentanza di giovani italiani ed è confortante il fatto che dopo alcuni anni nei quali il settore giovanile aveva perso un po’ di smalto e incisività ora funziona alla perfezione tornando a essere un grande patrimonio della società e anche del calcio italiano. In quest’ottica la situazione granata mi sembra più serena e tranquilla rispetto ad altre piazze dove la faccenda è più ingarbugliata sia per una questione d’età sia di nazionalità”.

Per concludere, un pronostico per Udinese-Torino.

“Penso che sia favorita l’Udinese che fra l’altro da quando è arrivato De Canio ha trovato un rendimento migliore e nelle ultime tre partite in casa ha conquistato sette punti battendo Napoli e Fiorentina dimostrando che la squadra ha delle potenzialità che avrebbero dovuto consentire un campionato di minore sofferenza. L’Udinese può partire favorita, ma sarà comunque una partita tutta da vedere”.