ESCLUSIVA TG – P. Zanetti: “Atalanta e Torino prediligono attaccare non finirà zero a zero”

11.09.2016 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
ESCLUSIVA TG – P. Zanetti: “Atalanta e Torino prediligono attaccare non finirà zero a zero”
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© foto di Marco Farinazzo/TuttoLegaPro.com

Paolo Zanetti è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Zanetti è stato centrocampista del Torino dal 2007 fino 18 gennaio 2010 e poi nella stagione 2010-2011 e tra le due esperienze in granata ha militato nell’Atalanta, attualmente è allenatore della Berretti della Reggiana. Con lui abbiamo parlato della partita di oggi fra le sue ex squadre.

Atalanta e Torino hanno cambiato l’allenatore, il modo di giocare e anche alcuni giocatori, come immagina la gara di questo pomeriggio?

“La partita non finirà zero a zero perché i due allenatori, Gasperini e Mihajlovic, prediligono un calcio molto offensivo, con grande pressione in avanti portando molti uomini sopra la linea della palla. Seppur utilizzino due moduli diversi, amano affrontare l’avversario a viso aperto e per questo credo che sarà una gara molto divertente”.

Mihajlovic in conferenza stampa ha detto che se i suoi giocheranno come si sono allenati in settimana e come sanno non avranno problemi a portare a casa punti. Sarà così?

“Spesso la domenica è lo specchio di quello che avviene in settimana e, se lui ha detto così, vuol dire che ha visto i suoi ragazzi in palla e dicendo così ha voluto dare un’iniezione di fiducia a tutta la squadra. Soprattutto ha voluto trasmettere la consapevolezza che possono andare a fare risultato in tutti i campi. Sicuramente troverà un’Atalanta allenata da uno dei migliori mister d’Italia che non presterà facilmente il fianco all’avversario, quindi, il Torino dovrà stare attento poiché l’Atalanta è una squadra molto pericolosa”.

L’Atalanta ha perso le prime due partite di campionato e il Torino ha visto sfumare il pareggio all’ultimo secondo nella prima e ha vinto largamente la seconda. Chi sarà più motivato?

“Penso che l’Atalanta sia ferita e affamata e vorrà a tutti i costi vincere, ma ritengo che nelle prime giornate, soprattutto le squadre che hanno cambiato molto, hanno bisogno di un periodo di assestamento durante il quale devono essere assimilati gli schemi e quello che in generale vuole il mister, quindi, i risultati non sono del tutto veritieri. Basta pensare alla Juventus dell’anno scorso che faticò per un buon periodo e in molti la davano per spacciata e poi sappiamo tutti come si risollevò vincendo tantissime partite consecutivamente. Oggi pomeriggio le motivazioni ci saranno da entrambe le parti e non ci sono dubbi che l’Atalanta sarà alla ricerca disperata di punti per abbandonare lo zero in classifica, tanto più visto che gioca in casa”.

E’ rimasto sorpreso dal mercato del Torino che è culminato con l’arrivo del portiere Hart?

“Sì, anche se da qualche anno, dall’arrivo di Petrachi, la società sta lavorando benissimo in sede di mercato. La cosa che più salta all’occhio è che sono stati presi giocatori funzionali al sistema di gioco di Mihajlovic, al di là dai nomi Petrachi è stato bravo a prendere giocatori sia al modulo sia alla filosofia di calcio dell’allenatore”.

Questo anche se sono andati via Immobile, Glik, Peres e Maksimovic?

“Assolutamente sì, perché è vero che sono andate vie pedine importanti, ma allo stesso tempo sono arrivati giocatori altrettanto importanti. Nel calcio contano le motivazioni e se un calciatore vuole andare vie, secondo me, è giusto concederglielo e puntare su giocatori che hanno voglia di dare tutto per la maglia. La maglia granata è importante e molto blasonata, quindi, deve essere indossata da giocatori motivati e carichi di positività. Quando vanno via calciatori di livello è importante che siano rimpiazzati da altri dello stesso valore e credo che questo sia stato fatto dal Torino, per di più come ho detto, con uomini funzionali al gioco dell’allenatore”.

Guardando le rose della serie A Atalanta e Torino a fine stagione a che punto della classifica potranno essere?

“Entrambe le formazioni possono ambire alla parte più importante della classifica e se avranno continuità di risultati positivi anche a qualche cosa di più, soprattutto il Toro che ha valori importanti e può giocarsela con le prime otto squadre tranquillamente”.

Mihajlovic ha detto che l’obiettivo è puntare a lottare con le squadre che ambiscono ad andare in Europa League.

“Credo che sia un obiettivo giusto ed è corretto avere certe ambizioni. Il mister conosce il calcio e non è uno che abbassa le motivazioni o fa montare la testa ai propri giocatori. Con queste affermazioni ha voluto dare consapevolezza alla squadra e porre delle ambizioni visto il valore della rosa che ha a disposizione, ma sa che la strada è lunga”.

Parlando di lei, da questa stagione è il mister della Berretti della Reggiana. Come si pone nei confronti di questa nuova avventura?

“Con molto entusiasmo per la possibilità che ho avuto dalla società, dopo due anni da vice di mister Colombo, di essere il primo allenatore della Berretti. Per me è sicuramente una grande partenza e sono molto contento e carico. Nel nostro piccolo stiamo cercando di costruire una squadra competitiva”.

Quali obiettivi pone per la stagione?

“Partiamo tenendo un profilo basso, ma disputare i play off sarebbe un ottimo risultato, anche perché alla Reggiana mancano da più di qualche anno. Ci siamo posti quest’obbiettivo consapevoli che la strada è lunga, però, stiamo lavorando duramente e i ragazzi mi seguono e sono convinto che ce la giocheremo fino alla fine”.