ESCLUSIVA TG – Gasbarroni: “Il Torino è in forma e carico per fare risultato anche a Palermo”

16.10.2016 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
ESCLUSIVA TG – Gasbarroni: “Il Torino è in forma e carico per fare risultato anche a Palermo”
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Jacopo Duranti/tuttolegapro.com

Andrea Gasbarroni è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Gasbarroni ha giocato nel Torino dal 2009 al 2012 e in precedenza nel Palermo dal 2003 al 2005, attualmente milita nel Pinerolo. Con lui abbiamo parlato della partita di domani sera fra granata e rosanero.

Il Torino non dispone del solo Molinaro e vuole dare continuità alle vittorie con Roma e Fiorentina, mentre il Palermo ha in Nestorovski il suo miglior attaccante e deve iniziare a conquistare punti anche al Barbera, che tipo di gara potrà essere?

“Non ci sono dubbi che il Torino sia in un momento favorevole, ha fatto prestazioni e risultati importanti con squadre forti come sono Roma e Fiorentina ed è carico per fare risultato anche a Palermo. E’ sicuro che i siciliani in casa vorranno fare bella figura e cercare di conquistare punti e De Zerbi è un allenatore che crede molto nel gioco e vuole che le sue squadre giochino a calcio, quindi si potrà vedere una bella partita. Detto ciò, però, se il Torino confermerà le ultime prestazioni vedo i granata favoriti”.

Il Torino in trasferta finora ha sempre faticato a raccogliere punti, ma ci sono Belotti e Hart in forma smagliante seppur altri hanno bisogno di emergere come Valdifiori, De Silvestri, Zappacosta, Rossettini e Baselli. Dipende da questi ultimi fare la differenza?

“Sono tutti giocatori validi e forse hanno solo bisogno di un po’ di tempo anche perché alcuni di loro sono arrivati al Torino solo quest’estate. De Silvestri, ad esempio, è un calciatore di personalità, Valdifiori aveva fatto bene a Empoli, ma un conto è giocare in Toscana un altro al Napoli o al Torino. Sicuramente entrambi, come anche gli altri, hanno qualità per fare bene nel Torino”.

Lo stesso Mihajlovic ha sempre sottolineato che i gol subiti, anche quando il Torino ha vinto, erano evitabili, quindi è una questione di concentrazione più che di qualità dei giocatori?

“Sì, ma spesso quando si subiscono gol di mezzo ci vanno i difensori che per ruolo sono chiamati a evitare che gli avversari segnino, però, alle volte l’errore che porta a prendere gol parte dagli attaccanti o dai centrocampisti. La fase difensiva va analizzata tenendo conto di tutta la squadra, poi, sicuramente, i difensori sono predisposti a interdire, mentre attaccanti e centrocampisti meno, però, ormai è in maniera globale che si attuano le fasi di gioco e il centrocampo deve fare da filtro per poi ripartire”.

Chi l’ha colpita di più nel Torino?

“Belotti che sta facendo qualche cosa d’importante e l’ha dimostrato anche in Nazionale. Anche Iago Falque è un attaccante molto forte che ha qualità così come Ljajic, seppur abbia giocato meno a causa dell’infortunio. Il Toro in attacco ha più soluzioni e tutte molto valide e può fare sempre gol”. 

I granata possono lottare per l’Europa League?

“Ma me lo auguro perché sono una squadra di buon livello. E’ presto per fare previsioni, ma quest’anno il Toro è una squadra importante e ha un allenatore molto bravo, quindi, i presupposti per disputare una stagione di livello ci sono, poi non si può dare per scontato che avvenga, però, ambire a un posto in Europa è lecito”.

Cambiando argomento e parlando di lei, adesso gioca nel Pinerolo. Quali prospettive avete per la stagione?

“Passo il tempo e mi diverto, le cose vanno bene, l’ambiente è familiare e sono vicino a casa, ormai a una certa età è questo che conta”.

Ma lei non è vecchio, non dica così.

“(Ride, ndr) Ho trentacinque anni e sono giovanissimo per la vita, ma nel calcio un po’ meno se non si è Totti, che è un fenomeno anche a quarant’anni. Bisogna essere obiettivi e l’età passa per tutti ed io qualche acciacco l’ho avuto, ma gioco perché mi è rimasta ancora la passione, che è tanta e forte e la domenica scendo in campo anche se sugli spalti ci sono alle volte trenta persone, sicuramente non è come giocare a San Siro, però, mi piace lo stesso e fino a quando potrò giocherò a calcio”.